Ansia in gravidanza: come affrontarla e superarla

Maria Teresa Moschillo A cura di Maria Teresa Moschillo, con la consulenza di Giulia Vistalli - Dottoressa specialista in Psicologia Pubblicato il 05/06/2025 Aggiornato il 05/06/2025

Preoccupazioni e stress sono comuni in gravidanza, ma in alcuni casi è importante chiedere aiuto. Ne parliamo con la Dott.ssa Maria Giulia Vistalli, Psicologa e Psicoterapeuta junghiana.

Ansia in gravidanza: come affrontarla e superarla

Molte donne risentono di ansia in gravidanza ma, in alcuni casi, questa va ben oltre la semplice apprensione. Si manifesta in genere sin dalle prime settimane e cresce fino al terzo trimestre, man mano che ci si avvicina al parto.

Le cause sono sia psicologiche che biologiche. Nell’arco dei nove mesi di gestazione, infatti, specifici cambiamenti nei livelli ormonali influenzano il normale funzionamento del sistema nervoso centrale. A questo quadro, già di per sé complesso, si affiancano preoccupazioni personali legate ai tanti cambiamenti che si affronteranno e alle proprie aspettative. Oltre a essere invasiva e alle volte perfino invalidante per la futura mamma, l’ansia in gravidanza può avere delle conseguenze (anche serie) sul feto. 

È possibile correre ai ripari mettendo in atto dei rimedi naturali e adottando sane abitudini, abbinando, laddove necessario, un adeguato supporto psicologico. Cerchiamo di fare chiarezza con i consigli della Dott.ssa Maria Giulia Vistalli, Psicologa e Psicoterapeuta junghiana.

Sintomi e cause

I sintomi dell’ansia in gravidanza sono pressoché identici a quelli scatenati dal comune disturbo d’ansia. Le donne possono avere problemi di insonnia e di irritabilità, ma anche difficoltà a concentrarsi e improvvisi sbalzi d’umore.

Di seguito, un elenco dei più diffusi:

  • sensazione costante di paura
  • tachicardia o palpitazioni
  • irrequietezza fisica e mentale
  • tremori
  • mal di testa
  • vertigini 

Nei casi più gravi, quando lo stato d’ansia si cronicizza, può purtroppo svilupparsi quello che gli esperti chiamano disturbo d’ansia generalizzato.

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Credits: Foto di Freepik Via Freepik.com

Le cause sono molteplici e, alle volte, hanno a che fare con la sfera più intima della futura mamma.

Dal punto di vista psicologico — in particolare secondo la psicologia junghiana — l’ansia in gravidanza può essere vista non solo come un sintomo, ma come un messaggio profondo dell’inconscio. Quando il corpo si prepara ad accogliere una nuova vita, anche la mente inizia un processo di riorganizzazione. Antiche paure, memorie del passato, immagini interiori legate alla maternità e all’infanzia personale possono riemergere con forza“, sostiene la Dott.ssa Maria Giulia Vistalli.

Periodo di gestazione

I sintomi della gravidanza cambiano continuamente nel corso dei mesi che anticipano il parto. Allo stesso modo, l’ansia può manifestarsi in modo diverso a seconda del periodo in cui ci si trova. D’altronde, ogni trimestre si differenzia dall’altro e comporta per le future mamme nuove scoperte e sfide. Non sorprende, quindi, che a questi cambiamenti profondi corrispondano diverse manifestazioni dell’ansia.

Prime settimane

Nel corso del primo trimestre, nelle settimane di gravidanza 1-13, il corpo inizia ad adattarsi a cambiamenti biologici importanti e a un nuovo assetto ormonale, caratterizzato principalmente dall’aumento di progesterone ed estrogeni. 

Si affrontano le nausee e i primi esami medici, generalmente condividendo la notizia della dolce attesa con pochi intimi. I primi tre mesi sono probabilmente i più emozionanti. Alla gioia, però, subentrano preoccupazioni legate allo stato di salute del bambino e, nondimeno, alle proprie capacità di diventare una buona madre.

Essendo il momento più delicato della gravidanza, il primo trimestre è spesso segnato dal timore di un possibile aborto spontaneo, anche se le visite di controllo dal ginecologo rassicurano. Un valido modo per attenuare questo stato d’ansia da inizio gravidanza è informarsi e documentarsi per capire esattamente cosa sta accadendo dentro di sé.

Secondo trimestre

Durante il secondo trimestre, nelle settimane di gravidanza 14-27, le nausee tendono a scomparire mentre si iniziano ad avvertire i primi movimenti del bambino. 

La pancia cresce ed è proprio in questo frangente che molte future mamme escono allo scoperto diffondendo la notizia della gravidanza. Nonostante possa sembrare una fase più semplice, l’ansia paradossalmente tende ad aumentare nelle donne che sono predisposte a questo tipo di disturbo.

La maternità passa dall’essere un’idea ancora astratta a una realtà ben tangibile. Sorgono dubbi su come fare a conciliare lavoro e maternità dopo la nascita, se si sarà all’altezza delle proprie aspettative (e di quelle degli altri) e se si sta affrontando la gestazione nel modo corretto, per esempio mangiando adeguatamente e prendendo il “giusto” peso.

In questa fase la condivisione è fondamentale. È bene parlare apertamente con il partner delle proprie preoccupazioni e condividere le proprie emozioni anche con la famiglia e gli amici.

Terzo trimestre

Con l’arrivo del terzo trimestre, nelle settimane di gravidanza 28-40, il parto si fa sempre più vicino. Le future mamme iniziano il conto alla rovescia, pensando a preparare la borsa parto e a completare gli ultimi dettagli.

L’euforia può lasciare spazio all’ansia che, in questo momento specifico, cresce ulteriormente. È molto diffusa la paura del parto (tocofobia), affiancata dai timori che derivano dal pensiero del primo incontro con il bambino e dalle nuove responsabilità che si dovranno concretamente affrontare.

L’ansia in gravidanza, specialmente nella sua fase conclusiva, non va sottovalutata perché è connessa con un maggiore rischio di depressione post partum.

Conseguenze sul feto

L’ansia in gravidanza influisce negativamente sul benessere del feto. Tra le conseguenze più frequenti c’è il rischio di parto prematuro, insieme a un basso peso del neonato alla nascita.

Tra gli effetti dell’ansia si registrano anche alterazioni della placenta e riduzione dell’afflusso sanguigno all’utero.

Stando a recenti ricerche, inoltre, l’esposizione del feto agli ormoni dello stress in gravidanza può aumentare il rischio di futuri problemi di sviluppo cognitivo e comportamentale

Altri studi hanno dimostrato, infine, che l’ansia materna in gravidanza è in grado di alterare il metabolismo fetale, accrescendo il rischio dell’insorgenza di patologie metaboliche come obesità e diabete di tipo 2 in età adulta.

Come gestire l’ansia in gravidanza

Avvertire ansia in gravidanza è assolutamente normale e, come anticipato, addirittura fisiologico.

Molte donne si sentono in colpa o ‘sbagliate’ quando provano ansia in gravidanza, come se non fosse concesso avere timori mentre si vive quella che culturalmente viene spesso descritta come ‘l’esperienza più bella della vita’. Ma la verità è che l’ansia è una risposta naturale a un grande cambiamento. E, se accolta con consapevolezza, può diventare una guida preziosa“, spiega la Dott.ssa Maria Giulia Vistalli.

Il problema sorge quando i pensieri intrusivi e ossessivi prendono il sopravvento, impedendo alla donna incinta di vivere le proprie giornate con serenità, e quando i sintomi fisici si fanno sentire con una frequenza sempre maggiore. In questo caso, l’ansia potrebbe avere origini più radicate.

A volte, dietro l’ansia si nasconde anche qualcosa di più profondo: il bisogno di contattare parti di sé rimaste in ombra, di affrontare vecchie ferite o di ripensare la propria storia personale. Questo non significa che si è ‘malate’ o ‘problematiche’, ma che si sta vivendo una vera e propria trasformazione interiore“.

Capire che l’ansia può influire negativamente sulla gravidanza e sul bambino è un primo importante step per gestirla in modo adeguato. Non bisognerebbe mai sottovalutare questo tipo di disagio, ma analizzarlo e affrontarlo.

Maternity, anticipation and happiness concept. Attractive young expectant female in white tight top sitting on bed in lotus posture, holding hands on her tummy during meditation, feeling quickening

Credits: Foto di shurkin_son Via Freepik.com

A tal proposito, la mindfulness è uno strumento molto utile per ridurre lo stress quando si è in dolce attesa. Questa pratica aiuta a modulare l’ansia e ad avere una maggiore consapevolezza di sé, come donna e come futura mamma.

Se all’ansia si associano attacchi di panico, insonnia cronica e umore depresso è bene correre subito ai ripari. Chiedere aiuto e rivolgersi a uno psicoterapeuta o a uno psicologo può aiutare ad affrontare più serenamente la gestazione e la maternità. 

Rivolgersi a uno psicologo specializzato in salute perinatale, che possa offrire uno spazio sicuro e contenitivo per esplorare questi vissuti con delicatezza. Essere incinta non significa solo prepararsi a dare alla luce un bambino. Significa anche, simbolicamente, dare alla luce una nuova parte di sé. È un passaggio profondo che ha bisogno di tempo, ascolto e cura“, aggiunge la Dott.ssa Maria Giulia Vistalli.

Rimedi naturali

Ci sono alcuni rimedi naturali da mettere in atto per tenere a bada l’ansia in gravidanza. Tecniche di rilassamento come lo yoga, la meditazione ed esercizi di respirazione mirati possono aiutare a gestire l’agitazione e lo stress.

Adottare un’alimentazione equilibrata, a base di frutta e verdura di stagione e di cibi sani e nutrienti, migliora nettamente l’umore. Allo stesso modo praticare attività fisica in modo regolare riduce l’ansia e ne attenua i sintomi fisici. Anche una semplice camminata può essere di aiuto.

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Credits: Foto di Freepik Via Freepik.com

La gravidanza è un’ottima occasione per prendersi cura di sé e ascoltarsi, dedicandosi – ogni qual volta se ne ha la possibilità – a coccolare il proprio corpo e la propria mente con attività piacevoli e distensive, dall’ascolto della musica alla lettura.

Secondo la Dott.ssa Maria Giulia Vistalli è importante non cercare di combattere l’ansia a tutti i costi, come se fosse qualcosa di cui sbarazzarsi al più presto, ma ascoltarla:  “Scrivere, tenere un diario emotivo della gravidanza, in cui mettere nero su bianco i pensieri più intimi. Dare spazio all’immaginazione, attraverso disegni, sogni, meditazione o tecniche creative. Questi strumenti aiutano a tradurre in immagini e simboli ciò che le parole non riescono a dire”.

In copertina foto di Tim Kraaijvanger Via Unsplash.com

 
 
 

In breve

L’ansia in gravidanza è comune e può manifestarsi sin dalle prime settimane di gestazione. Nella maggior parte dei casi si riesce a gestirla mettendo in atto sane abitudini e rimedi naturali, ma in alcune circostanze è importante chiedere un adeguato sostegno psicologico.

 

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