Pressione bassa in gravidanza: c’è da preoccuparsi?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 02/08/2012 Aggiornato il 02/08/2012

Annebbiamento della vista, capogiri, svenimenti: sono tutti segnali tipici della pressione bassa, un disturbo molto frequente in gravidanza. Vediamo perché

Pressione bassa in gravidanza: c’è da preoccuparsi?

Giramenti di testa o vertigini: i sintomi dell’abbassamento della pressione sono facilmente riconoscibili quando ci si alza di colpo o si compiono sforzi improvvisi. Nessuna paura però: la pressione bassa in gravidanza è normale. Anzi di più: si tratta di un fenomeno benefico per il decorso della gravidanza. E anche se può condizionare la futura mamma nella vita quotidiana, non si tratta di una malattia né di una situazione rischiosa e, se il medico tiene sotto controllo i valori, non richiede cure particolari.

Attenzione ai valori

Valori compresi tra 90mm Hg e120mm Hg indicano un perfetto stato di salute della mamma e del feto, mentre possono sopraggiungere i sintomi dell’ipotensione (pressione bassa) quando i valori scendono al di sotto di 50-100.

Il meccanismo alla base

Nelle prime fasi della gravidanza la pressione arteriosa tende a scendere mentre il sistema circolatorio si espande per includere quello dell’utero in crescita e della placenta. Gli ormoni, gli estrogeni e il progesterone in particolare, fanno la loro parte nel ridurre l’elasticità dei vasi sanguigni e nella loro dilatazione. Cambia la circolazione: il sangue fatica di più ad arrivare al cuore, e di lì agli altri organi tra cui il cervello, perché riceve meno spinta dalle strutture che devono favorirne la risalita, e cioè dalle pareti dei vasi sanguigni e dalla muscolatura, specie quella dei piedi e delle gambe. Il cuore si trova allora a dover spesso accelerare i battiti, e quindi ad aumentare il suo lavoro, per pompare la stessa quantità di sangue.

Frequente soprattutto all’inizio dell’attesa

La pressione bassa in gravidanza è uno dei disturbi caratteristici della prima metà della gestazione, anche se in qualche caso può arrivare fino alla 28° settimana. Poi la pressione tende a risalire, perché dopo il quinto mese si riduce la quantità di progesterone, causa principale di questo disturbo. Tra i sintomi più frequenti della pressione bassa in gravidanza, figura lo svenimento, un meccanismo di difesa che entra in gioco quando il cervello non riceve sangue a sufficienza. Il fatto di cadere ripristina rapidamente i rifornimenti di sangue al cervello perché questo non deve più scorrere verso l’alto. Se si ha la sensazione di svenire, l’ideale è stendersi a terra e alzare le gambe sopra il livello dei fianchi. Se invece non è possibile sdraiarsi, è meglio comunque trovare un appoggio. Una bevanda o uno spuntino leggero possono essere d’aiuto.
 

Pericolo caldo

L’afa e il caldo possono peggiorare la situazione poiché, favorendo la vasodilatazione (che causa un aumento del lume dei vasi sanguigni) e la perdita di liquidi ed elettroliti con la sudorazione, contribuiscono ad abbassare ulteriormente la pressione. Per prevenire i problemi, quindi, è bene evitare di uscire nelle ore più calde; in casa arieggiare frequentemente i locali; al mare esporsi al sole con moderazione e solo nelle ore più fresche; indossare abiti chiari, comodi e freschi, di tessuti naturali che lasciano traspirare meglio il pelle. Inoltre, è consigliabile preferire la doccia al bagno; seguire una dieta bilanciata, con pasti leggeri e digeribili, tanta frutta e verdura; bere spesso (almeno un litro e mezzo di acqua al giorno).

I controlli utili

Se la futura mamma non ha problemi particolari è sufficiente controllare la pressione una volta al mese. È necessario, invece, ricorrere a controlli più frequenti se soffre di sbalzi di pressione, ovvero quando la pressione comincia ad alzarsi verso la fine della gravidanza: i controlli possono venire effettuati dal proprio medico curante o in farmacia.

In breve

UN DISTURBO MOLTO DIFFUSO IN GRAVIDANZA

La pressione bassa è un disturbo molto frequente in gravidanza, soprattutto nei primi mesi, principalmente per una questione ormonale. Se la futura mamma non ha problemi particolari è sufficiente controllare la pressione una volta al mese. Invece è necessario ricorrere a controlli più frequenti se si soffre di sbalzi di pressione, ovvero quando la pressione comincia ad alzarsi verso la fine della gravidanza, recandosi dal proprio medico curante o in farmacia.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti