Cartella clinica della gravidanza: che cos’è e come si legge?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 19/07/2013 Aggiornato il 19/07/2013

La cartella clinica della gravidanza è una sorta di diario della gestazione, in cui il ginecologo riporta i risultati degli esami e delle visite della futura mamma

Cartella clinica della gravidanza: che cos’è e come si legge?

C’è chi la chiama cartella clinica, chi scheda o diario della gravidanza. A prescindere dal termine scelto, che varia in base al professionista, alla struttura sanitaria e al distretto sanitario di riferimento, si tratta di un “contenitore” di informazioni, che raggruppa, in ordine cronologico, tutti i dati relativi alla gestazione. Dai risultati delle analisi del sangue agli aumenti di peso corporeo della futura mamma. Ecco qualche spiegazione utile per capire che cos’è e come si legge.

Un diario della dolce attesa

La realtà è meno romantica e più pratica di quanto la definizione possa far credere. Se è vero che la cartella clinica della gravidanza è una sorta di diario della dolce attesa, è anche vero che non raccoglie i pensieri e le emozioni della futura mamma, ma i dati medici che di romantico hanno ben poco.

Fin dalla prima visita

Solitamente, lo specialista – il ginecologo o l’ostetrica – cui la gestante ha scelto di affidarsi, consegna a quest’ultima la cartella clinica della gravidanza durante la prima visita. Questo documento, da esibire in occasione di tutte le visite e dei controlli successivi, è costantemente aggiornato dal medico.

Come leggere i dati

Non trattandosi di un documento standard ne esistono varie versioni, ma, nella maggior parte dei casi, si tratta di una cartella medica, scadenzata temporalmente (in base alle settimane di gravidanza, alle visite, agli esami e ai controlli da fare periodicamente). Per ciascun periodo, ogni controllo e ciascun esame diagnostico, lo specialista riporta i risultati ottenuti.

Settimana per settimana

In particolare, settimana dopo settimana, la cartella medica della gravidanza raccoglie le variazioni di peso della gestante, i suoi livelli di pressione sanguigna e i risultati degli esami. In quest’ultimo gruppo rientrano gli esiti delle analisi del sangue, delle urine, delle ecografie e degli eventuali esami di diagnosi prenatale, come il tritest, la translucenza nucale o il test combinato (test di screening per la sindrome di Down, altre anomalie cromosomiche e difetti del tubo neurale), l’amniocentesi e la villocentesi (test che prevedono il prelievo di liquido amniotico o villi coriali per la diagnosi prenatale di anomalie cromosomiche).

In breve

QUANDO PORTARLA CON SÉ

La cartella medica della gravidanza dovrebbe essere parte integrante del “corredo” della futura mamma. Deve accompagnarla in ogni vacanza, anche se di pochi giorni, e deve essere mostrata a ogni medico in occasione di visite di controllo o esami diagnostici. Deve essere presentata, inoltre, anche in occasione di eventuali ricoveri ospedalieri.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti