Fanghi d’alga: meglio evitarli in gravidanza

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 01/04/2014 Aggiornato il 01/04/2014

Funzionano ma hanno controindicazioni. I fanghi d’alga non si dovrebbero usare in gravidanza e in presenza di problemi alla tiroide

Fanghi d’alga: meglio evitarli in gravidanza

Sono uno dei rimedi più utilizzati per contrastare la cellulite. Ma i fanghi d’alga presentano non poche controindicazioni. Innanzitutto i dermatologhi ne sconsigliano l’uso in gravidanza e nella fase dell’allattamento: meglio posticipare quindi gli impacchi a quando il bebè è un po’ più grande.  Attenzione poi a non utilizzarli quando si soffre di problemi di tiroide: essendo prodotti di derivazione marina, e quindi fonte di iodio, potrebbero portare a un peggioramento dei disturbi. Un’ulteriore controindicazione all’utilizzo dei fanghi d’alga è la pelle sensibile, problematica che la gravidanza tende ad esasperare: restando a lungo a contatto con la cute possono favorire arrossamenti e irritazioni oppure esasperare quelli già presenti.

Aiutano ma non risolvono la cellulite

Da sfatare poi il mito che i fanghi d’alga siano la panacea contro cuscinetti e pelle a buccia di arancia: possono aiutare a rendere più levigata e compatta la pelle ma non riescono certo a risolvere da soli un problema che ha molte cause e molte manifestazioni. Per contrastare gli inestetismi della cellulite, infatti, la regola base rimane, infatti, quella di muoversi su più fronti. È importante seguire un’alimentazione equilibrata e varia, riducendo al minimo il consumo di sale e cibi salati che possono creare ritenzione e favorire l’edema, bere molto, almeno un paio di litri di acqua al giorno, e portare in tavola frutta e verdura ricchi di vitamine e minerali preziosi per il trofismo del tessuto cutaneo. Fare movimento è indispensabile poi per mantenere attiva la circolazione che tende a rallentare in presenza della cellulite.

I prodotti indicati

Utile infine l’impiego regolare dei prodotti cosmetici. Se i fanghi d’alga sono sconsigliati in gravidanza, ci sono molte altre formulazioni che possono essere impiegate, in particolare quelle che attivano il microcircolo, stimolano il drenaggio e aiutano a ridurre il senso di pesantezza agli arti inferiori che caratterizza spesso l’attesa. 

In breve

SCEGLIERE I TRATTAMENTI INDICATI

I fanghi d’alga non fanno miracoli. Sono uno dei tanti trattamenti cosmetici che si possono utilizzare in una strategia completa contro la cellulite che prevede anche il movimento e le giuste scelte a tavola. Non vanno, però, impiegati in gravidanza e durante l’allattamento e neppure in presenza di disturbi alla tiroide e di pelle sensibile e reattiva. 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Integrazione di progesterone dopo la 12^ settimana: è pericoloso sospenderla?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel secondo trimestre la placenta provvede abbondantemente a produrre gli ormoni utili alla gravidanza, quindi non sono più necessari apporti esterni.   »

Pianto poco vigoroso alla nascita: c’è da preoccuparsi?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Antonella Di Stefano

Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile.   »

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti