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Finito il periodo di maternità obbligatoria, la madre che lavora, e che non può contare sull’aiuto della mamma o della suocera, per rientrare a lavoro cerca la soluzione meno indolore (e magari anche meno dispendiosa) per badare al proprio bambino. Ed ecco il dilemma: “meglio l’asilo o la baby sitter?”
I piccoli si ammalano facilmente
Per chi ha la possibilità di scegliere, la maggioranza dei pediatri è del parere che i bambini dovrebbero stare a casa almeno fino all’anno e mezzo di età affidati, quindi, alle cure di una baby sitter. Innanzitutto per la salute: le difese immunitarie sono ancora basse e all’asilo nido l’organismo potrebbe essere attaccato costantemente da virus e batteri, con conseguenti infezioni respiratorie e gastrointestinali. Stare in luoghi chiusi e affollati per tante ore, scambiarsi giochi, mettersi qualsiasi cosa in bocca, sono tutte modalità che fanno ammalare spesso i bambini.
I bimbi non socializzano prima dei 18 mesi
Alcuni pediatri ritengono che fino ai 18-24 mesi di vita non vi sia alcun vantaggio per il bambino nell’entrare in una comunità, come quella dell’asilo nido. Anzi, proprio per la propensione ad ammalarsi spesso, il bambino passerebbe comunque molto tempo a casa tra influenze e raffreddori, con la conseguenza di dover rimediare all’ultimo minuto alla ricerca di una baby sitter per tamponare l’emergenza.
La baby sitter ideale è in Rete
Per chi se lo può permettere, dunque, la baby sitter resta la soluzione migliore per i bambini piccoli. Ovviamente bisogna saper scegliere. Meglio una ragazza creativa, che giochi con i bimbi e li segua nel percorso di crescita. Oggi c’è in Rete un sito che aiuta le mamme alla ricerca della baby sitter giusta: www.sitter.italia.it. Basta che i genitori si registrino al portale per cercare la tata nella propria zona, valutando le referenze e la presentazione che la candidata fa di sé. Ugualmente, gli stessi genitori possono inserire il proprio annuncio di lavoro. In Rete, inoltre, le famiglie hanno la possibilità di interscambiarsi e aiutarsi nella cura dei figli e condividere informazioni.
lo sapevi che?
Fino all’età di 6-8 mesi, il bambino tende a confondere la propria persona con quella della mamma. Difficile, quindi, fargli affrontare un distacco in questa fase della vita.