Gambe gonfie in gravidanza: rimedi utili e quando preoccuparsi

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 13/07/2022 Aggiornato il 22/05/2025

Una dieta equilibrata, un po' di esercizio fisico e qualche rimedio naturale come soluzione per sgonfiare gambe e piedi.

gambe gonfie in gravidanza

Gambe gonfie e pesanti in gravidanza, fastidiose sensazioni di stanchezza e di prurito sono spesso una costante dei nove mesi e la situazione può peggiorare durante le giornate calde. Le contromisure da adottare? Innanzitutto chiedere consiglio al medico per valutare la situazione e poi mettere in atto piccole strategie che regalano subito leggerezza e benessere alle gambe gonfie.

Come sgonfiare gambe e piedi

Per alleggerire le gambe gonfie sono utili creme, gel e spray specifici a base di sostanze naturali che favoriscono la naturale funzionalità del microcircolo. Usati quotidianamente – mattina e sera oppure al bisogno – prevengono il ristagno di liquidi e tossine, e favoriscono il drenaggio tenendo sotto controllo il gonfiore.

Per intensificarne l’azione è utile accompagnarne l’applicazione con un delicato massaggio che contribuisce ad attivare il microcircolo:

  • sfiorare più volte con le mani le gambe, dalle caviglie all’inguine
  • avvolgere la caviglia con entrambe le mani e risalire, eseguendo una pressione leggera e regolare fino all’inguine
  • ripetere il movimento per 4-5 volte

Un trucco che regala immediato sollievo consiste nel tenere in frigorifero creme e gel. Gli spray sono ideali, invece, da portare con sé in borsetta: basta vaporizzarli, anche sopra le calze, per avere un benessere immediato.

Cosa usare contro le gambe gonfie in gravidanza
 
Tra i rimedi naturali ci sono alcuni integratori che possono venire in soccorso e che vanno presi sempre dopo aver consultato il ginecologo.
  • Rusco: contiene ruscogenine, principi attivi utili a favorire la funzionalità del microcircolo
  • Centella: deve la sua efficacia alla presenza di derivati triterpenici, principi attivi protettivi per le pareti venose
  • Amamelide: nota per le sue proprietà lenitive, contrasta i radicali liberi, coadiuvando la funzionalità del microcircolo
  • Vite rossa: è ricca di antocianosidi, efficaci nel contrastare i radicali liberi e nel proteggere i capillari
  • Uva: contiene un’elevata percentuale di potenti antiossidanti con in più un’azione anti-infiammatoria e protettiva sulle pareti dei vasi
  • Mirtillo: le antocianine presenti in quantità proteggono il microcircolo
  • Escina: rafforza le pareti dei vasi e riduce in maniera significativa i disturbi agli arti inferiori
  • Arnica: con la sua azione antiflogistica aiuta a tenere sotto controllo il dolore dovuto alla pesantezza e al gonfiore
  • Ginkgo: ha una buona capacità protettiva e stimolante sul circolo venoso, utile per contrastare la pesantezza alle gambe
  • Mentolo: offre un’immediata sensazione di freschezza che allevia il disagio dovuto alle gambe pesanti
  • Oxerutina: dalla Sophora Japonica, combatte l’insufficienza venosa e la fragilità capillare rinforzando le pareti venose
Come drenare i liquidi nelle gambe gonfie in gravidanza

Il peggior nemico della salute e del benessere delle gambe è la sedentarietà. La contrazione regolare e ritmica dei muscoli delle gambe rappresenta, infatti, il modo più semplice ed efficace per aiutare, come un vero e proprio massaggio, la risalita del sangue dai piedi fino al cuore e contrastarne il ristagno. Particolarmente indicata in gravidanza è la camminata: attenzione alle scarpe che devono essere comode per permettere che a ogni passo la pompa plantare possa funzionare a pieno, favorendo la risalita del sangue.

Anche il freddo è un toccasana per la circolazione. Ecco perché una doccia fredda eseguita facendo risalire il getto dai piedi fino all’inguine regala immediato benessere. Occorre, però, insistere con il getto per almeno un paio di minuti, alternando acqua calda e fredda: la brusca variazione di temperatura funziona come una ginnastica vascolare che mantiene valido il tono delle pareti venose.

Sollevare le gambe resta, comunque, la soluzione più semplice per favorire il ritorno del circolo venoso. Risulta particolarmente di sera, quando le gambe sono particolarmente affaticate: basta sdraiarsi sul letto o sul pavimento sopra un tappetino e appoggiare i piedi al muro restando nella posizione almeno un paio di minuti. Altro esercizio utile è la pedalata in aria, un movimento semplice che risulta particolarmente efficace nell’attivare la circolazione.

Cosa mangiare per sgonfiare il corpo
 
L’alimentazione è molto importante, soprattutto in gravidanza, ecco perché una dieta equilibrata e sana aiuta a proteggere le pareti delle vene e a mantenere attivo il circolo venoso. 

Cibi consigliati

È molto importante consumare nei nove mesi cibi ricchi di fibre, frutta e verdura, cereali integrali e legumi che aiutano a migliorare il transito intestinale, eliminando scorie e tossine. Gli alimenti di origine vegetale sono poi ricchi di vitamina C, bioflavonoidi, potassio e magnesio che proteggono il microcircolo. Tutte sostanze presenti in abbondanza soprattutto in frutta come mirtilli, fragole, lamponi, uva, kiwi e ananas.

Per poter sfruttare al meglio le proprietà salutari delle antocianine (ma anche di tutti gli altri pigmenti colorati) è raccomandabile l’uso di alimenti freschi, crudi, maturi, soprattutto sotto forma di succhi centrifugati: la trasformazione in succo, infatti, rompe le membrane cellulari facilitando l’assimilazione delle sostanze.

Cibi da evitare

Sono nemici della salute delle gambe tutti gli alimenti ricchi di grassi e sale. Il sodio di cui è ricco quest’ultimo, in particolare, trattiene acqua nei tessuti, favorendo i gonfiori. 

Un piccolo vademecum da tenere a mente:

  1. stop al sale per evitare l’accumulo di liquidi e il ristagno sanguigno che porta a far gonfiare i piedi
  2. evitare i cibi in scatola, perché con la conservazione è sempre presente molto sale
  3. ridurre anche il consumo di prodotti da forno e soprattutto pizze, insaccati e formaggi stagionati in quanto alimenti molo salati
  4. bere molta acqua, aiutandosi anche con tisane, centrifugati di frutta fresca, senza zuccheri aggiunti
  5. abolire i cibi fritti e gli zuccheri raffinati contenuti in molti alimenti confezionati

Da limitare quindi: i prodotti conservati, i salumi, i formaggi stagionati e grassi, il burro, i dadi, gli snack salati e dolci.

Quando preoccuparsi per i piedi gonfi

Il gonfiore agli arti inferiori può non essere solo conseguenza diretta dei cambiamenti che fisiologicamente avvengono in gravidanza, ma legarsi a patologie che la gravidanza può scatenare o che sono già da tempo presenti ma silenti e che vengono proprio evidenziate in questo momento delicato.

Possono essere problematiche legate direttamente alla circolazione, ma anche disturbi cardiovascolari come l’ipertensione arteriosa e alterazioni della funzionalità della tiroide.

Quando andare dal medico 

È importante distinguere se il gonfiore è improvviso oppure progressivo. Nel primo caso, infatti, occorre sempre rivolgersi subito al medico. È inoltre opportuno valutare se dopo il parto il gonfiore persiste perché invece dovrebbe ridursi o scomparire del tutto: in caso contrario è preferibile un controllo dallo specialista.

Calze elastiche: sì o no

In estate con il forte calore vi è normalmente una vasodilatazione, ulteriormente peggiorata in gravidanza dai fattori ormonali. Inoltre, cambiano le abitudini: spesso si abbandonano le calze elastiche, a causa proprio del caldo, e inevitabilmente le gambe si gonfiano. Il principale consiglio è l’utilizzo della contenzione elastica con calze di classe 1 quando il gonfiore agli arti inferiori è presente ma lieve, oppure di classe 2 se il gonfiore è molto importante.

 

 
 
 

In breve

Durante i nove mesi della gravidanza si può avere sensazione di gonfiore a gambe e piedi, che può essere alleviata con esercizi mirati, una dieta equilibrata e piccoli accorgimenti tra cui anche rimedi naturali, sempre consultando il ginecologo.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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