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“Avere una memoria di ferro”, “godere di una salute di ferro”. E così via: il ferro è un minerale che da sempre si associa con l’idea di forza e benessere. Una recente ricerca, condotta tra Germania e Scozia e pubblicata su Nature, sostiene che i giusti livelli di questa sostanza nel sangue rallentano l’invecchiamento e aumentano l’aspettativa di vita. Ed è proprio così. Se è troppo poco, a qualsiasi età, compaiono debolezza fisica e mentale. Particolarmente importante è poi la carenza di ferro in gravidanza, un problema piuttosto comune tra le gestanti che va tenuto sotto controllo con analisi del sangue e affrontato con alimentazione adeguata ed eventualmente integratori.
Una giornata dedicata al ferro
Il ferro è insomma essenziale, tanto che da qualche anno, il 26 novembre, viene celebrata la Giornata mondiale della carenza di ferro, per ricordare quanto sia importante assumere regolarmente questo minerale con la dieta, in tutte le fasi della vita. Il ferro è coinvolto nella produzione dell’emoglobina, proteina dei globuli rossi che permette il trasporto dell’ossigeno ai tessuti. Inoltre contribuisce a formare la mioglobina, che fissa l’ossigeno nei muscoli. Nel sistema nervoso centrale è cofattore di enzimi coinvolti nella sintesi di neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina, responsabili del tono dell’umore e dell’appetito. Il ferro poi collabora alla funzionalità del sistema di difesa di difesa dell’organismo e aiuta a formare il collagene, proteina costituente di molti tessuti.
Che cosa succede se manca
Quando nell’organismo non c’è una quantità sufficiente di ferro si avverte affaticamento, stanchezza cronica, si è più soggetti a contrarre malattie infettive, la pelle è pallida, le gengive e le mucose sono di una colorazione rosa chiaro. Succede perché, mancando il minerale, i globuli rossi contengono poca emoglobina, quindi ai tessuti arriva una quantità insufficiente di ossigeno. È particolarmente seria la carenza di ferro in gravidanza, una condizione in cui questa sostanza è richiesta in quantità maggiori. Infatti, viene assorbita dalla placenta, arriva al feto e viene utilizzato per la fabbricazione delle cellule del sangue. Una carenza di ferro in gravidanza può esporre il feto a scarso sviluppo degli organi vitali, basso peso alla nascita e la donna ad aborti spontanei e a parti prematuri.
Quanto ne occorre nelle varie fasi della vita
I bambini fino a tre anni dovrebbero assumere ogni giorno 7 milligrammi di ferro, almeno 9 mg fino ai 10 anni, quindi 12 milligrammi in adolescenza. Nella donna, con la comparsa delle mestruazioni e poi per tutta l’età fertile c’è bisogno di 18 mg al giorno, perché il sangue mestruale causa perdita di ferro. Negli adulti la dose raccomandata media per un uomo in salute è di circa 10 mg al giorno. Quando si aspetta un bambino, il fabbisogno aumenta notevolmente: secondo le Linee guida la donna per evitare la carenza di ferro in gravidanza dovrebbe assumere 27-30 mg di minerale al giorno per soddisfare le richieste di ferro dell’organismo che deve occuparsi dello sviluppo del feto.
Come procurarsi la giusta quantità di ferro
Una corretta alimentazione, per la gestante e in tutte le fasi della vita è la base per evitare mancanza di qualsiasi nutriente, quindi anche di ferro. Secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità, gli alimenti più ricchi in ferro sono carni bianche o rosse, uova, alcuni pesci come tonno e salmone. Tra i cibi vegetali sono ottima fonte i legumi, soprattutto le lenticchie ma anche i ceci e i fagioli, gli spinaci, le erbette e i cavoli. Le noci e in generale la frutta a guscio apportano buone quantità di ferro. Non sempre, però, privilegiare alimenti ricchi di questo minerale è sufficiente per evitare di incorrere in carenza di ferro in gravidanza. Di conseguenza, dopo che il ginecologo ha individuato un problema di anemia con le analisi del sangue, può prescrivere alla donna una supplementazione con integratori a base di ferro o veri e propri farmaci, solitamente da assumere per bocca, anche in associazione ad acido folico e vitamina D. La cura va proseguita fino alla fine della gravidanza.
Fonti / Bibliografia
- Multivariate genomic scan implicates novel loci and haem metabolism in human ageing | Nature CommunicationsAgeing phenotypes, such as years lived in good health (healthspan), total years lived (lifespan), and survival until an exceptional old age (longevity), are of interest to us all but require exceptionally large sample sizes to study genetically. Here we combine existing genome-wide association summary statistics for healthspan, parental lifespan, and longevity in a multivariate framework, increasing statistical power, and identify 10 genomic loci which influence all three phenotypes, of which five (near FOXO3, SLC4A7, LINC02513, ZW10, and FGD6) have not been reported previously at genome-wide significance. The majority of these 10 loci are associated with cardiovascular disease and some affect the expression of genes known to change their activity with age. In total, we implicate 78 genes, and find these to be enriched for ageing pathways previously highlighted in model organisms, such as the response to DNA damage, apoptosis, and homeostasis. Finally, we identify a p...
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