Cellule killer? Proteggono il bebè nel pancione

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 08/02/2018 Aggiornato il 09/08/2018

Si chiamano cellule killer, ma in realtà sono alleate della salute del bambino, perché aiutano la crescita e il nutrimento del feto finché non si forma la placenta. Ecco come agiscono

Cellule killer? Proteggono il bebè nel pancione

Le cosiddette cellule killer aiutano la crescita del feto, agevolando il nutrimento materno nelle prime fasi dello sviluppo e in attesa della formazione della placenta. È quanto scoperto dai ricercatori della University of Science and Technology of China, che al riguardo hanno condotto uno studio su topi. Chiamati anche linfociti NK, sono cellule del sistema immunitario in grado di contrastare e distruggere le cellule tumorali e quelle infette da virus, da cui il soprannome di  cellule killer.

Producono fattori di crescita

Secondo il gruppo di immunologi cinesi, durante il primo trimestre di gravidanza le cellule killer abbondano nell’utero, ma il loro numero cala drasticamente dopo la formazione della placenta. Le hanno ribattezzate cellule killer uterine, perché presenti solo nel pancione della mamma. Il loro scopo è secernere fattori di crescita importanti per lo sviluppo del bebè, in particolare una proteina chiamata pleiotropina, che favorisce lo sviluppo di vasi sanguigni, ossa, cartilagini e fibre nervose, e l’osteoglicina, che concorre allo sviluppo del cuore e alla crescita di pelle e occhi.

Servono conferme

I topi geneticamente modificati per non produrre queste sostanze hanno generato feti più piccoli del normale, mentre quelli  cui erano state iniettate queste cellule hanno generato feti più grossi. Lo stesso meccanismo dovrebbe verificarsi anche negli esseri umani, ma per il momento mancano le ricerche in tale ambito.

Contro gli aborti spontanei

Studi aggiuntivi sono necessari per confermare che le cosiddette cellule killer aiutano la crescita del feto. Se così fosse, potrebbe essere finalmente possibile prevenire i problemi di crescita fetali e molti degli aborti spontanei senza ragioni apparenti: le natural killer uterine erano presenti, infatti, in minori quantità nelle donne che avevano vissuto ripetute interruzioni involontarie di gravidanza.                                                     

In alternativa alle staminali

Scoprire che le cosiddette cellule killer aiutano la crescita del feto è fondamentale per capire come utilizzarle per proteggere i bambini, evitando procedure invasive in caso di problemi di sviluppo, come infusioni intravenose o somministrazioni per via vaginale. Queste cellule sembrerebbero rivelarsi un’alternativa addirittura più sicura alle cellule staminali.

 

 

 

 

 
 
 

Da sapere!

Questa scoperta potrebbe anche aiutare le donne più mature a diventare mamme, in quanto nei topi anziani i livelli di cellule killer sono risultati bassi e ciò potrebbe rendere più difficile rimanere incinte in età avanzata.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Pancione e traumi: quando preoccuparsi?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza, in seguito a un infortunio la verifica che tutto sta procedendo al meglio è una pancia sempre bella morbida e soffice. Qualora la pancia dovesse indurirsi ed essere molto tesa oppure dovessero comparire dolori simili a quelli del ciclo mestruale, potremmo essere di fronte a contrazioni...  »

A 5 settimane l’embrione non si vede

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Nella 5^ settimana di gravidanza non è motivo di allarme non visualizzare l'embrione con il battito del cuoricino. In questa epoca quello che conta è individuare in utero la camera gestazionale.   »

Fai la tua domanda agli specialisti