Sono spesso il ricordo meno piacevole della nascita di un bebè. E fino a qualche tempo fa poco si poteva fare per le smagliature post-parto se non impegnarsi nel prevenirne la comparsa durante l’attesa. Ma per fortuna ora c’è un’arma in più: la biodermogenesi.
«Gli studi dicono che le smagliature in gravidanza e nel post parto riguardano il 90% delle donne» spiega il professor Pier Antonio Bacci, già professore a contratto di Flebologia e Chirurga Estetica all’Università di Siena, Docente nel Master di Medicina Estetica dell’Università di Siena e Humanitas Lumsa di Roma, Docente nel Master di medicina Rigenerativa dell’Università Cattolica. «Si tratta sia delle strie di colore rosso/violaceo, più infiammatorie, sia di quelle madreperlacee o bianche, presenti soprattutto sull’addome e sui fianchi e dovute alla rapida estensione della cute associata ai repentini aumenti di peso tipici della gravidanza».
«È chiaro che la prima terapia di queste smagliature è la loro prevenzione, iniziando dalle attenzioni nutrizionali, fisiche e cutanee già dai primi giorni della gravidanza» spiega il professor Bacci. «Occorre stare attenti a non usare farmaci, creme, integratori o tecniche che non siano prescritte dal medico. In seguito al parto vale la stessa regola finché la mamma allatta».
Fino ad oggi poco si è potuto fare per le smagliature. Una novità per il trattamento è stata proposta nell’ambito del 43° Congresso SIME a Roma dove è stato presentato uno studio relativo alle smagliature post-gravidiche organizzato dall’Università di Barcellona, nell’ambito del Master di II livello di medicina e chirurgia estetica, coordinato dal professor Victor Garcia Jimenez, direttore del Master, e dal professor Pier Antonio Bacci. La tecnica d’intervento illustrata è quella della Biodermogenesi che usa il vacuum in associazione ai campi magnetici per dare ottimi risultati sulla riduzione delle smagliature.
In sintesi
«Dopo qualche mese dalla fine dell’allattamento, molte situazioni gravidiche si stabilizzano» spiega il professor Bacci. «È il momento giusto per migliorare la situazione e quindi per fare il trattamento necessario che segue sempre la stessa regola, quella che prevede prima di tutto la diagnosi e la conoscenza dello status del paziente per stabilire la terapia più idonea».
«È un trattamento non chirurgico e indolore, assolutamente non invasivo che consente di riempire a poco a poco la smagliatura» precisa il professor Jimenez. Il tutto con un semplice massaggio eseguito da un manipolo durante il quale non si sente dolore ma al contrario ci si può rilassare: grazie all’interazione fra vacuum e onde elettromagnetiche si stimola la produzione di collagene di tipo I, collagene nativo, non fibrotico, che colma la depressione formata dalla smagliatura. In piena sicurezza, senza alcun effetto collaterale.
Fonti / Bibliografia
- Approccio Terapeutico | test
- Smagliature e gravidanza: l’età aumenta il rischio, cosa fare per prevenirle ed eliminarle - Humanitas San Pio XLe smagliature, chiamate in medicina ‘striae distensae’, possono comparire in gravidanza come conseguenza dei molti cambiamenti fisici necessari alla gestazione e nascita del proprio bimbo. La comparsa di cicatrizzazioni anomale sulla pelle, più spesso addome, seno, cosce e zona lombare è comune in gravidanza. Si stima infatti che le smagliature si manifestino in 9 donne […]