Il gusto del bebè? Dipende dalla mamma

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 20/07/2017 Aggiornato il 11/11/2019

È bene che la futura mamma segua una dieta varia, poiché nel passaggio materno-fetale si ha la creazione e anche la sensibilizzazione del gusto del bebè

Il gusto del bebè? Dipende dalla mamma

La futura mamma segue una dieta varia ed equilibrata che comprende un po’ di tutto, dalle verdure, alle spezie, passando per pasta, carne, pesce e frutta? Il piccolo che è nella pancia non potrà che deliziarsene, affinando il palato ai gusti che assapora la mamma. E già, perché il gusto del bebè si forma nel pancione attraverso quello che mangiano le mamme durante la gravidanza.

Importante un’alimentazione corretta

Conferma Marcello Giovannini, professore emerito di pediatria dell’Università di Milano “È molto importante quello che mangia la mamma. Nel passaggio materno-fetale si ha la creazione e anche la sensibilizzazione del gusto del bebè, che nasce da quello che mangia la mamma durante la gravidanza”.

Fondamentale lo svezzamento

Se una corretta alimentazione è importante durante la gravidanza sia per la mamma sia per il bambino, ancora di più lo diventa dopo il parto. Come afferma Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria (Sip), se nei primi sei mesi di vita il latte materno è il nutrimento ideale per i piccoli, con lo svezzamento e l’introduzione di altri cibi “è importante che la dieta del bambino sia consigliata da uno specialista in pediatria, mentre troppo spesso si ha la tendenza ad affidarsi ad altri: sembra che la nutrizione sia un patrimonio condiviso da chiunque…invece è bene attenersi ai consigli del pediatra. Certamente nei primi mesi di vita è molto importante l’allattamento al seno, ma per il prosieguo è bene affidarsi a chi è specialista del campo e può dare i giusti consigli”. Soprattutto nei primi mille giorni di vita del bambino (circa tre anni).

Latte: materno o formulato?

Tutti i bambini hanno il diritto di venire allattati il più a lungo possibile dalla loro mamma. “Quando però la mamma per vari problemi non può allattare – conclude Giovannini – è  importante che ci sia nell’alimentazione del bambino la presenza di alcune sostanze, come i Dha, che fanno parte degli omega 3. Quando il latte materno manca o non è disponibile, quindi, l’unica alternativa riconosciuta sono i latti formulati”, che vengono appositamente “potenziati” proprio per soddisfare le esigenze nutrizionali dei più piccoli, in base alla loro età.

Lo sapevi che?

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda l’allattamento al seno in maniera esclusiva fino al compimento del 6° mese di vita, e spiega che è importante che il latte materno rimanga la scelta prioritaria anche dopo l’introduzione di alimenti complementari, fino ai due anni di vita e oltre, e comunque finché mamma e bambino lo desiderino. 

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