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L’emocromo è un esame del sangue importante sempre, ma fondamentale in gravidanza. Valuta le caratteristiche di diversi componenti del sangue e fornisce informazioni importanti sullo stato di salute generale di una persona, dalla carenza di ferro alla presenza di infezioni.
Durante la gravidanza, queste notizie sono ancora più utili perché danno indicazioni sul benessere materno, dal quale dipende direttamente anche quello del feto.
Cos’è l’emocromo
Detto anche esame emocromocitometrico, consiste nella valutazione della quantità e dell’aspetto dei componenti solidi del sangue, ossia globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Ha l’obiettivo di verificare la quantità, nel sangue, di emoglobina, una proteina necessaria per il trasporto di ossigeno a organi e tessuti.
- L’emocromosi effettua su un campione di sangue prelevato dall’avambraccio, solitamente dopo aver osservato un digiuno di almeno otto ore, in modo che i valori non siano influenzati da sostanze assunte con un pasto recente
- Il personale che effettua il prelievo effettua una lieve disinfezione dell’incavo del braccio. Posiziona un laccio a monte della zona del prelievo e quindi introduce l’ago in corrispondenza di una vena superficiale
- Il prelievo dura pochi secondi e la quantità di sangue prelevata è raccolta in una o più provette, collegate con l’ago
- Il sangue viene poi inviato in laboratorio per le analisi e i risultati sono solitamente disponibili nel giro di due o tre giorni
I risultati vanno sottoposti al parere del proprio medico.
Indicazioni valori normali
L’emocromo è costituito di una serie di voci che si riferiscono alla componente corpuscolata, ossia solida, del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine che svolgono funzioni molto importanti per l’organismo.
La loro quantità nel siero, la loro forma e il loro aspetto devono trovarsi all’interno di parametri di riferimento: in caso contrario, i valori scorretti possono indicare che qualcosa nell’organismo non va ed è bene approfondire con ulteriori esami.
I globuli bianchi
Chiamati anche leucociti, indicati con la sigla WBC o GB, sono cellule del sangue che hanno la funzione di difendere l’organismo da infezioni e infiammazioni. I valori normali sono compresi tra 4.500 e 11.000 unità per microlitro (µL) di sangue.
Aumentano infatti in caso di malattia o di attacco da parte di microrganismi come virus, batteri o altri. I globuli bianchi sono di diverso tipo e le varie classi di cellule che costituiscono questa categoria svolgono diverse funzioni nei confronti di malattie e infezioni. Per questo, quando si effettua il dosaggio del globuli bianchi si esegue anche la formula leucocitaria, per avere ancora più informazioni su eventuali malattie e infezioni. La formula leucocitaria è la seguente:
- Neutrofili o Neu, dovrebbero costituire il 70-80% di tutti i globuli bianchi. La classe dei neutrofili è quella presente in quantità maggiore perché la loro funzione è collaborare alle difese dell’organismo, inglobando gli agenti dannosi.
- Linfociti o Lym, sono presenti tra il 20 e il 30% del totale di globuli bianchi. Hanno funzioni di difesa e controllo delle infezioni anche attraverso la produzione di anticorpi specifici.
- Monociti o Mon, costituiscono il 6-8% del totale. Sono attivi in modo particolare in caso di allergie, per questo la loro percentuale aumenta quando una persona è soggetta a una reazione allergica.
- Eosinofili o Eos, costituiscono l’1-4% del totale dei globuli bianchi. Il loro ruolo è difendere l’’intestino da parassiti, quindi aumentano in caso di infezioni intestinali.
- Basofili o Bas sono la classe presente in quantità più ridotta, circa lo 0-1%. Collaborano alla risposta allergica e alle infezioni intestinali.
- Dei globuli bianchi fanno parte anche le cellule dendritiche, una categoria presente in quantità ridotte che ha la funzione di produrre anticorpi specifici.
I globuli rossi
Chiamati anche eritrociti o emazie, nelle analisi del sangue come l’emocromo sono indicati con la sigla Rbc o Gr. I loro valori corretti sono 4,6-6,2 milioni per millimetro cubo di sangue per l’uomo e 4,2-5,4 per millimetro cubo per la donna.
Nell’emocromo si controllano anche i seguenti valori:
- Ematocrito o Hct, che indica la percentuale del sangue occupata dai globuli rossi. I valori sono 40-54% per gli uomini e 38-47% per le donne
- Emoglobina o Hb, la proteina di colore rosso che conferisce la colorazione caratteristica ai globuli rossi e che è incaricata del trasporto dell’ossigeno a organi e tessuti, ma anche del trasporto dei prodotti di scarto della respirazione ai polmoni. Le quantità sono 13,5-18 grammi per decilitro di sangue per gli uomini e 12-16 g/dl nelle donne
- Volume corpuscolare medio chiamato anche Mcv, che indica la grandezza dei globuli rossi ed è di 80-98 femtolitri per globulo rossi nell’uomo, di 81-99 fl per globulo rosso nella donna
- Emoglobina corpuscolare media o Mchc, che indica la quantità di emoglobina presente in un singolo globulo rosso in relazione alle sue dimensioni. I valori corretti sono considerati 26-32%
- Ampiezza di distribuzione eritrocitaria (Rdw) indica la distribuzione dei globuli rossi all’interno di un campione di sangue e i valori percentuali di riferimento sono 11,6-14,6% per gli uomini e 11,6-14,6% per le donne
Infine, l’emocromo completo comprende il conteggio dei reticolociti, ossia i globuli rossi immaturi prodotti dal midollo osseo, che restano uno o due giorni in circolo nel sangue prima di diventare globuli rossi maturi. Si esprimono in percentuale e il valore è compreso tra 0,5 e 2,5%.
Le piastrine
Le piastrine o Plt, chiamate anche trombociti, sono frammenti di cellule prodotte dal midollo osseo. Svolgono una funzione fondamentale per la coagulazione del sangue, in caso di ferite o emorragie. I valori considerati normali sono compresi tra 150.000 e 450.000 per microlitro (µL) di sangue.
Nel controllo delle piastrine è importante anche valutare altri valori, ossia:
- Mpv, il volume piastrinico medio ossia la dimensione delle piastrine
- Pct o ematocrito piastrinico, ossia il volume di sangue occupato dalle piastrine
- Pdw, un coefficiente che calcola la variazione di volume delle piastrine.
Perché controllarlo in gravidanza
L’emocromo fa parte degli esami che si devono eseguire in gravidanza. La frequenza con la quale effettuarlo è stabilita dal ginecologo ed è un esame gratuito per le gestanti, come stabilito dai Livelli essenziali di Assistenza previsti dalla legge.
Eseguirlo con regolarità è essenziale perché mette in luce condizioni potenzialmente pericolose per la donna e per il feto che, individuate per tempo, possono essere affrontate con successo.
Problemi nei globuli rossi
Quando ci sono alterazioni nei globuli rossi in gravidanza, per esempio riduzione dei valori di ematocrito o di emoglobina (che deve essere superiore a 12 grammi per decilitro di sangue), si parla di anemia.
È una condizione abbastanza comune in gestazione, per un fenomeno naturale di diluizione del sangue dovuto all’aumento della parte liquida. Se però nel corso della gestazione i valori di emoglobina scendono al di sotto di 11g/dl, la donna accusa debolezza, cefalea, vertigini. È necessario parlarne con il ginecologo, perché l’anemia in gravidanza va approfondita. Spesso è sufficiente aumentare l’apporto di ferro e di vitamina B12 con un’integrazione, ma è essenziale escludere altre forme di anemia, più rare ma più serie.
Valori fuori norma di globuli bianchi
I globuli bianchi alti in gravidanza sono una condizione piuttosto comune che quindi non deve preoccupare. Sono il segnale che l’organismo e le sue difese naturali si stanno adattando a una nuova condizione e che quindi il corpo sta reagendo.
Il ginecologo deve però monitorare l’andamento dei valori dei globuli bianchi, controllando anche le percentuali delle varie tipologie di cellule che costituiscono questa classe. Se infatti restano elevati nel corso di diversi controlli, è meglio approfondire per escludere malattie o infezioni, anche banali, che possono avere ripercussioni sulla salute del feto.
Le piastrine in gravidanza
Controllare i valori delle piastrine in gravidanza è importante perché questi elementi sono essenziali per regolare la coagulazione del sangue. Una diminuzione nei nove mesi, chiamata piastrinopenia gestazionale, è abbastanza comune, è legata all’aumento del volume del sangue e protegge il corpo della gestante dal rischio di trombi.
Il discorso cambia se la quantità di piastrine scende al di sotto delle 80.000 unità per microlitro. In questo caso, la donna corre il rischio di emorragie più o meno severe, una condizione pericolosa soprattutto durante il parto. Il calo delle piastrine va dunque monitorato con attenzione. È importante capire se è legato a malattie del sangue o a disordini autoimmuni. Nel terzo trimestre, questa condizione è particolarmente delicata perché il calo delle piastrine può accompagnarsi a pre eclampsia, una complicanza della gravidanza che predispone a parto prematuro e a seri problemi per la donna.
In ogni caso è bene non preoccuparsi se, osservando il referto dell’emocromo, qualche valore non è nella norma. Senza ansia, è opportuno parlarne con il proprio ginecologo.
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In breve
L’emocromo in gravidanza è fondamentale. Attraverso il conteggio di globuli rossi, bianchi e piastrine, permette di individuare condizioni che, se non trattate, potrebbero essere pericolose per il benessere di mamma e bebé
Fonti / Bibliografia
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- Eritrociti (globuli rossi) - Humanitas GavazzeniUtilità clinica dell’esame degli eritrociti (globuli rossi) Gli eritrociti o globuli rossi sono cellule […]
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