Le future mamme che soffrono di gestosi vengono attentamente monitorate durante l’intero arco della gravidanza. Ma forse si potrebbe fare di più, soprattutto per calcolare il rischio di problemi respiratori, in particolare di edema polmonare. Questa, perlomeno, è la conclusione cui è giunto uno studio condotto da un team di ricercatori francesi, dell’Hopital Nord di Marsiglia, pubblicato sulla rivista Anesthesiology.
Una malattia tipica della gravidanza
La gestosi, o preeclampsia, è una malattia che compare esclusivamente in gravidanza. È caratterizzata dalla presenza, singola o in associazione, di sintomi quali gonfiore (edema), perdita di proteine con le urine (proteinuria) e ipertensione. Agli stadi iniziali non causa particolari problemi. Può provocare rigonfiamenti, aumento di peso, innalzamento della pressione arteriosa e presenza di proteine nelle urine: disturbi fastidiosi, ma non particolarmente pericolosi. Tuttavia, va affrontata perché se trascurata può progredire, determinando varie conseguenze, come aborto, ritardo nell’accrescimento del feto o distacco della placenta. Inoltre può esporre la mamma a serie malattie, come ictus, emorragie ed edema polmonare.
Il parere degli esperti
Secondo gli studiosi francesi, sarebbe importante sottoporre le donne che soffrono di gestosi a un esame agli ultrasuoni dei polmoni. Infatti, questa indagine aiuta a identificare più facilmente le gestanti a rischio di andare incontro a edema polmonare. Di conseguenza, consente di iniziare in maniera tempestiva eventuali trattamenti. Al momento, invece, nella maggior parte dei casi si ricorre al solo esame delle urine, che però non sembra essere sufficiente.
In breve
ATTENZIONE AI PRIMI SEGNALI
La gestosi, se diagnosticata nelle fasi iniziali, può essere facilmente tenuta sotto controllo. Per questo è importante fare attenzione alla comparsa di eventuali sintomi. Se la donna nota segni come eccessivo aumento di peso o edemi, deve rivolgersi subito al ginecologo.