Cosa significa avere il prurito in tutto il corpo in gravidanza?

Paola Risi A cura di Paola Risi Pubblicato il 22/02/2023 Aggiornato il 22/02/2023

Uno dei disturbi che spesso colpiscono durante la gravidanza è una fastidiosa sensazione di prurito diffusa su tutto il corpo ma più spesso localizzata al pancione. Ecco che cosa può essere e come porvi rimedio

Il prurito in gravidanza può essere la spia di un problema, perciò va segnalato sempre al ginecologo

A partire dal sesto mese di gravidanza, può succedere di provare un fastidioso prurito sulla pelle in corrispondenza del pancione (soprattutto nella zona dell’ombelico), delle cosce e del seno e, meno di frequente, anche nel resto del corpo. In alcuni casi compaiono anche macchioline lievemente rilevate, quasi sempre dovute allo “sfregamento” praticato nell’area per ridurre il fastidio in particolare durante la notte, fase in cui il prurito tende ad aumentare.

Cosa provoca il prurito in gravidanza

Questo tipo di prurito è molto comune nell’ultimo trimestre, è causato da alcuni cambiamenti che l’ organismo della futura mamma va subendo e prende il nome di collegati gravidica (ist).
Uno dei fattori principali alla sua origine consiste nell’accumulo di sali biliari : l’aumento di progesterone (ormone che stimola il rilassamento della muscolatura per adattare il corpo della gestante a ospitare il feto) riduce anche la tonicità degli organi tra cui la cistifellea, che non si contrae più in modo adeguato e fatica a svuotare nell’intestino la bile e i sali biliari.
Queste sostanze molto irritanti prodotte dal fegato per consentire la digestione dei grassi finiscono così per fluire nella circolazione sanguigna, raggiungendo i capillari e la pelle che comincia a prudere. La comparsa di questo sintomo è favorita anche dalla tensione che la cute subisce in corrispondenza dell’addome per effetto del suo ingrossamento e lo stesso vale, anche se in misura minore, per le cosce ed le mammelle.

Cosa mettere per alleviare il prurito in gravidanza

Anche se normale nell’ultimo trimestre, la comparsa di prurito al pancione va riferita al ginecologo che verificherà l’intensità del sintomo e indicherà i rimedi adeguati. Per ridurre la sensazione di solletico è comunque consigliabile:

  • applicare prodotti idratanti o oli emollienti (come l’olio di mandorle dolci) che attenuano gli effetti dovuti allo stiramento della cute di addome, cosce e seno;
  • rinfrescare la pelle usando talco mentolato o lozioni come l’acqua di rose, oppure facendo un bagno in acqua tiepida (preferibilmente la sera prima di coricarsi) in cui diluire dell’amido;
  • indossare indumenti di cotone a diretto contatto con la pelle, evitando quelli sintetici: il cotone, infatti, assicura un’adeguata traspirazione e riduce il rischio di irritazione.

Se il prurito risulta particolarmente intenso ed esteso al tutto il corpo, il ginecologo può prescrivere farmaci che favoriscano l’eliminazione dei sali biliari e antistaminici per ridurre questo fastidioso sintomo, oltre che esami del sangue utili per una valutazione della funzionalità epatica. È anche importante seguire una dieta adeguata, evitando i cibi troppo grassi, speziati o di difficile digestione e bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno per favorire l’eliminazione delle sostanze irritanti.

 

 
 
 

In sintesi

Quando preoccuparsi per il prurito in gravidanza

Può anche capitare che verso la fine della gravidanza, nell’organismo della futura mamma si evidenzi una reazione allergica al progesterone che tende ad associarsi a un’accentuata sensibilizzazione della pelle e, quindi, a provocare prurito. Alcuni disturbi piuttosto frequenti in gravidanza, infine, possono sollecitare le terminazioni nervose della cute, provocando una sensazione di solletico: è il caso, per esempio, dell’anemia (dovuta alla carenza di ferro) e del diabete gestazionale. In ogni caso, la presenza di un prurito intenso e persistente accompagnato a un’eruzione cutanea va segnalato al ginecologo che potrà prescrivere degli accertamenti: potrebbe trattarsi infatti di collegati gravidica.

 

 

Fonti / Bibliografia

  • Acidi biliari totali - HumanitasCosa sono gli acidi biliari e perché si esegue il test per quantificare la concentrazione di acidi biliari nel sangue? Gli acidi biliari si formano nel fegato a partire dal colesterolo, vengono immagazzinati e concentrati nella cistifellea e, dopo i pasti, secreti nell’intestino, dove emulsionano i grassi ingeriti e favoriscono la digestione. Durante la digestione […]
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