Cosa mangiare e cosa evitare nel primo, secondo e terzo trimestre in gravidanza

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 05/11/2025 Aggiornato il 05/11/2025

È opportuno evitare i cibi crudi o poco cotti che possono essere veicolo di infezioni batteriche o parassitarie responsabili di malesseri e tossinfezioni. La corretta alimentazione in gravidanza prevede alimenti ben cotti, cereali, frutta e verdura lavata con cura.

alimentazione in gravidanza: cosa mangiare e cosa no

Una corretta alimentazione è importante sempre, ma sapere anche cosa non mangiare, in gravidanza è essenziale. Alcuni cibi, per quanto genuini e salutari, possono non essere adatti al consumo nei nove mesi di gestazione a causa della possibile presenza di microrganismi nocivi per mamma e feto. Altri, invece, non vanno bene perché troppo ricchi di zuccheri, quindi pericolosi per un eventuale diabete gestazionale, oppure perché indigesti e responsabili di nausea.

Una dieta leggera e nutriente allevia possibili disturbi dell’attesa e garantisce i nutrienti essenziali anche al bambino in formazione.

Quali sono i rischi

Essere consapevoli di che cosa non mangiare in gravidanza contribuisce alla sicurezza della donna e protegge la salute del nascituro. Evitare determinati cibi permette di scongiurare condizioni potenzialmente pericolose, che possono essere di diversi tipi.

Nei nove mesi sono particolarmente pericolose le infezioni da cibo contaminato da germi, in modo particolare batteri come Campylobacter, Escherichia coli, Salmonella. Questi batteri sono presenti nel terreno, nelle acque e raggiungono gli animali da allevamento o gli ortaggi che vengono irrorati con le acque contaminate. Si possono trovare quindi nelle carni crude o poco cotte, nelle uova non pastorizzate, nel latte crudo e nei prodotti che lo contengono, ma anche in verdure e ortaggi. Causano dissenteria, febbre e vomito che in gravidanza possono essere pericolosi perché l’organismo è più delicato. Inoltre possono raggiungere il feto e causare parto pretermine o addirittura morte intrauterina.

Altre malattie che possono essere veicolate dagli alimenti di origine animale sono dovute per esempio a virus, come calicivirus, rotavirus e soprattutto virus dell’epatite, pericolosi perché possono causare infezioni al fegato anche serie. I virus possono essere presenti nelle acque e quindi trovarsi in frutta, verdura, ortaggi, frutti di mare.

Anche le tossine, soprattutto quelle prodotte da batteri di tipo Clostridium, possono causare, se ingerite, pericolose intossicazioni che causano disturbi gastrointestinali e al sistema nervoso, portando alla paralisi. Il botulismo in gravidanza non si trasmette dalla donna al feto, ma in un organismo delicato come lo è quello femminile durante la gestazione può avere effetti più intensi.

Ci sono poi alimenti che rappresentano un possibile pericolo non perché siano contaminati, ma perché sono poveri di sostanze nutritive di qualità. Un esempio sono i dolciumi, ricchi di zuccheri semplici che predispongono ad aumento di peso e a diabete in gravidanza. Attenzione anche ai cibi che contengono grassi saturi di origine animale, che possono favorire l’aumento di peso e causare difficoltà digestive.

Il rischio della Toxoplasmosi

Un’infezione piuttosto pericolosa per la gravidanza, sempre legata all’ingestione di alcuni cibi, è dovuta a un parassita, il Toxoplasma gondii, responsabile della Toxoplasmosi. Il parassita si trova nelle carni crude, negli insaccati e nei vegetali lavati con acqua contaminata.

Al di fuori della gravidanza, la Toxoplasmosi causa sintomi simili a quelli di un’influenza, con dolore muscolare, stanchezza, gonfiore dei linfonodi. Se però viene contratta in gestazione, soprattutto nei primi mesi, può comportare importanti problemi alla vista, all’udito e allo sviluppo neurologico del feto. È quindi importante non contrarre l’infezione, sapendo che cosa non mangiare.

Cibi consentiti nel primo, secondo e terzo trimestre

L’attenzione a che cosa non mangiare in gravidanza deve essere alta soprattutto nel primo trimestre. In questa fase, infatti, l’embrione si sta sviluppando per diventare feto e gli organi in formazione sono più sensibili agli effetti di sostanze nocive o di germi dannosi. Nei primi mesi è quindi bene basare l’alimentazione su cibi sicuri, che non contengano parassiti. Questi sono in generale tutti gli alimenti cotti o pastorizzati. Sono quindi consentiti:

  • cereali di tutti i tipi, come pane, pasta, riso, polenta, ma anche quinoa, farro, orzo
  • legumi, meglio se privati delle bucce che possono causare gonfiore
  • carni ben cotte, sia bianche sia rosse
  • latte pastorizzato o bollito
  • latticini preparati con latte pastorizzato, oppure formaggi molto stagionati (tipo parmigiano o grana) perché la stagionatura uccide i batteri come l’Escherichia coli
  • uova cotte, quindi non a rischio di Salmonellosi
  • frutta sbucciata o ortaggi crudi ben lavati oppure cotti, procedimenti che mettono al riparo dal rischio di Toxoplasmosi
  • pesce, crostacei, frutti di mare sempre ben cotti, perché le alte temperature uccidono virus e batteri
  • olio extravergine di oliva, tre cucchiai al giorno meglio se a crudo (l’olio extravergine di oliva ha proprietà antimicrobiche)
  • gelato industriale o comunque preparato con latte e uova pastorizzate
  • poco sale arricchito con iodio, un minerale che stimola lo sviluppo della tiroide del feto

Questi consigli andrebbero seguiti soprattutto nel primo trimestre e anche nel secondo. Nel terzo trimestre, il feto è già formato e sono inferiori i rischi di malformazione soprattutto per gli effetti della Toxoplasmosi. Altre tossinfezioni, per esempio quelle da Escherichia coli, vanno sempre tenute sotto controllo con attenzioni a tavola e norme igieniche, perché possono causare un parto prematuro.

Cibi da non mangiare in gravidanza per evitare la Toxoplasmosi

Per evitare di contrarre la Toxoplasmosi è bene evitare tutti i cibi che possono essere un veicolo di questo parassita. Questi sono:

  • le carni crude o poco cotte, come la tartare o la tagliata. Il limone, l’aceto, le erbe aromatiche non eliminano il Toxoplasma
  • gli affettati di tutti i tipi, quindi salame, mortadella, bresaola, prosciutto crudo e anche cotto (si tratta di un procedimento insufficiente a uccidere il parassita eventualmente presente). Si possono consumare dopo averli ben cotti: per esempio i cubetti di prosciutto cotto possono essere utilizzati per cucinare una omelette
  • verdure e ortaggi crudi, a meno che non vengano lavati accuratamente con acqua e soluzioni specifiche per la disinfezione

Durante la gravidanza, dalle analisi del sangue è possibile capire se la donna non è immune dalla Toxoplasmosi oppure se l’ha già contratta in passato. In questo secondo caso, non corre rischi perché ha già sviluppato gli anticorpi specifici contro il toxoplasma. Se invece non sono presenti gli anticorpi, vanno effettuate ogni mese nuove analisi del sangue per escludere (o individuare) una eventuale infezione e bisogna continuare a seguire le precauzioni alimentari e igieniche suggerite.

Cosa mangiare per evitare la nausea in gravidanza

Con il cibo giusto è anche possibile controllare la nausea, un sintomo fastidioso che compare soprattutto nel primo trimestre.

Andrebbero eliminati i cibi grassi, di difficile digestione, e ovviamente tutto quello che risulta sgradevole, anche se prima di restare incinta era apprezzato. Per esempio il pesce, pur essendo un alimento benefico, spesso risulta sgradevole e può essere opportuno evitarlo fino a quando il fastidio non si attenua.

In generale le preparazioni molto elaborate, come le carni cotte a lungo, le pietanze speziate e ricche di sale non sono l’ideale perché affaticano gli organi digestivi, provocano una produzione aumentata di acidi gastrici e quindi possono favorire la nausea.

Va privilegiato ciò che stuzzica l’appetito, ovviamente in porzioni ragionevoli per evitare l’aumento di peso.

La nausea gravidica può trarre sollievo dai cibi secchi e salati, come cracker, grissini, gallette. In alcuni casi le tisane digestive alle erbe contribuiscono a ridurre i fastidi, ma si tratta di sensazioni soggettive che è bene assecondare.

Acqua in gravidanza

In gravidanza è importante bere per mantenere l’organismo idratato, favorire la funzionalità intestinale e stimolare la diuresi. Bere a sufficienza, almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, può anche combattere fastidiose cistiti.

Si può scegliere l’acqua minerale in bottiglia oppure quella di rubinetto che è sicura e controllata. Sarebbe meglio preferire un’acqua oligominerale povera di sodio (che può contribuire alla ritenzione idrica e quindi a problemi circolatori) e scegliere una tipologia leggermente più ricca di calcio, che contribuisce alla crescita dell’ossatura del feto.

L’acqua frizzante può contribuire a ridurre la nausea, ma è bene ricordare che l’anidride carbonica causa gonfiore. Il ginecologo può fornire eventuali indicazioni.

Esempio di dieta in gravidanza per non ingrassare

Un altro aspetto importante durante i nove mesi è che cosa non mangiare in gravidanza per evitare i chili di troppo. Una donna sovrappeso rischia maggiormente ipertensione in gravidanza e diabete, senza contare che i chili in più sono difficili da smaltire.

Un bambino voluminoso può avere difficoltà durante un parto naturale e talvolta il sovrappeso si mantiene durante l’infanzia. È quindi importante che la donna controlli il proprio peso, per evitare di aumentare troppo. Se inizia la gravidanza già in condizioni di sovrappeso, non dovrebbe aumentare più di 6-7 chili. Ecco un esempio di dieta.

  1. Colazione: un caffè d’orzo con un cucchiaino di zucchero, uno yogurt ai frutti di bosco, due fette biscottate integrali
  2. Spuntino: un pacchetto di crackers
  3. Pranzo: 200 grammi di petto di pollo in padella con erbe aromatiche, misto di broccoli, zucchine e carote al vapore con un cucchiaio di olio evo e un pizzico di sale iodato
  4. Merenda: una coppetta di macedonia di stagione con noci sminuzzate
  5. Cena: passato di legumi e verdure con 50 grammi di riso oppure di orzo, 30 grammi di parmigiano, grana o pecorino stagionato, un frutto di stagione sbucciato.

Non è necessario seguire diete ipocaloriche, soprattutto di propria iniziativa. Anche sotto questo aspetto, il ginecologo può fornire essenziali indicazioni di comportamento alimentare in gravidanza.

 
 
 

In breve

Essere consapevoli di che cosa non mangiare in gravidanza è essenziale, perché attraverso la corretta alimentazione è possibile controllare la nausea, evitare l’aumento di peso e assicurare a mamma e bambino nutrienti essenziali. Inoltre, si possono evitare rischi di intossicazioni e infezioni dovute a germi pericolosi, come il Toxoplasma.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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