Colina, ecco come farne il pieno nei 9 mesi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 22/11/2016 Aggiornato il 11/11/2019

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha stabilito i livelli di assunzione adeguata della colina, un nutriente molto importante presente in quantità nelle uova, durante la gravidanza

Colina, ecco come farne il pieno nei 9 mesi

Anche in gravidanza e durante l’allattamento è fondamentale mangiare le uova (ben cotte!) per garantire un corretto apporto di colina, un nutriente così importante al punti che l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha definito i livelli di assunzione adeguata in tutte le fasi della vita.

Quanta ne serve

A stabilire la dose giornaliera raccomandata è stato un gruppo di esperti scientifici (chiamato Nda, dall’inglese Dietetic products, nutrition and allergies) che si sono basati sui dati dei consumi da parte di individui sani nei singoli Paesi dell’Unione Europea e su quelli relativi alle quantità di colina necessaria per rifornire l’organismo in caso di carenze. Questi i  livelli di assunzione adeguata (AI) raccomandati:

  • 480 mg al giorno durante la gravidanza;
  • 520 mg al giorno durante l’allattamento al seno;
  • 140-340 mg al giorno per i bambini e i ragazzi da 1 a 14 anni;
  • 400 mg al giorno tra i 15 ed i 17 anni;
  • 400 mg al giorno per gli adulti.

Importante come una vitamina

Inizialmente considerata come una vitamina del gruppo B, in realtà non è una vera e propria vitamina anche se, per l’essenzialità delle sue funzioni, è come se lo fosse. È coinvolta, infatti, in numerosi processi fisiologici come:

  • la sintesi dei neurotrasmettitori;
  • il mantenimento della regolarità epatica;
  • la regolazione delle concentrazioni ematiche di omocisteina (se troppo elevate sono un fattore di rischio cardiovascolare);
  • la riduzione del rischio di sviluppare difetti del tubo neurale nel feto.

La colina sembrerebbe, inoltre, avere un ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema nevoso centrale (cervello e midollo spinale) e nell’influenzare le capacità cognitive, tanto che l’assunzione di un suo derivato (la citicolina) potrebbe aiutare a limitare i danni neurologici associati all’ictus.

Attenzione a carenze ed eccessi

Per questi motivi carenze di clona possono causare danni ai muscoli e un accumulo anomalo di grasso nel fegato, con conseguente sviluppo della steatosi epatica non alcolica. Del resto, anche un’eccessiva assunzione di colina (oltre 7,5 mg) sarebbe associata a riduzioni della pressione sanguigna, sudorazione, cattivi odori corporei ed effetti collaterali a livello intestinale.

In breve

NON SOLO NELLE UOVA

Secondo l’Efsa un adeguato apporto di colina giornaliero è garantito da una dieta che preveda uova, carne, pesce, cereali integrali, frutta, verdura, grassi e oli.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Si può rimanere incinta dopo un unico rapporto?

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

In linea teorica, è certamente possibile avviare la gravidanza dopo un unico tentativo, tuttavia va messo in conto che ci voglia più tempo visto che, secondo le statistiche, le probabilità di concepire per ciclo mestruale non sono moltissime.   »

Olive confezionate e rischio listeria

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Se si ha il sospetto di essere state contagiate dalla listeria si può fare lo specifico test sul sangue, tuttavia per avere un risultato attendibile occorre che trascorrano tra le due e e quattro settimane.   »

Bimba di tre anni che vuole mangiare solo dolci, pane e latte: che fare?

21/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Le abitudini alimentari si acquisiscono in famiglia: se ai bambini vengono proposti cibi poco sani, come lo sono quelli ricchi di zuccheri, ci si deve aspettare che poi li reclamino. Per aggiustare il tiro, occorre apportare cambiamenti a cui anche i genitori si dovrebbero adeguare.   »

Fai la tua domanda agli specialisti