Salute: le regole da seguire quando il bambino è malato

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 02/10/2014 Aggiornato il 02/10/2014

Salute: meglio non avere fretta. Quando il bambino si ammala l’ideale è aspettare almeno cinque-sei giorni prima di rimandarlo a scuola

Salute: le regole da seguire quando il bambino è malato

Asili nido e scuole sono ormai a pieno regime, per la gioia di mamme e papà che lavorano. Almeno finché il bimbo sta bene in salute. Durante il periodo scolastico, infatti, inevitabilmente aumenta il rischio di contrarre batteri e virus. Ma come bisogna comportarsi quando il bambino è malato? È importante rispettare alcune regole per non peggiorare la situazione.

È normale che i piccoli si ammalino

In età infantile più microbi si incontrano e più è alto il rischio di ammalarsi. Per questo, appena i bambini iniziano ad andare al nido, all’asilo o a scuola, contraggono moltissime infezioni. Stando a stretto contatto si trasmettono con estrema facilità virus e batteri. D’altro canto, però, questi “incidenti di percorso” sono necessari: solo in questo modo il sistema immunitario dei più piccoli può rafforzarsi e sviluppare una memoria immunologica a tutto vantaggio della salute. Quando il bimbo è malato, è importante innanzitutto tenerlo a casa e permettergli di diminuire i ritmi abituali. La miglior cura contro febbre, raffreddore, tosse, mal di gola e influenza, infatti, è rappresentata dal riposo. Anche se spesso gestire il bimbo durante la malattia è difficile, magari perché mamma e papà lavorano e non ci sono nonni disponibili, non bisogna accelerare troppo i tempi. In genere, sono necessari alcuni giorni per consentire all’organismo di guarire.

Il parere del pediatra

“Non bisogna avere fretta, soprattutto con i più piccini: prima dei cinque, sei anni il sistema immunitario non è ancora ben sviluppato e si è quindi più “indifesi” contro i virus, che nelle classi circolano in abbondanza e durante tutto l’anno scolastico. Le più comuni affezioni delle vie aeree, anche le più banali, richiedono dai cinque ai sette giorni per risolversi” conferma Giuseppe Mele, presidente dell’Osservatorio nazionale per la salute dell’infanzia e dell’adolescenza Paidòss.

I bambini più deboli hanno bisogno di più tempo

Se il bimbo è malato, rimandarlo a scuola troppo presto significa non solo rischiare di contagiare i compagni. Vuol dire anche esporlo a strascichi poco piacevoli sulla salute o addirittura a malattie ricorrenti. Per esempio, raffreddori trascurati possono causare rinosinusiti, infiammazioni non solo della mucosa del naso, ma anche dei seni paranasali. Se, invece, si rispetta una convalescenza adeguata, il bambino ritorna a scuola in perfetta forma e corre meno rischi di stare male di nuovo. Occorre considerare che se il piccolo è particolarmente vulnerabile o soggetto a infezioni ricorrenti, la durata della convalescenza dovrebbe ulteriormente allungarsi.  

In breve

IN MEDIA SI VERIFICANO 5-6 EPISODI ALL’ANNO

Se il bimbo è malato non bisogna preoccuparsi. Cinque-sei episodi all’anno rientrano nella normalità. Solo se le malattie sono più frequenti o molto intense, il pediatra può suggerire degli accertamenti. 

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