Bisfenolo A in gravidanza: rischi per il cervello del bebè

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 04/05/2018 Aggiornato il 12/11/2019

Le plastiche contenenti bisfenolo A sono pericolose per tutti, ma specialmente per le donne in gravidanza. Ecco perché

Bisfenolo A in gravidanza: rischi per il cervello del bebè

Usare prodotti con bisfenolo A in gravidanza, anche a livelli inferiori a quelli di sicurezza, può portare a uno sviluppo alterato del cervello nel feto. È quanto sostiene una ricerca dell’Università di Calgary (Canada) finanziato dal Natural Sciences and Engineering Research Council (NSERC).

Il bisfenolo A, meglio conosciuto come Bpa, è una sostanza chimica aggiunta in alcuni materiali plastici (soprattutto in quelli trasparenti e resistenti alle azioni meccaniche e alle alte temperature) e in certi additivi chimici.

Tanti rischi per la salute

Oltre all’incremento del rischio di patologie riproduttive (infertilità, endometriosi, aborto), il bisfenolo A in gravidanza può generare malattie, tumori, disturbi comportamentali nell’infanzia, diabete e obesità.

Decenni di ricerche su oltre 1.000 studi epidemiologici sugli animali e 100 sugli umani hanno dimostrato un legame tra l’esposizione al Bpa e gli effetti negativi per la salute. Questo è vero soprattutto per il cervello in via di sviluppo, che è particolarmente sensibile agli effetti che promuovono gli estrogeni del bisfenolo A in gravidanza.

Accertate interferenze

Gli studiosi hanno trovato un aumento precoce del numero di neuroni durante lo sviluppo tra i cuccioli di pesce zebra che erano stati esposti sia a dosi elevate sia a quelle basse di Bpa durante la gravidanza rispetto a quelli che non ne erano stati esposti. Questo è un dato importante perché è noto che determinati neuroni nascono in momenti temporali molto distinti, e se nascono precocemente è probabile che questi primi neuroni migrino nel posto sbagliato e formino le connessioni sbagliate. Questi risultati iniziano a fornire una spiegazione logica su come il Bpa possa influenzare lo sviluppo del cervello.

Come ridurre l’esposizione?

  • Non riutilizzare mai i recipienti in plastica per gli alimenti se sono di tipo monouso;
  • non travasare mai i liquidi caldi (esempio alimenti) in contenitori di plastica che non sono stati fabbricati per sopportare le alte temperature (prima di effettuare questa operazione è bene far raffreddare il liquido come latte o acqua);
  • utilizzare le pellicole trasparenti e le carte per alimenti rispettando le indicazioni del produttore che sono obbligatoriamente riportate in etichetta.

Da sapere!

Da qualche tempo sono stati eliminati dal commercio i biberon in policarbonato che però si possono ancora trovare all’estero o acquistare sul web.

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

RX al torace in un bimbo piccolo: ci possono essere conseguenze per la sua salute?

27/05/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Marcello Orsi

La quantità di radiazione che il corpo assorbe durante una radiografia al torace non desta preoccupazione. A maggior ragione, in ambito pediatrico le apparecchiature sono tarate in modo da ridurre al minimo l'esposizione ai raggi X.  »

Vitamina D: ci sono rischi se non viene data nei primi mesi?

26/05/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Posto che l'integrazione di vitamina D è consigliata nei primi 12 mesi di vita, se il bambino è stato esposto alla luce solare potrebbe non essere carente della sostanza. In gni caso, la somministrazione può essere iniziata anche a cinque mesi.   »

Bimba di un anno che non vuole mangiare nulla: cosa si può fare?

22/05/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Chiara Boscaro

Creare un rituale che precede i pasti, mangiare tutti insieme in un'atmosfera serena, farsi aiutare (per quel che si può) in cucina sono strategie che possono favorire un rapporto migliore tra bambino e cibo.   »

Secondo il test ero incinta ma poi sono arrivate le mestruazioni: era un falso positivo?

19/05/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Si può escludere che un test di gravidanza sia falsamente positivo, mentre è possibile che la gravidanza dopo un inizio fugace si sia spenta. L'eventualità è relativamente frequente, soprattutto se la donna non è più giovane.   »

Ho smesso la pillola: posso rimanere incinta subito?

14/05/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

In linea teorica, è possibile avviare una gravidanza anche il mese successivo all'abbandono della contraccezione ormonale. Ma può anche non accadere perché la natura ha tempi che non sempre è possibile gestire a proprio piacimento.   »

Fai la tua domanda agli specialisti
Le notifiche push sono disabilitate in questo browser