L’inquinamento in gravidanza arriva fino alla placenta!

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 06/11/2018 Aggiornato il 06/11/2018

Uno studio ha rilevato che le particelle di inquinamento in gravidanza si depositano nella placenta, con rischi per il feto

L’inquinamento in gravidanza arriva fino alla placenta!

L’inquinamento in gravidanza è rischioso: compie un vero e proprio viaggio dai polmoni al sangue, fino ad arrivare alla placenta, con potenziali effetti negativi sulla salute del bebè. È il risultato di una ricerca della Queen Mary University di Londra, secondo la quale nei macrofagi della placenta (cellule del sistema immunitario che inglobano particelle nocive, come batteri e particelle di inquinamento, aiutando a proteggere il feto) sono presenti minuscole particelle di carbonio, sostanza inquinante.

Inquinanti nella placenta

Già ricerche precedenti avevano messo in luce una correlazione tra l’esposizione delle madri incinte all’inquinamento e il parto prematuro, il basso peso e i problemi respiratori del neonato. Questo nuovo studio aggiunge che l’inquinamento in gravidanza è pericolissimo perché quando le donne incinte respirano aria inquinata le particelle di fuliggine, attraverso il flusso sanguigno, riescono a raggiungere addirittura la placenta.

Studio a Londra

I ricercatori hanno analizzato la placenta di 5 donne in gravidanza non fumatrici che vivevano a Londra e hanno studiato 3.500 cellule macrofagiche placentari con un microscopio ottico ad alta potenza. Risultato? 60 celle contenevano piccole aree nere identificate dai ricercatori come particelle di carbonio, grazie all’utilizzo di un microscopio elettronico. Questi risultati forniscono, dunque, la prima prova che le particelle di inquinamento inalate in gravidanza possono passare dai polmoni alla circolazione e quindi alla placenta.

Danni probabili sul feto

Gli scienziati sottolineano anche di non sapere se le particelle che trovate possano anche spostarsi nel feto, ma le prove suggeriscono che ciò è possibile. Inoltre le particelle non hanno bisogno di entrare nel corpo del bambino per avere un effetto negativo, perché se hanno un effetto sulla placenta, questo avrà un impatto diretto sul feto. L’inquinamento in gravidanza, dunque, può essere davvero nocivo.

Così si riducono gli effetti

Gli esperti evidenziano come il danno ai feti e l’aumento del rischio di basso peso alla nascita possa verificarsi anche al di sotto dei limiti attuali di inquinamento consigliati dall’Unione europea. La raccomandazione per le donne in gravidanza è di evitare strade trafficate per le loro passeggiate, cercando anche di uscire nelle primissime ore del mattino, quando l’aria è più salubre.

 

 
 
 

Forse non sapevi che…

L’esposizione di mamma e papà all’inquinamento può avere ripercussioni a lungo termine sulla prole, a prescindere dalla presenza di alterazioni genetiche.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Aborto spontaneo: dopo quanto si può cercare un’altra gravidanza?

18/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'ovulazione si verifica 30 giorni dopo un aborto spontaneo ed è possibile concepire anche in questa circostanza senza che vi siano rischi di un qualsiasi tipo.  »

TSH del neonato: va controllato nel tempo se la madre è ipotiroidea?

18/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Gianni Bona

Se il bambino è nato a termine e se dallo screening neonatale non è emerso nulla, non è necessario fare ulteriori controlli.  »

Cisti del plesso corioideo individuata dall’ecografia: meglio fare altre indagini?

13/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Le cisti del plesso corioideo isolate, ossia non associate ad altre anomalie ecografiche, sono considerate varianti normali, senza effetti sullo sviluppo neurologico o intellettivo del bambino: nella maggior parte dei casi, scompaiono spontaneamente tra la 26ª e la 32ª settimana di gestazione. Quando...  »

Mamma bianca con occhi chiari, papà nero con occhi scuri: che occhi avrà il bambino?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Una coppia formata da un genitore con gli occhi scuri e da un genitore con gli occhi chiari avrà molto più facilmente un bambino con occhi scuri. A meno che gli ascendenti del primo genitore non abbiano occhi chiari, eventualità che per le persone di pelle scura è davvero rara.  »

Fai la tua domanda agli specialisti