Candida in gravidanza: come riconoscerla e curarla

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 03/10/2025 Aggiornato il 03/10/2025

Chiamata anche candidosi, è dovuta alla proliferazione di un fungo che crea bruciore e perdite bianche. Non va sottovalutata perché può risalire fino al feto. Il ginecologo può indicare i rimedi per combatterla

Candida in gravidanza: come riconoscerla e curarla

La candida in gravidanza è una vulvo-vaginite, ossia un’infezione dei genitali femminili più esterni che si verifica nei nove mesi, ma non solo. E’ dovuta a un micete, o fungo, la Candida. Durante la gestazione, la candidosi può essere più frequente perché si riducono le difese dell’organismo e perché si verificano cambiamenti ormonali che favoriscono la comparsa di infezioni. Se si notano i sintomi caratteristici, è bene parlare subito con il ginecologo che potrà suggerire il trattamento più adatto per la candidosi in gravidanza.

Sintomi e come riconoscerla

I sintomi della candida, in gravidanza ma non solo, non sempre sono semplici da riconoscere perché possono essere simili a quelli che compaiono in altre vulvo-vaginiti o addirittura possono essere normali anche durante la gestazione. Solitamente compaiono:

  • leucorrea, ossia perdite bianche inizialmente inodori, simili a ricotta o a latte cagliato (possono essere confuse con le perdite bianche in gravidanza che invece non sempre sono indicative di un disturbo)
  • Prurito nella zona intima
  • Bruciore soprattutto durante la minzione (questo sintomo può essere anche in comune con la cistite in gravidanza)
  • Dolore durante i rapporti sessuali
  • Sensazione di pesantezza nella zona
  • Arrossamento della vulva.

È importante rivolgersi sempre al ginecologo, se compare uno di questi disturbi. Infatti gli opportuni accertamenti permettono di capire se si tratta davvero di candidosi in gravidanza o di qualche altra infezione genitale, oppure se sono sintomi tipici del periodo gestazionale e quindi non richiedono particolari interventi.

Primo, secondo e terzo trimestre: quando è pericolosa?

La candidosi in gravidanza non sembra essere particolarmente pericolosa, anche se, non curandola, potrebbe causare disturbi alla gravidanza e indurre contrazioni.

Alcuni studi hanno collegato la candidosi in gravidanza a possibili rischi infiammatori per il feto che possono portare a un parto prematuro. Sembra però che questi risultati non siano conclusivi e che l’infezione non predisponga a questo tipo di rischio.

Inoltre, se non viene curata, può essere pericolosa sempre, soprattutto per la donna e per il suo partner perché non guarisce da sola e può essere trasmessa attraverso i rapporti sessuali non protetti. La candida in gravidanza nel primo trimestre è meno frequente, ma inizia a presentarsi più spesso nel secondo e nel terzo trimestre a causa delle modificazioni ormonali tipiche della gestazione, che favoriscono la comparsa di un habitat ideale per il fungo Candida.

Come curarla

In presenza dei disturbi elencati sopra, occorre parlare con il ginecologo per una diagnosi corretta. A volte, è sufficiente la visita clinica con la valutazione dei sintomi. Soprattutto le perdite bianche dense sono indicative di questa micosi.

Per avere una maggiore sicurezza, è possibile effettuare un tampone vaginale raccogliendo le secrezioni, che sono poi analizzate al microscopio per individuare la presenza di grandi quantità del micete responsabile.

Una volta accertato che si tratta proprio di candidosi, è possibile ricorrere a farmaci tradizionali oppure a rimedi naturali. In entrambi i casi, per curare la candida in gravidanza è importante chiedere sempre al medico e non prendere iniziative autonome. Il discorso vale sempre, ma soprattutto durante la gestazione.

Con i farmaci

Per la candida in gravidanza si utilizzano farmaci chiamati antimicotici, perché combattono il micete, o fungo, responsabile dell’infezione. Questi sono a base di sostanze chiamate antimicotici azolici e sono sicuri anche in gravidanza. Solitamente sono in forma di creme per applicazione locale oppure ovuli vaginali, da introdurre con delicatezza. La cura ha una durata di circa una settimana-dieci giorni.

Contro bruciore e rossore intensi il medico può prescrivere leggeri cortisonici, da applicare localmente per qualche giorno. Se si sospetta di aver contagiato anche il partner, anch’egli dovrebbe sottoporsi ad accertamenti medici ed effettuare una cura adeguata.

Con i rimedi naturali

Per la candida in gravidanza si possono eseguire lavande vaginali con bicarbonato, che ha un’azione blandamente antimicotica, sciogliendone un cucchiaino nell’acqua tiepida. Oppure, si può usare mezzo bicchiere di aceto di mele in acqua e aggiungere un bicchiere di acqua di rose.

Per i lavaggi vaginali sono efficaci anche gli oli essenziali, per esempio il tea tree oil oppure l’olio di chiodi di garofano. Sono sufficienti poche gocce sciolte in acqua tiepida, per effettuare un lavaggio intimo al giorno, fino a miglioramento dei sintomi.

In farmacia o nei negozi di prodotti naturali sono disponibili anche pomate a base di calendula, malva, camomilla che hanno un effetto blandamente antimicotico e antinfiammatorio, quindi sono adatte soprattutto nei casi di candidosi lieve.

Cause e come prevenirla

La candida in gravidanza e non solo è dovuta all’azione di un fungo o micete, chiamato Candida albicans. Si tratta di un fungo saprofita, che cioè vive normalmente nell’organismo umano. In alcune condizioni si moltiplica e, in questo caso, può dare disturbi. Succede quando ci si alimenta in modo scorretto, per esempio assumendo troppi zuccheri semplici che costituiscono un nutrimento per la Candida, oppure dopo una cura con antibiotici perché le difese immunitarie si riducono. In gravidanza, la Candida prolifera perché gli squilibri ormonali alterano il pH della mucosa vaginale, creando un terreno ideale per la crescita del fungo. Anche le difese naturali dell’organismo sono più basse in gravidanza, per favorire la crescita dell’embrione e quindi una donna incinta è più predisposta alle infezioni. In particolare, sono più soggette a candidosi in gravidanza le donne che soffrono di diabete gestazionale non curato.

Le regole per prevenire la candida in gravidanza

Piccoli accorgimenti quotidiani possono aiutare a prevenire la candidosi in gravidanza ma anche in generale.

  • Evitare le lavande vaginali interne a meno che non siano indicate dal ginecologo. Limitarsi all’igiene dei genitali esterni con prodotti a pH leggermente acido
  • Seguire una corretta alimentazione, evitando gli zuccheri semplici e preferendo frutta, ortaggi, verdure, proteine magre che mantengono sani i tessuti
  • Consumare yogurt o latte fermentato, ricchi di lattobacilli buoni che nutrono il microbiota vaginale contrastando gli squilibri che predispongono alle vulvo-vaginiti
  • Utilizzare biancheria intima in cotone e i salvaslip solo se necessario, cambiandoli spesso.

Il ginecologo può dare consigli e suggerimenti caso per caso, conoscendo la storia clinica della donna in gravidanza.

 

In breve

La candida in gravidanza è abbastanza frequente a causa degli squilibri ormonali che modificano il pH delle mucose intime. Se compaiono perdite bianche, arrossamento, bruciore è opportuno parlarne con il ginecologo

 

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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