Antidolorifici da banco in gravidanza, attenzione ai possibili rischi

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 12/08/2021 Aggiornato il 12/08/2021

Non tutti gli antidolorifici da banco in gravidanza sono ammessi. Anche quelli che non richiedono ricetta possono avere effetti secondari sul feto

Antidolorifici da banco in gravidanza, attenzione ai possibili rischi

Anche durante la gestazione può capitare di soffrire di qualche disturbo: un po’ di mal di testa o di denti, dolore alla schiena per il peso dell’addome che cresce sempre più. Quando si aspetta un bambino, però, non si può fare più come prima, quando bastava fare un salto in farmacia e scegliere un qualsiasi analgesico senza obbligo di ricetta. Adesso, le precauzioni vanno moltiplicate, perché non tutti gli antidolorifici da banco in gravidanza si possono assumere. Qualcuno può causare problemi al bambino in formazione, quindi va evitato.

Uno studio sui possibili rischi

Di recente è stato presentato un ampio studio all’Eshre, il congresso della Società europea di Riproduzione umana e di embriologia, che ha richiamato l’attenzione sui possibili rischi dei farmaci antidolorifici da banco in gravidanza. Anche questi medicinali che non richiedono ricetta e che quindi potrebbero sembrare “innocui” vanno evitati durante i nove mesi, perché potrebbero esporre a qualche problema il bambino.
Gli esperti dell’Università di Aberdeen, in Scozia, hanno passato in rassegna i dati contenuti nella banca Maternità e Neonatale di Aberdeeen, dal 1985 al 2015, per un totale di 151.141 gravidanze singole, tenendo conto dell’eventuale di cinque analgesici diffusi: paracetamolo, aspirina, diclofenac, naproxene e ibuprofene. Circa tre donne su dieci avevano assunto antidolorifici durante la gravidanza, nella maggior parte durante il primo trimestre.

Quali problemi per il feto

È stato evidenziata una associazione tra aumento di rischi per il bambino, nei casi in cui la donna aveva assunto almeno uno dei cinque farmaci. Infatti è stata registrata l’incidenza di più problemi per i neonato, tra cui difetti della chiusura del tubo neurale, ricovero in unità neonatale, nascita prematura, indice di Apgar basso, peso ridotto alla nascita.
Tra gli antidolorifici da banco, in gravidanza l’unico farmaco che sembra relativamente sicuro, ma di cui è sempre meglio non abusare, è il paracetamolo, con il quale non sono state trovate associazioni con difetti del tubo neurale, ma che secondo altri studi potrebbe in alcuni casi favorire l’asma nel bambino.
L’assunzione di diclofenac è stato associato a diminuzione di morte alla nascita, effetto protettivo che potrebbe essere attribuito alla forte azione antinfiammatoria. D’altra parte questo farmaco potrebbe ridurre l’afflusso di sangue alla placenta e causare quindi problemi nello sviluppo nel neonato. È quindi essenziale, prima di assumere qualunque tipo di farmaco, chiedere sempre al ginecologo. Il medicinale va preso solo se realmente indispensabile: questo consiglio è sempre valido ma ancora di più quando si aspetta un bambino.

 

 

 

 
 
 

Da sapere!

La prudenza nell’assunzione di farmaci è ancora più valida durante le prime dodici settimane, ossia nel primo trimestre, il periodo più delicato perché gli organi e il sistema nervoso del feto sono in formazione e qualunque sostanza potrebbe causare problemi.

 

Fonti / Bibliografia

  • notizia | Italian Medicines AgencyFarmaciegravidanza.gov.it: 20.000 visualizzazioni per il sito della campagna AIFA A una sola settimana di distanza dal lancio il sito della campagna a favore del corretto uso dei farmaci...
  • ESHRE 2021
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