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Le donne che seguono una dieta troppo ricca di grassi e zuccheri in gravidanza corrono maggiori rischi di partorire bambini con un cuore più debole e predisposti a ad avere problemi cardiovascolari anche in età adulta. Ecco i consigli del professor Gianni Bona, docente presso il dipartimento di Scienze della salute dell’Università del Piemonte Orientale e primario emerito di pediatria presso l’azienda ospedaliera universitaria di Novara.
Quanto aumenta il metabolismo in gravidanza?
Assumere quantità eccessive di grassi e zuccheri in gravidanza porta all’estremo le modifiche metaboliche che durante la gestazione intervengono già naturalmente nell’organismo della futura mamma che, infatti, tende verso l’insulino-resistenza e la scarsa tolleranza al glucosio (zucchero) per lasciarlo a disposizione del feto. Ma esagerare con i grassi e gli zuccheri provoca squilibri che aumentano il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 (diabete gestazionale), ipertensione e gestosi, oltre a favorire l’aumento di peso della donna e influenza la sua “memoria metabolica”, esponendola al rischio di sviluppare obesità e malattie cardiovascolari anche dopo il parto (che in queste condizioni, peraltro, rischia di essere prematuro).
Cosa fa male al bambino quando si è incinta?
Gli squilibri metabolici materni causati da una dieta “obesogenica” alterano anche il flusso di nutrienti e di ossigeno verso il feto, con conseguenze talvolta permanenti sulla struttura e sulla funzionalità di alcuni tessuti del piccolo e sul suo metabolismo. Per questo i figli nati da donne che mangiavano troppi grassi e zuccheri in gravidanza, sono risultati più suscettibili a diversi tipi di malattie anche in età adulta (diabete, ipertensione, obesità).
- Cuore più debole. Uno studio condotto in laboratorio di recente dai ricercatori dell’Università di Washington ha trovato un possibile legame tra alimentazione delle mamme-topo e nascita di topolini (soprattutto maschi) con problemi al ventricolo sinistro. Anche negli umani questo tipo di anomalie sono segno di una debolezza del cuore, che può provocare scompenso cardiaco, cioè un’alterazione nell’attività di “pompaggio” che impedisce al sangue di irrorare correttamente gli organi (cervello compreso). La ricerca americana ha poi messo in luce che i problemi cardiaci sviluppati dai figli maschi nati da madri obese vengono trasmessi per almeno tre generazioni e vengono ereditati anche dai figli nati da donne sane e attente alla dieta.
- Adhd e iperattività. Un altro studio ha individuato un legame tra lo squilibrio dei nutrienti assunti in fase prenatale e un maggiore rischio di iperattività e deficit di attenzione nei bambini tra i 7 e 13 anni di età, a causa di una modificazione dell’attività del gene IGF 2, coinvolto nello sviluppo cerebrale e comportamentale.
- Food craving. L’abitudine ad assumere nutrienti poco salutari attraverso la placenta e durante l’allattamento, induce nel cervello del feto prima e del neonato poi una modifica nel processo di segnalazione degli oppioidi, che genera assuefazione a zuccheri e grassi e in alcuni casi una vera e propria “dipendenza” da cibo spazzatura dopo la nascita. Questo aumenta il rischio di sviluppare food craving, ossia un bisogno fisico e psicologico, incontrollabile ed eccessivo, di cibo poco sano, con conseguenze negative sulla forma fisica e sulla salute generale.
Cosa mangiare in gravidanza?
Per ridurre le complicanze legate alla gravidanza, il rischio di parto prematuro, le anomalie nello sviluppo fetale e i problemi fisici e cognitivi nel nascituro, è importante che la futura mamma segua una dieta sana, varia ed equilibrata, che mantenga il suo peso forma almeno nel primo trimestre e che cerchi di non ingrassare eccessivamente (mai più di 10-12 kg) nei mesi successivi (quando le calorie assunte andranno aumentate di circa 200-300 al giorno).
È importante prestare attenzione alla giusta quantità di proteine (in carne, pesce, uova e formaggi), vitamine (in particolare A, D e del gruppo B) e minerali (soprattutto ferro, calcio, magnesio, fosforo, iodio).
Non bisogna poi rinunciare ai grassi buoni (insaturi, come omega- 3 e omega-6), contenuti nel pesce, evitando invece quelli saturi e/o idrogenati contenuti in molti alimenti confezionati (per esempio nelle patatine fritte).
In sintesi
Cosa mangiare prima e dopo la gravidanza?
Se è vero che quello che la mamma mangia ha un effetto determinante sullo sviluppo del bambino e sulla sua salute futura, controllare la dieta solo durante i nove mesi non basta. Un’alimentazione sana dovrebbe essere intesa anche a scopo preventivo e quindi osservata ancor prima di programmare la gravidanza. Infatti, lo stato di forma fisica in cui la donna giunge al concepimento influenza l’andamento della gestazione e del parto (con un rischio di complicanze tanto più elevato quanto più la donna è in sovrappeso o affetta da diabete, ipertensione e altre malattie). Dopo la gravidanza, poi, seguire una dieta bilanciata è utile non solo ai fini dell’allattamento, ma anche per favorire il recupero del peso ottimale e al tempo stesso assicurarsi l’apporto di tutti i nutrienti essenziali per affrontare con la giusta energia fisica e mentale l’accudimento del piccolo (riducendo per esempio i fattori di rischio per la depressione post parto). Infine, non va dimenticato l’aspetto educativo della corretta alimentazione: poiché i bambini – anche quelli molto piccoli – imitano quello che fanno i grandi, mangiare in modo sano è il primo modo con cui la mamma può indirizzare positivamente le abitudini alimentari del figlio.
Quali dolci si possono mangiare evitando troppi grassi e zuccheri in gravidanza?
Spesso in gravidanza il desiderio (anche psicologico) di dolci aumenta. Per non eccedere con lo zucchero si possono mettere in atto alcuni trucchi, come sostituire i succhi di frutta o le bibite dolcificate con centrifugati di frutta naturali, evitare i cibi “light” in cui spesso la riduzione dei grassi è compensata con gli zuccheri, non esagerare con la frutta (soprattutto con quella ad alto indice glicemico). Infine, per soddisfare il bisogno di dolce, meglio sostituire lo zucchero raffinato o gli edulcoranti artificiali con miele grezzo, stevia e datteri, che contengono anche vitamine, minerali e antiossidanti.
Quali fibre mangiare in gravidanza?
Oltre ad avere un effetto saziante e a favorire il transito intestinale (ostacolato dalla pressione del feto sugli organi interni), le fibre vegetali contenute nella verdura, nella frutta e nelle farine integrali, riducono l’assorbimento di grassi e zuccheri in gravidanza, aiutando così a tenere sotto controllo glicemia, colesterolo e trigliceridi, prevenendo le malattie correlate.
Fonti / Bibliografia
- Sindrome metabolica: cos'è e come si può evitare - ISSaluteLa sindrome metabolica è una condizione di salute molto diffusa, caratterizzata dalla presenza contemporanea di diabete, pressione alta e obesità
- Diabete gestazionale: che cos'è, cause e cura - ISSaluteIl diabete gestazionale (diabete in gravidanza) può manifestarsi in qualsiasi fase della gravidanza e, in genere, scompare dopo la nascita del bambino
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