La colestasi in gravidanza aumenta il rischio di obesità nel bambino

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 23/08/2013 Aggiornato il 23/08/2013

La colestasi intraepatica in gravidanza aumenta la probabilità che il bambino diventi obeso

La colestasi in gravidanza aumenta il rischio di obesità nel bambino

In gravidanza la colestasi intraepatica, una malattia che interessa il fegato, aumenta la probabilità che il bambino diventi obeso. Ad affermarlo è un studio realizzato dall’Imperial College London e pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Clinical Investigation.

Che cos’è la colestasi

La colestasi intraepatica è una malattia del fegato, che può comparire in gravidanza, soprattutto nel secondo e nel terzo trimestre ed è caratterizzata da un aumento dei livelli di bile acida nel sangue.

Il prurito è il sintomo principale

Se affetta da colestasi, la donna in gravidanza comincia ad avvertire prurito, soprattutto di notte. Il sintomo dapprima è localizzato alle piante dei piedi e alle mani, poi al pancione e infine a tutto il corpo. Dopo circa 15-20 giorni dalla comparsa del prurito, è possibile avere conferma del disturbo eseguendo specifici esami del sangue, come il dosaggio degli acidi biliari, della bilirubina e delle transaminasi che evidenziano la concentrazione di bile nel fegato.

Cause ancora da accertare

Non si conoscono ancora con precisione le cause della colestasi, ma alcuni studi dimostrano che sembra sia legata a una maggiore sensibilità agli steroidi (estrogeni, progesterone e cortico-steroidi) che in gravidanza sono prodotti in quantità sempre crescenti e determinano un accumulo di bile a livello epatico, cioè del fegato.

Conseguenze sul neonato

 “I sali biliari in eccesso si riversano nel sangue e nei tessuti e determinano un’irritazione dei nervi periferici per poi provocare, coadiuvati nella loro azione dai cosiddetti “oppioidi endogeni”, una sensazione di prurito talvolta di intensità veramente insopportabile – spiegano i medici che aggiungono – la colestasi non deve essere trascurata perché può mettere a rischio la salute del neonato”.

Gli effetti  sul lungo periodo

Gli scienziati inglesi dell’Imperial College London hanno studiato gli effetti a lungo termine di questa malattia e sono giunti alla conclusione che “una volta diventati adolescenti, i bambini nati da donne con colestasi intraepatica mostravano un profilo metabolico alterato e un aumento dell’indice di massa corporea”. Vale a dire che i figli di donne con colestasi intraepatica in gravidanza sono più a rischio di diventare obesi.

In breve

UNA MALATTIA DEL FEGATO

Può accadere che nel corso della gravidanza, a causa probabilmente degli squilibri ormonali del periodo, la donna si ammali di colestasi intraepatica. Questo disturbo non deve essere trascurato perché può mettere a rischio la salute del bambino.

Diario della gravidanza

Iscriviti al diario della gravidanza: scopri ogni settimana come cresce il tuo bambino, come cambi tu mamma, i sintomi da gravidanza, gli esami da fare e tanti consigli e curiosità.
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Pensieri ossessivi tenuti a bada con gli psicofarmaci: si può cercare una gravidanza?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Esistono psicofarmaci in grado di assicurare il benessere psicologico, senza avere come controindicazione la gravidanza. La strategia terapeutica più adatta va però pensata PRIMA del concepimento.   »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti