Il diabete gestazionale è un disturbo che, come le altre forme di diabete, ha origine da un difettoso utilizzo del glucosio (lo zucchero del sangue) da parte dell’organismo. In condizioni normali, il glucosio penetra nelle cellule dei vari tessuti grazie all’insulina, un ormone prodotto dal pancreas. Una volta entrato nelle cellule, il glucosio viene poi utilizzato per ottenere l’energia necessaria alla vita e all’attività cellulare.
Nel diabete gestazionale, che colpisce il 4% delle donne incinte, questo meccanismo si blocca: colpa di alcuni ormoni prodotti dalla placenta dal secondo trimestre che possono arrestare l’azione dell’insulina.
Di norma, l’organismo della donna riesce a produrre abbastanza insulina da compensare questo meccanismo, ma se ciò non avviene gli zuccheri si accumulano nel circolo sanguigno (iperglicemia), invece di essere trasportati nelle cellule. La donna si ammala quindi di diabete gestazionale, mentre si alterano le normali condizioni di nutrimento del feto.
La stanchezza è il primo segnale
Il diabete gestazionale ha come sintomi la stanchezza, la sete persistente, lo stimolo frequente a fare pipì. Se trascurato, può causare seri problemi alla salute del piccolo e della futura mamma. Per il bimbo, il troppo glucosio nel sangue può determinare una crescita superiore alla norma: le donne che soffrono di diabete gestazionale, infatti, partoriscono spesso neonati macrosomi (oltre i 4 chili di peso). Per la mamma, il diabete gestazionale può rendere più probabili i disturbi di pressione durante l’attesa, così come aumenta il rischio di aborto spontaneo o di parto prematuro.
Dieta e movimento
Il diabete gestazionale si cura prima di tutto a tavola, per tenere sotto controllo i livelli di glicemia e anche il peso corporeo (visto che l’obesità è un fattore di rischio). La dieta deve essere prescritta da un medico, per essere ben bilanciata e personalizzata. In ogni caso, si consigliano 5 pasti al giorno e la distribuzione calorica dovrebbe essere la seguente: colazione 20%, spuntino 5%, pranzo 35%, merenda 5% e cena 35%. Poi, la dieta deve essere povera di zuccheri (e quindi dolci, biscotti, succhi di frutta, frullati, pane bianco e patate) e ricca di carboidrati complessi (pasta e pane integrale, legumi); via libera anche alle verdure (ricche di minerali, vitamine e fibra) e cautela invece con sale e cibi salati.
È inoltre importante fare una leggera attività fisica (basta una passeggiata tutti i giorni o andare con regolarità in piscina): il movimento, bruciando gli zuccheri in eccesso, aiuta infatti a tenere bassi i livelli di glicemia; inoltre, migliora la funzionalità del pancreas e favorisce il mantenimento del peso ottimale.
La dieta associata al movimento fisico dà buoni risultati, ma se non dovesse bastare, è necessario associarla alla terapia dell’insulina. Di solito, il diabete gestazionale scompare rapidamente dopo il parto: la placenta viene espulsa e la produzione di ormoni, compresa quella dell’insulina, si normalizza. Ma per la mamma rimane il rischio di ammalarsi con il tempo di diabete mellito di tipo II.
In breve
Come tenere a bada il diabete gestazionale
Il diabete gestazionale colpisce il 4% delle donne incinte e si caratterizza per un eccesso di glucosio nel sangue. Può provocare aborti spontanei e parti prematuri. La dieta associata al movimento fisico dà buoni risultati, ma se non dovesse bastare è necessario associarla alla terapia dell’insulina.