Cellule fetali nel sangue materno: addio all’amniocentesi?

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 20/06/2018 Aggiornato il 01/08/2018

Con un apparecchio d’avanguardia sarà possibile in futuro analizzare le cellule fetali nel sangue materno, evitando metodiche invasive come l’amniocentesi. Ecco come funziona

Cellule fetali nel sangue materno: addio all’amniocentesi?

Con un macchinario inventato in Italia, in grado di separare ogni singola cellula presente in un fluido, dalla saliva al sangue, per poterle analizzare e scandagliare una a una, sarà possibile in futuro “recuperare” cellule fetali nel sangue materno per diagnosticare malformazioni e problemi fetali senza ricorrere all’amniocentesi.

Tecnologia made in Italy

La tecnologia del DEParray, questo il nome dell’apparecchio messo a punto da due ingegneri bolognesi, è in grado di identificare singole cellule fetali dal sangue materno con una sensibilità e selettività maggiori rispetto agli altri test disponibili: riesce a lavorare anche su numeri limitati di cellule, isolandole anche se sono molto rare nel campione e senza danneggiarle, in modo da poterle poi sottoporre a test genetici e a prove funzionali, che richiedono la cellula viva. Il campione da analizzare viene depurato in modo da poter valutare dalle 30 alle 50mila cellule per volta. Viene poi trattato per marcare le cellule della tipologia che interessa trovare, quindi viene “caricato” su una cartuccia dove microscopiche “gabbie” intrappolano le singole cellule, che quindi possono essere scelte una per una ed estratte per essere analizzate nel loro Dna o per altri parametri.

Oggi solo screening

Oggi si eseguono test di ricerca del Dna fetale nel sangue materno che tuttavia sono validi solo come screening: in caso risultino positivi serve comunque sottoporsi a villocentesi o amniocentesi. Se questo dispositivo riuscirà a individuare e analizzare le singole cellule fetali nel sangue materno, invece, si avrà un test diagnostico a tutti gli effetti, che potrebbe sostituire l’amniocentesi.

La ricerca su ampia scala

I marcatori delle cellule fetali nel sangue materno sono già stati individuati e le prime cellule sono già state isolate attraverso un progetto di ricerca che coinvolge 100 mamme in Italia, attraverso la Fondazione Tettamanti del San Gerardo di Monza, e 100 donne di Singapore. Al momento in Italia sono stati installati una trentina di macchinari, nel mondo sono un centinaio. Non sono ancora utilizzati in clinica, ma i progetti per ottenere test da usare su larga scala sono già parecchi.

 
 
 

Lo sapevi che?

È allo studio anche l’isolamento di cellule tumorali circolanti o linfociti connessi a malattie come l’artrite reumatoide o il linfoma oculare.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Aborto spontaneo: dopo quanto si può cercare un’altra gravidanza?

18/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'ovulazione si verifica 30 giorni dopo un aborto spontaneo ed è possibile concepire anche in questa circostanza senza che vi siano rischi di un qualsiasi tipo.  »

TSH del neonato: va controllato nel tempo se la madre è ipotiroidea?

18/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Gianni Bona

Se il bambino è nato a termine e se dallo screening neonatale non è emerso nulla, non è necessario fare ulteriori controlli.  »

Cisti del plesso corioideo individuata dall’ecografia: meglio fare altre indagini?

13/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Le cisti del plesso corioideo isolate, ossia non associate ad altre anomalie ecografiche, sono considerate varianti normali, senza effetti sullo sviluppo neurologico o intellettivo del bambino: nella maggior parte dei casi, scompaiono spontaneamente tra la 26ª e la 32ª settimana di gestazione. Quando...  »

Mamma bianca con occhi chiari, papà nero con occhi scuri: che occhi avrà il bambino?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Una coppia formata da un genitore con gli occhi scuri e da un genitore con gli occhi chiari avrà molto più facilmente un bambino con occhi scuri. A meno che gli ascendenti del primo genitore non abbiano occhi chiari, eventualità che per le persone di pelle scura è davvero rara.  »

Fai la tua domanda agli specialisti