Il progesterone (un ormone) rilassa anche i muscoli dell’intestino e ne rallenta i movimenti che gli consentono di svuotarsi, rendendo il transito delle feci (che tendono a divenire dure e secche per il maggiore assorbimento di acqua) più lento e difficoltoso e, spesso, meno frequente. Il disturbo tende a peggiorare con l’evolversi dalla gravidanza. Infatti, anche il progressivo aumento del volume dell’utero e la pressione esercitata sul tratto intestinale possono favorire la stitichezza. La stipsi può accentuare altri disturbi tipici della gravidanza, come le emorroidi (le varici dell’ano tendono a ingrossarsi a seguito degli sforzi effettuati per espellere le feci) e la tendenza al sovrappeso.
Che cosa fare
È consigliabile arricchire la dieta di alimenti contenenti molte fibre, come i cereali integrali, la frutta (mele cotte, prugne, kiwi maturi) e la verdura, che stimolano le funzioni intestinali. Prima dei pasti può essere utile bere un cucchiaino di olio extravergine di oliva. Occorre, poi, bere molta acqua, soprattutto di mattina a digiuno. Nel corso della giornata bisognerebbe riuscire a consumarne almeno un litro e mezzo. La stipsi si combatte anche con il movimento: la ginnastica e le lunghe passeggiate possono servire ad aumentare la motilità intestinale. Vanno, invece, evitati i lassativi. Nei casi più ostinati, il medico può prescrivere le supposte di glicerina o le pastiglie di carbone vegetale.