Perdite di sangue nel primo trimestre: cosa fare

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo, con la consulenza di Stefania Piloni - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 15/05/2025 Aggiornato il 15/05/2025

Possono essere di colore rosato, marrone o francamente rosso, più o meno abbondanti e accompagnate o meno da altri sintomi. Sono piuttosto frequenti e non è detto che debbano essere preoccupanti, ma non vanno mai sottovalutate. I consigli della ginecologa Stefania Piloni.

Perdite di sangue nel primo trimestre: cosa fare

Le perdite di sangue nel primo trimestre di gravidanza possono preoccupare la donna che ha scoperto da poco di essere incinta. Qualche volta, infatti, possono indicare problemi con il feto, ma non sempre è così, a volte sono legate a fattori innocui. Per sicurezza, è sempre bene parlarne con il ginecologo.

Tipi di perdite

Le perdite di sangue nel primo trimestre di gravidanza sono piuttosto frequenti e, secondo gli esperti, compaiono in circa 2-3 donne su dieci. Solo una piccola percentuale di queste, però, segnala un aborto spontaneo, quindi è bene contattare il proprio ginecologo prima di pensare a qualcosa di serio. Le perdite, infatti, a volte compaiono in seguito alla visita ginecologica, oppure a un rapporto sessuale. “Le perdite spesso originano dal collo dell’utero e non dall’area dell’utero interessata dalla gravidanza”, esordisce la professoressa Stefania Piloni, ginecologa e docente universitaria a Milano. “Questo può capitare in donne che hanno un ectropion, una piccola piaga localizzata sul collo dell’utero”. Possono essere di diversa tipologia e colore, da appena rosate a color rosso vivo, scarse oppure abbondanti a seconda delle cause che le provocano. Infine, possono essere dovute all’impianto dell’embrione nell’utero. Vediamo, caso per caso, come sono le perdite ematiche nel primo trimestre.

Perdite rosa a inizio gravidanza

Le perdite di sangue nel primo trimestre di gravidanza, soprattutto nelle prime settimane, possono essere di colore rosato, di consistenza scarsa e di aspetto mucoso. Possono essere simili alle avvisaglie del flusso mestruale ed essere accompagnate da leggeri crampi al basso ventre. La donna, che ha appena effettuato il test di gravidanza o che non sa ancora di essere incinta, può perfino pensare che siano in arrivo le mestruazioni.

In questo caso, si tratta di perdite da impianto. Compaiono quando l’embrione, che risulta dalla fecondazione della cellula uovo da parte dello spermatozoo, si annida sull’endometrio, la membrana che riveste all’interno l’utero. L’endometrio è ricco di vasi sanguigni e qualcuno di questo si rompe durante l’annidamento dell’embrione, provocando una piccola perdita di sangue. L’utero stesso si contrae per accogliere l’impianto e questo può causare lievi dolori simili ai crampi mestruali.

Perdite marroni nel primo trimestre

Se le perdite di sangue nel primo trimestre sono di colore marrone, significa che si tratta di un sanguinamento “vecchio”, già presente nelle vie genitali da qualche giorno, che ha avuto quindi il tempo di ossidarsi e quindi di divenire più scuro. Le cause possono essere diverse.

Può trattarsi anche in questo caso di una perdita da impianto che però non è fuoriuscita subito presentandosi quindi di colore rosa, ma è rimasta in prossimità dell’utero e della cervice uterina, ossidandosi.

Oppure, può essere una piccola emorragia legata a un rapporto sessuale o a una visita ginecologica, che ha causato la rottura di qualche capillare e, anche in questo caso, il sangue non è defluito immediatamente. Può trattarsi anche della spia di un piccolo distacco di placenta, una situazione da segnalare al ginecologo che però non necessariamente comporta interruzione di gravidanza.
La possibilità più seria è che le perdite marroni siano il segnale di una gravidanza ectopica o extrauterina. Si presentano solitamente accompagnate da dolore addominale ma, anche se il dolore non compare, è bene parlarne don il ginecologo.

Perdite color rosso vivo in gravidanza

Questo tipo di perdite ematiche sono quelle che possono destare più allarme. Possono infatti essere dovute a:

  • distacco del chorion frondosum, una struttura che con il procedere della gravidanza formerà la placenta. In questo caso esiste un rischio concreto che la gestazione si interrompa, perché l’embrione non riceve più nutrimento
  • gravidanza già interrotta a causa di un aborto spontaneo oppure di un uovo privo di embrione
  • gestazione extra-uterina, quando l’ovulo fecondato si impianta per esempio, in una delle tube
  • mola vescicolare, ossia formazione di un gruppo di cellule anomale dopo il concepimento, che non si svilupperanno in un embrione destinato a crescere

È bene precisare che per queste perdite di sangue a inizio gravidanza non sempre c’è da preoccuparsi: a volte, nonostante il sanguinamento color rosso vivo, spesso dalla visita e dall’ecografia non risulta nulla di anomalo e la gravidanza procede bene. Le perdite rosso vivo possono essere dovute a cause che non compromettono la gravidanza, come per esempio la rottura di un vaso sanguigno della parete uterina oppure a presenza di un polipo benigno sul collo dell’utero.

Al contrario, aborti spontanei possono verificarsi senza che la donna avverta sintomi particolari. Senza contare che potrebbero anche essere dovute a un sanguinamento delle emorroidi, nel caso la donna sia soggetta a questo problema. In ogni caso, se si notano perdite color sangue vivo è importante avvisare subito il ginecologo.
“Le donne che soffrono di malattia celiaca hanno spesso perdite di sangue in gravidanza, per tutto il periodo gestazionale, se non sono rigorose con la dieta senza glutine” aggiunge la ginecologa. “In questi casi è importa seguire in modo rigoroso la dieta priva di glutine durante la gravidanza”.

Cosa fare

Se le perdite sono di modesta entità, durano uno o due giorni e poi si arrestano, senza essere accompagnate da dolore, solitamente non sono un segnale preoccupante e non occorre fare nulla per fermarle. Per sicurezza, è opportuno contattare il proprio ginecologo e spiegargli che cosa sta succedendo: sarà lo specialista a suggerire come comportarsi. Nel frattempo, ecco qualche consiglio per gestire il problema delle perdite.

  1. Utilizzare un salvaslip, meglio se del tipo in cotone naturale perché più traspirante, nel caso in cui le perdite macchino la biancheria intima, facendo sentire a disagio
  2. Osservare una igiene intima regolare con un detergente delicato, ma sono nei genitali esterni, evitando le lavande vaginali interne
  3. Non assumere farmaci antidolorifici nel caso le perdite siano accompagnate da dolore. I medicinali infatti potrebbero mascherare i sintomi e impedire una diagnosi corretta della causa delle perdite stesse. La cura da effettuare viene indicata dal ginecologo, dopo aver accertato con una visita di che disturbo si tratta

“E’ importante effettuare, nel primo trimestre, gli esami per valutare la funzionalità della tiroide” raccomanda la professoressa Piloni. “Molte donne non sono consapevoli di avere qualche disturbo endocrino, che può essere responsabile delle perdite ematiche in gravidanza, oltre che causare difetti alla crescita del feto”. Un altro consiglio importante è eseguire regolarmente il pap test e sempre prima di decidere avere un bambino.

Quando possono essere pericolose

Riassumendo, le perdite di sangue nel primo trimestre possono essere pericolose se:

  • sono di colore rosso vivo
  • sono in quantità abbondante
  • compaiono accompagnate da dolore al basso ventre
  • durano più di un giorno o due

In questo caso si deve contattare subito il ginecologo, perché solo la visita e l’ecografia pelvica possono capire le cause della perdita di sangue. Il medico, durante la visita, impiega userà lo speculum, il divaricatore vaginale, per capire  se le perdite di sangue provengono dal collo dell’utero o dall’utero stesso.

Se non ci sono rischi per la gravidanza e il ginecologo lo ritiene opportuno, la donna può continuare a fare la vita di sempre. Al contrario, se il problema che ha causato le perdite è più serio, come nel caso di placenta previa, può essere necessario il riposo, anche assoluto a letto. I rapporti sessuali vanno evitati e ripresi solo dopo aver ricevuto parere positivo dal ginecologo.

 
 
 

In breve

Se si notano perdite nel primo trimestre di gravidanza, non si deve perdere la calma ma è opportuno riferirlo al ginecologo soprattutto se compaiono altri sintomi, per esempio crampi dolorosi

 

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