Gravidanza e cibo: le future mamme non conoscono la toxoplasmosi

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 29/03/2019 Aggiornato il 13/11/2019

Molte donne in dolce attesa non conoscono toxoplasmosi e listeriosi e non hanno le idee chiare su quali cibi possano essere pericolosi durante la gravidanza

Gravidanza e cibo: le future mamme non conoscono la toxoplasmosi

L’attenzione al rischio di contrarre malattie di origine alimentare in gravidanza è sempre alta. Eppure quattro future mamme su dieci ignorano cosa sia la toxoplasmosi e due su dieci non hanno idea di cosa sia la listeriosi.

Il dato arriva da uno studio sulle conoscenze e i dubbi relativi a gravidanza e cibo, condotta nell’ambito del progetto Alimenti&Gravidanza, realizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie in collaborazione con l’Unità di Dietetica e Nutrizione clinica dell’Università di Padova.

Informazioni generiche e inesatte

Lo studio, realizzata su un campione di circa mille donne di cui la metà incinta, ha messo in evidenza che in caso di dubbi su gravidanza e dieta la figura maggiormente interpellata è il ginecologo, mentre Internet è il canale più utilizzato per cercare autonomamente informazioni.

Le precauzioni suggerite dal web, però, spesso provengono da fonti non certificate e possono essere inesatte o, anche se corrette, risultano spesso generiche, con il rischio di indurre le future mamme a escludere alimenti che possono essere consumati senza problemi o, al contrario, includere cibi che sarebbe meglio evitare.

I microrganismi pericolosi

Una buona percentuale delle donne intervistate nell’indagine non conosca la toxoplasmosi e la listeriosi. Eppure, come spiega Lisa Barco – responsabile del Laboratorio controlli ufficiali dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie – tra i microrganismi più pericolosi per le conseguenze sul feto ci sono proprio “il Toxoplasma gondii, che dà origine alla cosiddetta toxoplasmosi, e la Listeria monocytogenes, da cui origina la listeriosi.

La prima può essere causa di aborto, malformazioni o gravi lesioni cerebrali del feto, mentre la seconda può comportare parto prematuro, aborto e trasmissione dell’infezione al neonato”.

Attenzione anche a questi

Altri batteri a trasmissione alimentare – come quelli appartenenti ai generi Salmonella, Campylobacter ed Escherichia – pur non avendo conseguenze dirette sul feto andrebbero il più possibile evitati in gravidanza, poiché “la situazione immunitaria delle donne gravide le rende particolarmente suscettibili a queste infezioni – spiega l’esperta –  per cui possono sviluppare una sintomatologia importante, anche venendo a contatto con dosi non eccessivamente elevate di questi agenti patogeni”.

 
 
 

In breve

DA EVITARE NEI NOVE MESI

Ecco gli alimenti da scartare per evitare infezioni:

  • verdure crude mal lavate;
  • carni crude o poco cotte;
  • salumi freschi non stagionati, soprattutto se prodotti a livello artigianale;
  • pesce crudo, poco cotto o affumicato;
  • frutti di mare crudi o poco cotti;
  • uova crude o poco cotte;
  • salse, creme o piatti con uova crude o poco cotte;
  • latte crudo o non pastorizzato;
  • formaggi poco stagionati a pasta molle prodotti con latte crudo (come brie e camembert).

Fonti / Bibliografia

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