Come capire se sei in gestosi? Ora c’è un nuovo test per la diagnosi precoce della preeclampsia

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 24/02/2022 Aggiornato il 24/02/2022

Un nuovo test dell’Rna libero nel plasma materno potrebbe aiutare a identificare le donne a rischio di sviluppare la preeclampsia

Come capire se sei in gestosi? Ora c’è un nuovo test per la diagnosi precoce della preeclampsia

La preeclampsia  o gestosi è una malattia che può comparire durante la gravidanza e che ancora oggi è poco conosciuta, ma è molto pericolosa. Infatti, può esporre a conseguenze pericolose sia la donna sia il bambino. Purtroppo, non è sempre facile capire se sei in gestosi, perché all’inizio  la malattia non causa sintomi specifici. In futuro, però, le cose potrebbero cambiare. Infatti, secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dall’Harvard Medical School e dal Massachusetts General Hospital, pubblicato sulla rivista Nature, un’analisi dell’Rna libero nel plasma materno potrebbe prevedere in largo anticipo il rischio di sviluppare preeclampsia.

Quando si va in gestosi in gravidanza?

La preeclampsia, un tempo conosciuta anche come gestosi, è una malattia che compare esclusivamente durante la gestazione, in genere a partire dal quarto-quinto mese di attesa. È caratterizzata dalla presenza di sintomi quali gonfiore (edema), perdita di proteine con le urine (proteinuria) e ipertensione. Purtroppo, sebbene la malattia abbia un’origine abbastanza precoce, i sintomi spesso si manifestano solo alla fine della gravidanza, complicando la diagnosi precoce.

Cosa provoca la gestosi?

Sembra che dipenda da una predisposizione genetica su cui intervengono altri fattori, come una dieta troppo ricca di sodio, la tendenza a stare molto in piedi, l’età materna molto giovane o piuttosto avanzata.
Se trascurata, può progredire determinando varie conseguenze, come un aborto, un ritardo nell’accrescimento del feto o il distacco della placenta. Inoltre, può dare luogo all’eclampsia, la forma più grave e conclamata di malattia, caratterizzata da vomito, convulsioni, brusco aumento della pressione del sangue.

Come si diagnostica la  preeclampsia?

Oggi per identificare le donne a rischio di preeclampsia ci si basa soprattutto sull’anamnesi, sull’età, sul peso, sulla misurazione della pressione e sulle ecografie. Per questo, un test come quello appena descritto potrebbe essere molto importate.

Ma ora gli autori dello studio hanno messo a punto un nuovo esame, che si basa sull’analisi dell’Rna libero presente nel plasma materno e che sembra in grado di individuare le donne che sono a rischio di sviluppare la preeclampsia. Per valutare l’efficacia di questa analisi hanno preso in considerazione 1.840 gravidanze e 2.539 campioni di plasma presenti nella banca dati. Hanno così scoperto che la firma del cfRna potrebbe identificare tre quarti delle predisposizioni alla preeclampsia, con un valore predittivo positivo del 32,3%.

Gli esperti hanno spiegato che il monitoraggio del cfRna nel sangue materno “è in grado di identificare in modo affidabile le donne a rischio preeclampsia mesi prima che diventi clinicamente evidente. Questi risultati consentiranno lo sviluppo di valutazioni personalizzate per ogni gravidanza”.

 

 

 
 
 

In sintesi

Quando si parla di preeclampsia?

La diagnosi di preeclampsia viene fatta basandosi sulla presenza di valori alterati della pressione sanguigna (superiore a 140 mm/HG- millimetri di mercurio – per la massima e a 90 mm/HG per la minima) e di proteine nelle urine (proteinuria), normalmente assenti.

Come si cura la gestosi in gravidanza?

 Premesso che la gestosi normalmente si risolve da sé dopo il parto, nei nove mesi è importante tenerla sotto controllo per evitare conseguenze al sano sviluppo del bimbo nel pancione. Di norma si raccomanda una dieta povera di sale, il riposo e, se necessario, la somministrazione di farmaci sotto lo stretto controllo del ginecologo.

 

Fonti / Bibliografia

  • RNA profiles reveal signatures of future health and disease in pregnancy | NatureMaternal morbidity and mortality continue to rise, and pre-eclampsia is a major driver of this burden1. Yet the ability to assess underlying pathophysiology before clinical presentation to enable identification of pregnancies at risk remains elusive. Here we demonstrate the ability of plasma cell-free RNA (cfRNA) to reveal patterns of normal pregnancy progression and determine the risk of developing pre-eclampsia months before clinical presentation. Our results centre on comprehensive transcriptome data from eight independent prospectively collected cohorts comprising 1,840 racially diverse pregnancies and retrospective analysis of 2,539 banked plasma samples. The pre-eclampsia data include 524 samples (72 cases and 452 non-cases) from two diverse independent cohorts collected 14.5 weeks (s.d., 4.5 weeks) before delivery. We show that cfRNA signatures from a single blood draw can track pregnancy progression at the placental, maternal and fetal levels and can robustly predict pre-eclamp...
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