Iperattività, bebè a rischio se la mamma mangia male

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 20/10/2016 Aggiornato il 08/11/2019

Troppi grassi e zuccheri comportano cambiamenti nell'attività di un gene coinvolto nello sviluppo di alcune aree del cervello implicate nello sviluppo dell’iperattività

Iperattività, bebè a rischio se la mamma mangia male

In gravidanza una dieta materna troppo ricca di grassi e zuccheri potrebbe mettere a rischio la salute del nascituro, fino ad aumentare il pericolo di insorgenza di iperattività e disturbi del comportamento.

Non solo obesità

Se il famoso filosofo tedesco Ludwig Feuerbach affermava “siamo quello che mangiamo”, uno studio condotto dai ricercatori del King’s College di Londra (Gran Bretagna) e pubblicato sulle pagine del Journal of Child Psychology and Psychiatry è andato oltre, sostenendo che quello che mangia una donna in gravidanza influisce non solo sulla salute della donna stessa, ma anche su quella del nascituro.

E in maniera non trascurabile: se, infatti, è già stato messo in evidenza da molte altre ricerche come la dieta seguita durante la gravidanza abbia ricadute di non poco conto su patologie metaboliche come obesità e predisposizione al diabete che potrebbero interessare in futuro il bambino, lo studio inglese ha ora messo in evidenza che ciò che mangia la futura mamma durante la gestazione potrebbe addirittura giocare un ruolo nell’insorgenza nel bebè di condizioni come iperattività e disturbi del comportamento. In particolare sul banco degli imputati ci sarebbe un’alimentazione materna eccessivamente ricca di grassi e zuccheri.

Troppi grassi e zuccheri

I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo avere monitorato lo stile di vita materno e analizzato geneticamente 83 bambini con problemi comportamentali precoci: hanno così potuto determinare che durante la gravidanza un’alimentazione materna troppo ricca di grassi e zuccheri comporta dei cambiamenti nell’attività del gene Igf2, coinvolto nello sviluppo del feto e di alcune aree del cervello come il cerebellum e l’ippocampo, implicate nella sindrome di iperattività.

I fattori nutrizionali possono essere corretti

Come spiega Edward Barker, una delle firme dello studio, “i risultati della nostra ricerca suggeriscono che promuovere una dieta prenatale salutare può abbassare il livello dei sintomi di iperattività e dei problemi di condotta nei bambini. Sono dati incoraggianti, dal momento che i fattori nutrizionali possono essere corretti”.

Lo sapevi che?

Secondo un gruppo di ricercatori israeliani dell’Università di Tel Aviv un nuovo test che monitora i movimenti involontari degli occhi dei bambini è in grado di effettuare una diagnosi di deficit di attenzione e iperattività e di distinguerla dalla normale irrequietezza tipica dell’età infantile.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Bimbo di 7 mesi intollerante al latte

30/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Sull’intolleranza al lattosio vi è molta confusione. Questo sia perché ci sono diversi tipi di intolleranza al lattosio, sia in quanto ogni singolo soggetto ha caratteristiche cliniche molto eterogenee, sia per intensità che per gravità e non tutte riportabili alla sola e semplicistica “intolleranza...  »

Referto dell’ecografia morfologica: come capire se c’è qualcosa che non va?

28/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il medico che effettua l'ecografia morfologica non rileva anomalie, non ha senso arrovellarsi sul referto. Se ci fosse stato qualcosa che non va sarebbe stato comunicato. In Inghilterra non vengono rilasciati alle pazienti i risultati degli esami proprio per evitare preoccupazioni inutili a chi non...  »

Mutazioni MTHFR eterozigote e PAI 4g/4g omozigote: possono causare l’aborto?

24/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'interruzione spontanea di una gravidanza iniziale è quasi sempre dovuta a uno sbilanciamento cromosomico del feto e non a mutazioni che di fatto non impediscono in assoluto che una gestazione vada a buon fine, come dimostra il fatto che tantissime donne che ne sono interessate hanno figli.   »

Quinta settimana di gravidanza: non si vede l’embrione e si evidenzia un distacco

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Anna Maria Marconi

Non è mai opportuno voler fare la prima ecografia troppo precocemente perché anziché esserne tranquillizzate si rischia di peggiorare la propria ansia. In quinta settimana difficilmente si vedono l'embrione e il battito del cuoricino, in più non si può capire bene se davvero si è in presenza di un distacco...  »

Fai la tua domanda agli specialisti