Test combinato (bitest e translucenza nucale) e villocentesi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 11/04/2019 Aggiornato il 03/02/2020

Effettuati nel primo trimestre, hanno lo scopo di evidenziare anomalie cromosomiche nel nascituro. II test combinato associa bitest e translucenza nucale ed è un test di screening offerto gratuitamente a tutte le donne, la villocentesi, invece, è un esame diagnostico per chi è a rischio

villocentesi controlli gravidanza
Questi esami hanno lo scopo di evidenziare anomalie cromosomiche nel nascituro. Il bitest e la translucenza nucale, che insieme costituiscono il test combinato, danno un risultato in termini di probabilità, e sono esenti da ticket. La villocentesi, invece, è un esame diagnostico, con risultati certi ma un minimo rischio di aborto, e può essere eseguita gratuitamente soltanto dalle donne che, indipendentemente dalla loro età, hanno un rischio aumentato, rilevato attraverso il test combinato o dovuto a condizioni familiari.
 

TEST COMBINATO

Per la diagnosi prenatale, quindi per sapere se il feto ha anomalie cromosoniche, dal 2017 viene offerto a tutte le donne il test combinato che prevede un prelievo di sangue materno (bitest) e un’ecografia per valutare la translucenza nucale. Dall’incrocio di questi dati, si ha la valutazione del rischio. Se questo è elevato, si può eseguire la villocentesi, che dà un risultato certo.
Il test combinato è composto da due esami distinti:

1 Ecografia della transluncenza nucale

Si tratta di un test di screening, che va eseguito tra la 11a e la 14a settimana: permette di calcolare il rischio di anomalie cromosomiche del feto attraverso la misurazione ecografica dello spessore della parte posteriore della nuca. In questa zona della testa potrebbe verificarsi, infatti, un gonfiore provocato da un accumulo di liquido, che risulta tanto più spesso quanto maggiore è la probabilità che il bambino abbia un’anomalia cromosomica. La misurazione della translucenza deve però essere effettuata da un ecografista esperto, addestrato in modo specifico e con apparecchiature di alta qualità. L’esame, eseguito da solo, ha una sensibilità pari a circa l’80 per cento ma oggi si tende sempre più ad associarlo all’analisi del sangue alla ricerca di sostanze specifiche (free Beta-hcg e PAPP-A) con un’affidabilità aumentata a circa il 90-95 per cento.

2 Ricerca di free Beta-Hcg e PAPP-A (bitest)

 
Si esegue tra l’11a e la 13a settimana di gravidanza. Consiste in un prelievo che valuta la concentrazione nel sangue della futura mamma di due sostanze, prodotte dalla placenta (l’organo che nutre e ossigena il feto): la free beta-HCG (la frazione libera dell’ormone HCG, la gonadotropina corionica) e la PAPP-A (una proteina). Se eseguito da solo, ha una sensibilità pari a circa il 70 per cento. Se abbinato all’ecografia della translucenza, andando a costituire il test combinato o bi-test. l’affidabilità sale al 90-95 per cento.

LA VILLOCENTESI

 
È l’unico esame di diagnosi prenatale che si può effettuare in quest’epoca di gestazione: la villocentesi può infatti essere eseguita tra la 10a e la 13a settimana di gravidanza. Consiste nel prelievo di alcuni frammenti di villi coriali, sottili protuberanze di tessuto placentare in formazione. La villocentesi viene effettuata dal ginecologo inserendo un sottilissimo ago nella parete addominale fino a penetrare nell’utero. Il prelievo, cui segue la messa in coltura dei frammenti di tessuto, si esegue sotto controllo ecografico, in modo da identificare con precisione la posizione della placenta e i movimenti fetali. L’esame non è doloroso, ma comporta un rischio, se pur raro, di aborto spontaneo.

 

 
 

Lo sapevi che?

Il test combinato (ecografia della translucenza nucale e bitest) non è un esame invasivo e pertanto non ci sono rischi di complicanze. Per questo il ministero della Salute ha deciso di dare priorità a questo esame di diagnosi prenatale, così da evitare di far eseguire troppe villocentesi inutili, con il rischio, anche se minimo ma reale, di aborto che comportano. 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HC

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dubbio per il risultato del test di Coombs

24/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se, dopo l'immunoprofilassi, il test di Coombs risulta negativo significa che non vi è sensibilizzazione verso il fattore RH: si tratta di un esito di cui essere contenti.   »

Dubbio sul valore dell’alfafetoproteina in gravidanza

22/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il dosaggio dell'alfafetoproteina con il miglioramento delle tecnica ecografica ha perso significato come indagine per individuare alcune malformazioni del feto, come la spina bifida.   »

Streptococco vaginale al quinto mese di gravidanza

18/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Professor Francesco De Seta

Lo streptococco vaginale è di riscontro frequente in gravidanza. Se individuato molte settimane prima del parto va trattato solo se dà luogo a sintomi.   »

Verso la sesta settimana l’embrione non si vede: proseguirà la gravidanza?

18/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non è raro che prima della sesta settimana l' ecografia non visualizzi l'embrione, senza che questo sia automaticamente brutto segno. Sarà comunque l'ecografia successiva a chiarire se la gravidanza è evolutiva o no.   »

Fai la tua domanda agli specialisti