Brufoli in gravidanza: quando compaiono e rimedi

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 15/07/2025 Aggiornato il 15/07/2025

Possono presentarsi anche in donne che non ne hanno mai sofferto, soprattutto nel primo trimestre dell'attesa. Non devono preoccupare, ma vanno trattati con le giuste attenzioni, spiega il medico estetico Laura Mazzotta.

Brufoli in gravidanza: quando compaiono e rimedi

Durante la gravidanza il corpo attraversa una trasformazione profonda, che coinvolge anche la pelle. «Tra le alterazioni più frequenti e sgradite ci sono i brufoli che possono comparire, soprattutto nei primi mesi dell’attesa, anche in donne che non ne hanno mai sofferto prima» spiega la dottoressa Laura Mazzotta, medico estetico, specialista in nutrizione clinica a Ferrara presso Poliambulatorio Aeste Medica e Aura e a Milano presso Centro Medico Ripamonti. «Va tenuto conto che si tratta di un fenomeno comune, legato a fattori ormonali e a modifiche del metabolismo cutaneo che va comunque gestito con attenzione e delicatezza nei nove mesi, con una skincare adeguata ma anche con l’adozione di abitudini salutari, dalla tavola al sonno alla gestione dello stress. I brufoli in gravidanza non devono essere vissuti come un difetto, ma come un segnale del corpo che si sta adattando a un nuovo equilibrio ormonale: per ogni dubbio o suggerimento, è sempre consigliabile un confronto con la propria ginecologa o un medico esperto in dermatologia in gravidanza».

Prime settimane

«I brufoli tendono a comparire con maggiore frequenza nel primo trimestre di gravidanza, proprio quando il corpo della futura mamma inizia ad affrontare i primi, intensi cambiamenti ormonali» spiega l’esperta. In queste prime fasi si registra infatti un rapido aumento di ormoni come il progesterone e gli androgeni, fondamentali per sostenere la gravidanza ma responsabili anche di una stimolazione accentuata delle ghiandole sebacee presenti soprattutto su viso, collo, schiena e torace: aumenta così la produzione di sebo, la pelle diventa più oleosa e i pori tendono ad essere ostruiti. L’eccesso di sebo combinato con cellule morte e batteri crea un ambiente favorevole allo sviluppo di comedoni, punti neri e brufoli infiammati, spesso accompagnati da rossore e sensibilità cutanea».

Mesi successivi

Con l’avanzare della gravidanza, e in particolare a partire dal secondo trimestre, la pelle tende nella maggior parte dei casi a stabilizzarsi grazie a un nuovo equilibrio ormonale. «Non è raro, però, che alcune donne manifestino un peggioramento delle imperfezioni, sul viso e sulla parte alta della schiena, anche nel secondo trimestre, soprattutto se già soggette ad acne adolescenziale o se la loro pelle è naturalmente grassa e sensibile» continua la dottoressa Mazzotta. «In alcuni casi, le lesioni cutanee possono persistere o ricomparire anche nel terzo trimestre, benché con minore incidenza. La risposta della pelle ai cambiamenti ormonali è infatti molto soggettiva: mentre alcune future mamme sperimentano un vero e proprio “pregnancy glow”, cioè una pelle luminosa, compatta e distesa, altre si trovano ad affrontare un aumento dell’acne, della lucidità cutanea e, talvolta, anche della rosacea. Senza dimenticare che anche fattori come lo stress, la stanchezza fisica, le alterazioni del sonno, l’alimentazione e le scelte nell’ambito della skincare quotidiana possono influenzare l’evoluzione di queste manifestazioni cutanee».

I rimedi

«Quando si parla di brufoli in gravidanza, la priorità assoluta è proteggere la salute della mamma e del feto, scegliendo solo rimedi sicuri, efficaci ma non aggressivi» commenta Mazzotta. «Molte delle terapie dermatologiche comunemente utilizzate per combattere l’acne in età adulta — come i retinoidi topici o sistemici, gli antibiotici orali e l’acido salicilico ad alte concentrazioni — sono controindicate in gravidanza per i potenziali rischi teratogeni o di interferenza con lo sviluppo del bambino». Cosa fare allora? Questi i consigli della dottoressa Mazzotta.

  • Curare scrupolosamente l’igiene quotidiana. La pulizia della pelle va fatta mattina e sera, con attenzione scegliendo detergenti delicati, privi di profumi e tensioattivi aggressivi, che rispettino il pH naturale della pelle purificandola in profondità ma senza impoverirla.
  • Idratare correttamente la pelle. È consigliabile usare creme idratanti leggere, a base acquosa e non comedogene, che possano riequilibrare la barriera cutanea e ridurre l’effetto rebound, cioè la produzione eccessiva di sebo che spesso si verifica in risposta a una detersione troppo energica.
  • Scegliere prodotti mirati. Le formulazioni specifiche per le pelli grasse e a tendenza acneica a base di zolfo, acido azelaico e zinco possono essere utilizzate localmente, poiché sono considerate sicure anche durante la gravidanza. L’acido azelaico, in particolare, ha dimostrato un’ottima efficacia su comedoni e infiammazioni, senza effetti collaterali significativi. Anche trattamenti naturali a base di aloe vera, camomilla, bardana o tea tree oil in bassa concentrazione possono aiutare a lenire la pelle e ridurre l’infiammazione.

«In ogni caso è sempre utile, in caso compaiano imperfezioni cutanee durante la gravidanza, rivolgersi a un professionista per avere indicazioni precise su cosa si può fare per tenere sotto controllo il problema» continua la dottoressa Mazzotta. «Infine è fondamentale ricordare l’importanza di uno stile di vita equilibrato. Dormire a sufficienza, ridurre i livelli di stress, praticare attività fisica leggera (se autorizzata dal ginecologo) e seguire un’alimentazione povera di zuccheri semplici e cibi grassi può fare la differenza nel migliorare la salute della pelle. In alcuni casi selezionati, il medico potrà anche prescrivere trattamenti topici specifici, ma sempre previa valutazione dei rischi e dei benefici».

Le cause

«La comparsa dei brufoli in gravidanza è quasi sempre legata a un insieme di fattori ormonali, metabolici e infiammatori» spiega l’esperta che elenca le possibili cause della presenza di imperfezioni cutanee in attesa.

  • Il quadro ormonale. Il protagonista principale di questo cambiamento è il progesterone, un ormone fondamentale per il mantenimento della gravidanza che, però, ha un effetto collaterale ben noto: stimola in modo marcato le ghiandole sebacee, aumentando la produzione di sebo. Questa sostanza lipidica, che in condizioni normali ha il compito di proteggere e nutrire la pelle, quando è presente in eccesso tende ad accumularsi nei pori, ostruendoli e creando un terreno fertile per la proliferazione batterica. In particolare, il batterio Cutibacterium acnes, presente naturalmente sulla pelle, può moltiplicarsi e causare infiammazione con conseguente formazione di imperfezioni.
  • Il sistema immunitario. Un altro elemento che può contribuire alla formazione di brufoli e imperfezioni cutanee è l’alterazione del sistema immunitario che in gravidanza si adatta per permettere la crescita del feto. Questo cambiamento rende la pelle più vulnerabile a squilibri infiammatori e meno pronta a contrastare le aggressioni esterne.
  • La ritenzione idrica. Spesso presente nei primi mesi dell’attesa, può contribuire anch’essa a un peggioramento dell’equilibrio cutaneo.
  • I cambiamenti del microbiota della pelle. In gravidanza tende a modificarsi in risposta al nuovo assetto ormonale e questo può determinare una perdita di equilibrio che favorisce la comparsa di imperfezioni.
  • Lo stress. Non è il primo imputato, ma ansia e preoccupazioni, che spesso accompagnano le prime fasi dell’attesa, possono accentuare la problematica.
  • Le abitudini scorrette. Contribuiscono alla formazione di brufoli in gravidanza l’uso di cosmetici occlusivi o non adatti alla condizione della cute, un’igiene del viso non corretta o eccessivamente aggressiva, il contatto frequente con le mani o con superfici non pulite. 
  • L’alimentazione. Può giocare un ruolo nella comparsa delle imperfezioni cutanee: un consumo elevato di zuccheri semplici, grassi saturi e latticini può aumentare l’infiammazione sistemica e peggiorare le manifestazioni acneiche.
     
 
 
 

In breve

I cambiamenti ormonali della prima fase della gravidanza possono determinare la comparsa di brufoli anche nelle donne che non ne hanno mai sofferto. Una corretta skincare e buone abitudini aiutano a tenerli sotto controllo: una visita dal professionista può comunque essere utile per impostare una corretta terapia.

 

 

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