Mal di schiena in gravidanza

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/01/2015 Aggiornato il 05/03/2015

Questo disturbo colpisce spesso la futura mamma, soprattutto a partire dal quarto mese. I motivi vanno ricercati nei cambiamenti ormonali tipici della gravidanza e nell’aumento di peso

male schiena

Lo scheletro rappresenta la struttura di sostegno del nostro corpo, insieme con i legamenti e le articolazioni, ed è sorretto, messo in movimento e allineato dai muscoli che lo avvolgono.

Rispetto al corpo dell’uomo, quello della donna è predisposto ad accogliere una gravidanza: le ossa del bacino sono più larghe, più leggere e più lisce proprio per permettere il passaggio del bambino al momento del parto. La colonna vertebrale è la parte che risente maggiormente delle modificazioni della gravidanza, a causa soprattutto dello spostamento del baricentro in avanti che la futura mamma attua, man mano che la pancia cresce, per mantenersi meglio in equilibrio.

La colonna vertebrale è composta da 24 ossa (le vertebre), divise in cervicali (del collo: in numero di 7), dorsali (del torace: in tutto 12), lombari (cioè della parte bassa della schiena: in tutto 5). Le vertebre lombari sono saldate tra loro in un osso (detto sacro) che forma la parte posteriore del bacino e termina con il coccige. Tra una vertebra e l’altra è interposto un disco di tessuto fibroso e della cartilagine dal nome di “disco intervertebrale” che assolve una funzione di “cuscinetto” per ammortizzare e armonizzare i movimenti della colonna. All’interno si trova il midollo spinale (parte del sistema nervoso) da cui si diramano i nervi diretti ai muscoli e agli organi del corpo.

È frequente nei nove mesi

Il mal di schiena o, meglio, i dolori alla regione lombo sacrale (la parte bassa della schiena) possono presentarsi in qualsiasi momento dei nove mesi, anche se sono più frequenti dal secondo trimestre in poi. Le cause di questi dolori sono principalmente:

  • Gli ormoni dell’attesa (progesterone e relaxina) che hanno un effetto rilassante sui muscoli e sui legamenti in vista del parto.
  • Il peso del pancione che, crescendo, costringe la colonna vertebrale a uno sforzo continuo e ad assumere una postura diversa da quella normale (cioè inarcata in avanti). Di conseguenza, i muscoli dell’addome e della schiena si contraggono, provocando indolenzimento o dolore all’altezza dei reni.
  • L’appianamento del bacino che si verifica in gravidanza: ciò comporta una ulteriore accentuazione della lordosi lombare (cioè la curvatura in avanti). Questa lordosi è determinata anche dall’accrescimento dell’addome in avanti, che porta la futura mamma a inarcare la schiena nel tentativo di mantenersi meglio in equilibrio.

Per alleviare il dolore alla schiena, è importante che la futura mamma si sforzi di mantenere una posizione corretta della schiena (per esempio, non piegando le spalle né in avanti né troppo indietro), pratichi con costanza gli esercizi di ginnastica per rafforzare la muscolatura della colonna vertebrale e dorma su materassi ridigi. Bisogna poi evitare di portare tacchi troppo alti e sottili.

I farmaci

Per il mal di schiena sono indicati varie categorie di farmaci. Ecco quelli prescritti in genere:

  • gli analgesici Questi farmaci riducono il dolore e rappresentano, di solito, il primo medicinale prescritto dal medico (anche in gravidanza);
  • i miorilassanti Hanno lo scopo di rilassare quei muscoli, la cui eccessiva tensione può dare origine al mal di schiena (anche in gravidanza);
  • gli antinfiammatori Alleviano il dolore, agendo sullo stato infiammatorio. Nei nove mesi devono essere assunti con cautela.

Durante la gravidanza sono consigliabili le cure locali, cioè con l’applicazione di creme o gel. Se il dolore è molto intenso si può ricorrere alla mesoterapia, una tecnica che consiste in iniezioni di farmaco multiple eseguite sulle zone dolenti. I bassi dosaggi usati e la diffusione dei farmaci nell’organismo in concentrazione ridotte riducono al minimo gli effetti collaterali.

La fisioterapia

Per curare il mal di schiena vengono usate spesso apparecchiature fisioterapiche che agiscono in vari modi: producono energia calorica, onde elettromagnetiche, campi magnetici, correnti elettriche o vibrazioni meccaniche. In genere, poi, il medico tende ad affiancare a questi trattamenti cicli di massaggi manuali o metodi naturali. Ecco quelli più utilizzati.

L’elettroterapia

Per praticare questo tipo di terapia vengono usate apparecchiature che producono corrente elettrica continua o alternata. La ricerca scientifica ha prodotto vari tipi di correnti, il cui fine è la regressione del dolore. Tali apparecchiature si differenziano tra loro per la produzione di correnti elettriche a varie frequenze e ampiezze e per le diverse modalità di applicazione.

L’agopuntura

Questa tecnica appartiene alle metodiche terapeutiche della medicina tradizionale cinese e prevede l’inserimento di sottili aghi in alcuni punti del corpo. Questa tecnica è in grado, in alcuni casi, di far regredire il dolore.

La massoterapia

Il massaggio possiede un effetto rilassante che favorisce l’attenuazione dei dolori dei muscoli, producendo una decontrazione delle loro fibre e un aumento della circolazione, in grado di eliminare le tossine presenti nei tessuti dolenti. Le varie manovre devono essere scelte in base ai disturbi della futura mamma. I massaggi più indicati nell’attesa sono il classico, l’ayurvedico, il cinese, il connettivale e lo shiatsu.

La riflessologia plantare

Questa tecnica di massaggio cerca di curare “a distanza” determinati disturbi, tra cui anche il mal di schiena, attraverso la stimolazione mirata di alcuni punti del piede. Secondo la riflessologia plantare, infatti, esiste una corrispondenza tra una determinata zona del piede (zona riflessa) e un organo o una struttura anatomica del corpo. Grazie a questi collegamenti il massaggio su di una determinata zona della pianta del piede è in grado di incidere sul funzionamento dell’organo corrispondente.

L’osteopatia

Questa tecnica considera e cura la persona come un’unità e non si limita a concentrarsi sulla singola malattia o disturbo. Per l’osteopatia esiste una precisa relazione tra i vari apparati dell’organismo umano. In virtù di tali relazioni, per esempio, un problema del sistema muscolo-scheletrico può influenzare il funzionamento degli organi interni e viceversa. 

La chiropratica

Questa tecnica si basa sulla mobilizzazione manuale delle articolazioni per risolvere una serie di problemi, tra cui anche il mal di schiena. La chiropratica è utilizzata con successo anche nel trattamento delle cefalee (mal di testa) e dei disturbi digestivi.

La chinesiologia applicata

Questo metodo è stato ideato da un medico chiropratico, il dottor George Goodheart, il quale intuì che spesso il dolore localizzato su una zona del corpo può essere causato dalla debolezza dei muscoli del lato opposto. La chinesiologia valuta il corpo globalmente e ritiene che ogni muscolo sia in relazione con un organo o con un sistema. Nel rafforzare un determinato muscolo il terapeuta ritiene, perciò, di poter incidere anche nel riequilibrio di altri sistemi: linfatico, vascolare, chimico, neurologico. La chinesiologia applicata tende a valutare accuratamente la forza di tutti i muscoli del corpo e a rinforzare quelli indeboliti. Per raggiungere questo scopo il terapeuta usa varie tecniche di rafforzamento: manipolazione delle estremità del muscolo, massaggio per stimolare il sistema neurolinfatico, digitopressione sui punti di agopressione, stimolando manualmente i meridiani che sono alla base della medicina cinese.

Eseguire i movimenti corretti

Per alzarsi dal letto usare i muscoli delle gambe e dei glutei e aiutarsi con i gomiti, senza curvare la schiena, girandosi prima su un fianco, e poi mettersi a sedere con la schiena dritta.

Per i lavori domestici occorre inginocchiarsi, invece che piegarsi. Questo accorgimento vale sia per rifare il letto sia per mettere ordine nei cassetti. In gravidanza sono, comunque, da evitare gli sforzi eccessivi.

Per sollevare un peso il metodo migliore consiste nel piegare le ginocchia, accovacciarsi e sollevare l’oggetto lentamente usando i muscoli delle gambe e delle cosce. È importante tenere sempre la schiena dritta.

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