Corsi preparto? Sì anche per i nonni

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 11/11/2019 Aggiornato il 11/11/2019

I corsi preparto non sono più riservati alla preparazione della donna in vista del parto, ma sono incontri a tutto tondo in cui si affrontano vari problemi, rivolti alla coppia e aperti anche ai nonni.

Corsi preparto? Sì anche per i nonni

Cambia il percorso di accompagnamento alla nascita, che non è più un semplice corso preparto (non vengono più nemmeno chiamati così da tempo, ormai), ma un programma multidisciplinare in cui vengono coinvolti diversi specialisti. Dall’ostetrica allo psicologo, fino all’anestesista. Verrano coinvolte tutte le figure che si prenderanno cura del bebè: non solo i genitori ma anche i nonni, che devono essere preparati, informati e supportati nel loro difficile compito di accudimento del bambino e di sostegno pratico, emotivo e psicologico dei neogenitori.

Iniziativa di un ospedale

L’idea dei nuovi corsi preparto è del Mater Dei Hospital di Bari, capofila di una nuova esperienza di preparazione alla nascita che la struttura intende esportare in tutto il paese, comprendendo anche sessioni e lezioni per le ostetriche, che diventeranno protagoniste dei corsi. L’obiettivo è accompagnare i futuri genitori nel percorso di preparazione alla genitorialità, rispondere a dubbi, domande e difficoltà, fornire consigli utili per affrontare con consapevolezza e serenità questa nuova fase di costruzione della famiglia.

Specialisti a tutto campo

Per questo questi nuovi corsi preparto non si limitano a una lezione con il ginecologo o l’ostetrica, ma coinvolgono una serie di professionisti che fanno parte del percorso della nascita: dall’anestesista, per tutto ciò che riguarda l’analgesia epidurale, allo psicologo, per informare soprattutto sul rischio di depressione post-parto, un problema che molte donne conoscono poco. Fino al sessuologo per parlare della vita di coppia, e alla nutrizionista per un occhio rivolto all’alimentazione corretta in gravidanza e in allattamento.

Anche oltre la nascita

Oggi si preferisce chiamarli “corsi di accompagnamento alla nascita e alla genitorialità”, proprio per sottolineare la globalità di questi incontri, che non sono solo finalizzati al momento del parto. Sono infatti strutturati in modo da garantire la continuità delle cure, cioè l’accompagnamento, il supporto e l’educazione dei genitori anche dopo la nascita del bambino. I genitori vengono preparati alle gioie, ma anche alle difficoltà e alle responsabilità dell’accudimento.

Da sapere!

La denatalità è in crescita anche a causa della disinformazione e della mancanza di supporti adeguati: molte coppie decidono di avere solo un figlio perché hanno avuto esperienze di solitudine e sofferenza nel momento del parto e del puerperio.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti