Nausea e vomito nel primo trimestre di gravidanza

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/01/2015 Aggiornato il 13/01/2015

La nausea è uno dei primi sintomi della gravidanza per oltre la metà delle donne. Si calcola, infatti, che ne soffra un'elevata percentuale di future mamme, tra il 50 e il 65 per cento

nausea vomito

La nausea è un sintomo tipico della gravidanza: può comparire nei giorni successivi al concepimento; più spesso si manifesta intorno alla 5a o alla 6a settimana e tende a scomparire con la fine del primo trimestre, intorno alla 12a o alla 13a settimana. L’intensità varia a seconda dei casi.

Spesso la nausea è accompagnata da episodi di vomito e da altri fenomeni come la sudorazione, il pallore, l’eccessiva salivazione (scialorrea), la spossatezza e un senso di malessere generale.

Questo disturbo può insorgere in diversi momenti della giornata e ripetersi più volte nel corso della stessa. Di solito, il senso di nausea si presenta in forma più accentuata al mattino, perché durante il digiuno notturno si prolunga il ristagno dei liquidi nello stomaco.

Le cause della nausea

Non sono ancora chiare le ragioni per cui alcune donne soffrano di questo disturbo e altre no. Gli studi hanno dimostrato che sono diversi i fattori all’origine del senso di nausea in gravidanza. Ecco i principali.

Le variazioni ormonali

La nausea e il vomito sono fenomeni legati ai mutamenti ormonali che sconvolgono l’organismo della futura mamma soprattutto nel primo trimestre di gravidanza. Si tratta, in particolare, dell’azione di tre sostanze:

  • progesterone;
  • estrogeni;
  • ormone lattogeno placentare.

Gli alti livelli di questi ormoni sovvertono il metabolismo della gestante in maniera improvvisa, determinando mutamenti utili ai fini della gravidanza, ma che possono avere effetti collaterali, tra cui appunto la nausea.

Si ritiene inoltre che la nausea possa dipendere dalla produzione di un’altra sostanza fondamentale per l’avvio della gravidanza. Si tratta della gonadotropina corionica umana (beta-hcg), un ormone secreto fin dal concepimento al fine di rendere l’organismo della gestante adatto allo sviluppo del feto. La presenza nel sangue e nelle urine di questo ormone (verificabile con il test di gravidanza) offre infatti la certezza che la donna sia incinta. La gonadotropina corionica raggiunge il suo picco di attività nei primi tre mesi per poi diminuire fino a stabilizzarsi intorno alla 16a settimana.

Poiché in genere, dopo la 14a16a settimana, anche la produzione degli altri ormoni raggiunge un livello stabile (detto “plateau”), la nausea e gli episodi di vomito, nella maggior parte dei casi, si risolvono spontaneamente. 

L’acidità gastrica

Durante la gravidanza aumenta l’acidità gastrica: si produce, cioè, una maggiore quantità di succhi gastrici e, nello stesso tempo, lo stomaco è più lento a espellerli, per effetto soprattutto del progesterone che rilassa i muscoli dell’intero organismo. Il ristagno di questi liquidi, insieme al rallentamento dello svuotamento gastrico, induce alla nausea e al vomito.

In termini medici si parla di reflusso gastroesofageo: una piccola quota di succhi gastrici riesce a “risalire” dallo stomaco all’esofago (l’organo a forma di tubo che collega lo stomaco alla gola), la cui mucosa (tessuto di rivestimento interno), priva delle adeguate protezioni, viene così irritata causando dolore bruciante.

L’ingombro dell’utero

Anche se generalmente la nausea e il vomito si estinguono dopo la 12a o la 13a settimana, in alcuni casi questi disturbi possono insorgere nuovamente nel terzo trimestre. In questa fase responsabile dei disturbi è l’utero ingrossato che tende a premere contro lo stomaco spingendolo verso l’alto.

Fattori psicologici

I cambiamenti fisiologici (cioè normali) dell’organismo della futura mamma non rappresentano l’unica spiegazione all’origine della nausea durante la gravidanza, soprattutto se questo disturbo persiste dopo il primo trimestre.

L’attesa di un bebè è un momento della vita della donna in cui viene messa in gioco l’intera persona, sia dal punto di vista fisico, con cambiamenti fisiologici dell’organismo, sia dal punto di vista psico-sociale. La nausea può essere anche una reazione nervosa al cambiamento che la gravidanza porta con sé.

Chi è più a rischio di nausea

Le donne molto magre sono più predisposte delle altre alla nausea perché il loro fisico è meno preparato all’aumento improvviso degli estrogeni che si produce nel corpo nel primo trimestre di gravidanza.

Al contrario, le donne più robuste hanno più estrogeni circolanti e subiscono in misura minore l’impatto dell’inondazione ormonale.

Anche le donne molto giovani e le primipare (cioè quelle che affrontano la loro prima gravidanza) sono più esposte a questo disturbo. Obesità e sovrappeso rappresentano infine ulteriori fattori di rischio per la nausea e il vomito in gravidanza.

I rimedi per la nausea in gravidanza

Per prevenire o attenuare la sensazione di nausea e i conati di vomito, è importante seguire una serie di suggerimenti:

  • Quando ci ci sveglia al mattino, alzarsi molto lentamente dal letto e mangiare subito qualche kracker o galletta (i cibi asciutti assorbono i ristagni liquidi dello stomaco);
  • invece dei classici tre pasti, fare tanti piccoli spuntini distribuiti nell’arco della giornata, in modo da non restare mai a digiuno;
  • bere tanti liquidi, ma mai tutti d’un fiato, bensì a piccoli sorsi più volte al giorno;
  • prediligere gli alimenti leggeri e facilmente digeribili (come riso, pasta, pane secco, kracker, patate, carote, mele, banane) e cotture semplici (al vapore, al cartoccio, a lesso, a pressione);
  • evitare i cibi grassi, fritti, insaccati, elaborati perché affaticano la digestione e intensificano la nausea;
  • consumare radice di zenzero fresco, a fette, grattugiato o in tisana, perché sembra avere proprietà anti-nausea;
  • Masticare a lungo i cibi e non raggiungere il senso di sazietà (non alzarsi da tavola con lo stomaco pieno);
  • Non andare a letto subito dopo il pasto, ma aspettare un paio d’ore prima di coricarsi.
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