Diagnosi prenatale: la colpa degli errori è del ginecologo

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 05/08/2014 Aggiornato il 05/08/2014

La Corte di Cassazione ha stabilito che se si verificano degli errori nella diagnosi prenatale la responsabilità è del ginecologo

Diagnosi prenatale: la colpa degli errori è del ginecologo

La diagnosi prenatale rappresenta un’opportunità unica per scoprire lo stato di salute del bambino prima ancora che nasca. Non sempre, però, tutto va liscio. Può anche succedere, infatti, che vengano commessi degli errori. Ora la Corte di Cassazione ha stabilito che la responsabilità è del ginecologo che prescrive gli esami.

Che cosa valeva in passato

In passato i ginecologi erano ritenuti colpevoli solamente se effettuavano indagini sbagliate che impedivano di diagnosticare anomalie genetiche a carico del nascituro. Ora non più. Con due recenti sentenze – la n. 16754/2012 e la n. 27528/2013 – la Corte di Cassazione ha stabilito che i medici sono responsabili anche se sbagliano nell’indicare gli esami necessari per la diagnosi prenatale.

Le nuove regole riguardano i test di screening

Le pronunce della Suprema Corte riguardano, in particolare, i test di screening. Si tratta degli esami che analizzano il sangue materno e sono in grado solo di fornire una percentuale di rischio. Non danno, dunque, alcuna certezza sulla salute del feto, ma solo un’idea. Oltretutto riguardano un numero limitato di malattie: la sindrome di Down e poco altro. Ebbene, secondo i giudici è compito del ginecologo spiegare alla gestante che i test di screening sono del tutto imprecisi e limitati. Questo vale soprattutto per il test del Dna fetale su sangue materno. Infatti, la presenza della parola Dna può facilmente trarre in inganno e indurre a pensare a un qualcosa di affidabile al 100%.

Amnio e villocentesi danno certezze assolute

Mamma e papà, insomma devono essere informati che la diagnosi prenatale è possibile solo con amniocentesi e villocentesi. Tutte le altre indagini sono solo indicative.

In breve

QUANDO È A PAGAMENTO

Attualmente la diagnosi prenatale è offerta gratuitamente solo alle donne con più di 35 anni o con fattori di rischio per le malattie genetiche. Negli altri casi, in genere, il costo degli esami non è a carico del Sistema Sanitario Nazionale (Ssn), bensì dei futuri genitori.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti