Globuli bianchi alti in gravidanza: quando preoccuparsi

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo, con la consulenza di Elisabetta Colonese - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 31/07/2025 Aggiornato il 31/07/2025

Spesso sono dovuti semplicemente alle modificazioni del sangue e alle variazioni ormonali. Vanno però monitorati regolarmente con le analisi periodiche per escludere infezioni o disturbi della gravidanza.

Globuli bianchi alti in gravidanza: quando preoccuparsi

Avere i globuli bianchi alti in gravidanza, nel sangue o nelle urine, può preoccupare la gestante nel momento in cui ritira le periodiche analisi mensili. Queste cellule, infatti, sono deputate alle difese dell’organismo in caso di malattie e sono prodotte in quantità più elevate proprio quando il corpo deve combattere un’infezione. Durante i nove mesi, però, avere i globuli bianchi alti non indica necessariamente un problema di salute.

Le particolari condizioni dell’organismo in gravidanza possono favorire una maggiore quantità, nel sangue o nelle urine, di leucociti, senza che vi sia un problema di salute.

Il ginecologo è il punto di riferimento per avere le spiegazioni del caso: “Conoscere i meccanismi di funzionamento del nostro corpo è importante sempre, ancora di più in stato di gravidanza” spiega la ginecologa Elisabetta Colonese. “Questo aiuta la gestante a operare scelte più consapevoli e a non avere paura di quei cambiamenti che fanno parte della normalità”.

Cosa sono i leucociti

I globuli bianchi o leucociti sono cellule del sangue che fanno parte del sistema immunitario di una persona e svolgono un ruolo fondamentale nei meccanismi di difesa dell’organismo e nella lotta contro le infezioni dovute a virus, batteri, miceti. Ogni millimetro cubo di sangue ne contiene circa 7.500 unità. Si dividono in 6 sottogruppi, ciascuno dei quali ha funzioni precise.

  • I basofili sono cellule prodotte in risposta alle reazioni allergiche e ad alcuni tipi di parassiti e hanno l’obiettivo di distruggere le cellule estranee
  • Gli eosinofili hanno la funzione di difendere l’organismo dall’attacco di alcuni parassiti, per esempio dai vermi dell’intestino
  • I linfociti sono prodotti per fornire risposte specifiche del sistema di difesa. Per esempio i linfociti T svolgono funzioni di controllo e di difesa dell’organismo, mentre i linfociti B regolano la produzione degli anticorpi
  • I monociti sono prodotti per contrastare i parassiti e in presenza di allergie
  • I neutrofili sono i globuli bianchi presenti in maggiore quantità nel sangue e hanno la funzione di collaborare alla risposta immunitaria, inglobando le cellule estranee
  • Le cellule dendritiche, infine, hanno un ruolo di sentinella se avvertono la presenza di un agente pericoloso, fornendo segnali di allarme per la produzione dei linfociti.

Il valore e la percentuale dei globuli bianchi nel sangue si rilevano da un campione di sangue venoso, che la gestante effettua circa una volte al mese in gravidanza. Fornisce importanti informazioni sullo stato di salute generale e sulla presenza di infezioni, parassitosi e allergie. I valori alti di globuli bianchi nel sangue sono detti leucocitosi. I valori bassi sono chiamati leucopenia.

I leucociti nelle urine

I leucociti o globuli bianchi nelle urine dovrebbero essere assenti, oppure essere inferiori a 6 unità per campo microscopico. Valori più elevati possono indicare condizioni patologiche, da una semplice cistite a problemi renali e urinari. La presenza di un alto numero di globuli bianchi nelle urine di una persona, al di fuori della gravidanza, richiede ulteriori accertamenti, dall’urinocoltura in caso di sospetta infezione, all’ecografia di reni e vescica.

Le cause dei globuli bianchi alti

I globuli bianchi alti in gravidanza, nel sangue oppure nelle urine, a differenza di quello che avviene al di fuori della gestazione, solitamente non destano particolari preoccupazioni.

In gravidanza, infatti, aumenta il volume globale del sangue, sia nella parte liquida sia in quella corpuscolata della quale fanno parte anche i globuli bianchi. Per questo è normale che, con le analisi del sangue esegue regolarmente, possano risultare un po’ elevati i valori dei leucociti, soprattutto dei neutrofili che sono la parte più rappresentata. È considerata accettabile una quantità fino a 15.000 unità per millimetro cubo di sangue.

La condizione di gravidanza stessa, inoltre, comporta un impegno per l’organismo femminile e questo “stress” fisiologico ha l’effetto di suscitare una reazione del sistema di difese. L’aumento di globuli bianchi in gravidanza nel sangue è la causa dell’eventuale presenza di un numero elevato di queste sostanze anche nelle urine. I reni, infatti, hanno la funzione di filtrare il sangue.

Ancora, la presenza di globuli bianchi alti in gravidanza indica un adattamento del sistema di difese della mamma, per proteggere la crescita del feto senza rigettarlo.

Infine, la presenza di più leucociti nel sangue è dovuta alle variazioni ormonali, all’aumento di estrogeni e soprattutto di progesterone che influenzano anche la composizione del sangue.

Altre modificazioni del sangue in gravidanza

“Durante i nove mesi è piuttosto comune rilevare altre modificazioni normali, per esempio una diminuzione dei valori di emoglobina e globuli rossi con ematocrito basso in gravidanza. Anche questa condizione va considerata nel contesto della gestazione in cui avviene una naturale emodiluizione” aggiunge la dottoressa Colonese. “Il plasma aumenta di volume in vista del parto soprattutto dal secondo trimestre, dopo la 12a settimana. Questo provoca la cosiddetta anemia paradossa. In pratica la gestante non è soggetta a una vera e propria anemia bensì a un adattamento gravidico all’evento parto in arrivo”. I valori vanno interpretati e contestualizzati dal ginecologo caso per caso. Se necessario, questa condizione può essere migliorata con addizione di vitamine gruppo B e ferro per tutto il resto della gravidanza e comunque fino a quando il ginecologo lo considera opportuno.

Sintomi e a cosa fare attenzione

Se i globuli bianchi alti in gravidanza si mantengono entro un range che il medico giudica accettabile e non sono presenti altri sintomi di malessere, non c’è ragione di preoccuparsi. È invece importante procedere ad accertamenti se i leucociti sono presenti in valori piuttosto elevati e se compaiono altri sintomi di malessere. In particolare è bene fare attenzione a:

  • malessere generale
  • febbre
  • brividi
  • gonfiore dei linfonodi
  • bruciore durante la minzione
  • necessità impellente di urinare
  • urine torbide e maleodoranti.

Sintomi di questo tipo vanno sempre riferiti al ginecologo, anche se sembrano banali e possono essere confusi con i normali disturbi della gravidanza.

Quando preoccuparsi

I globuli bianchi alti in gravidanza richiedono accertamenti, stabiliti di volta in volta dal ginecologo sulla base della visita e dei risultati delle analisi, in alcune condizioni:

  • quando risultano molto elevati in più prelievi, al di sopra delle 15.000 unità per mm cubo di sangue e soprattutto se l’aumento è improvviso
  • se sono presenti altre alterazioni dell’emocromo, per esempio degli indici di infiammazione come la Ves o la Proteina C reattiva
  • nel caso compaiano i sintomi di malessere generali e urinari elencati sopra
  • se la storia clinica della gestante mostra la tendenza a soffrire di malattie che possono essere segnalate da un aumento dei globuli bianchi.

Le condizioni preoccupanti che possono essere indicati da un notevole aumento dei leucociti sono numerose. Tra queste troviamo:

  • infezioni virali o batteriche, dall’influenza stagionale alla cistite
  • infiammazioni acute o croniche
  • malattie autoimmuni, dalla tiroidite all’artrite reumatoide che a volte non sono diagnosticate prima
  • una condizione di pre-eclampsia o gestosi, complicazione della gravidanza che si accompagna però anche ad altri sintomi come aumento della pressione arteriosa, ritenzione di liquidi e presenza di proteine nelle urine.

Cosa fare per abbassarli

Se i globuli bianchi non sono eccessivamente alti e il ginecologo è al corrente della situazione durante le visite periodiche, non occorre prendere particolari misure per abbassarli. È solo importante monitorare il livello dei leucociti con regolari analisi del sangue per procedere a ulteriori accertamenti se il ginecologo lo ritiene necessario. La gestante si deve prendere cura di se stessa per evitare di contrarre infezioni che possono causare l’aumento preoccupante dei globuli alti in gravidanza, per esempio:

  • seguire una corretta alimentazione evitando i cibi crudi e non controllati, che possono causare infezioni alimentari
  • ridurre il sale nelle preparazioni alimentari
  • bere molto per diluire le urine e aiutare il lavoro dei reni
  • evitare i rapporti sessuali a rischio
  • avere cura della propria igiene intima.

Il medico deve essere sempre tenuto al corrente dei disturbi che si avvertono in gravidanza e consultato per qualsiasi dubbio o timore.

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In breve

I globuli alti in gravidanza sono legati al stress dell’organismo materno, modificazioni nella composizione del sangue, variazioni ormonali. Solo se i livelli aumentano molto possono indicare infezioni o complicazioni della gravidanza, da affrontare con la consulenza del ginecologo

 

Fonti / Bibliografia

  • Patologie autoimmuni e gravidanza: cosa è importante sapere se si vuole diventare mamma | Mangiagalli Center | Policlinico di MilanoLa gravidanza è un momento bello nella vita di una donna ed è un percorso che può essere affrontato in tutta sicurezza anche in caso di patologia autoimmune. È importante, però, rivolgersi a un centro specializzato in gravidanze a rischio per pianificare assieme a ginecologici e professionisti esperti i 9 mesi di gravidanza. Per capire cosa sono le patologie autoimmuni e quali passi bisogna fare se si vuole diventare mamma, abbiamo incontrato Laura Trespidi, ginecologo ostetrico dell’unità di Ginecologia del Policlinico di Milano.  Che cos’è una malattia autoimmune?La patologia autoimmune è una alterazione della normale funzione del sistema immunitario. Le difese immunitarie per errore, attaccano le cellule e i tessuti sani dell’organismo ritenendoli estranei, e li distrugge. Esempi di patologie autoimmuni sono la malattia di Addison, la celiachia, il...
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