Farmaci in gravidanza: c’è un legame tra quelli per il mal di testa e Adhd?

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 29/08/2022 Aggiornato il 29/08/2022

Secondo uno studio recente, non ci sono legami tra i farmaci in gravidanza assunti per il mal di testa e la comparsa del disturbo da iperattività nei bambini (Adhd)

farmaci in gravidanza per il mal di testa

I triptani sono medicinali utilizzati per curare alcuni tipi di mal di testa, come l’emicrania e la cefalea a grappolo. Agiscono sui particolari recettori della serotonina presenti nel cervello e nei vasi sanguigni.  Ma esisotono legami tra questi farmaci in gravidanza e la comparsa di Adhd nel nascituro?

In che modo i triptani curano la cefalea?

I triptani alleviano il dolore causando vasocostrizione dei vasi sanguigni e inibendo la trasmissione del dolore. Inoltre riducono la nausea e vomito che si accompagnano all’emicrania. Spesso si assumono questi farmaci in gravidanza per il mal di testa. In passato, gli esperti si sono chiesti spesso se l’uso di triptani durante la gestazione potesse aumentare il rischio di sindrome di iperattività e deficit di attenzione nei bambini. Questo disturbo, infatti, è sempre più frequente nelle nuove generazioni e il mondo scientifico sta indagando sulle possibili cause.

I triptani assunti in gravidanza possono causare Adhd?

Uno studio svolto in Norvegia ha revisionato con attenzione i dati dei registri sanitari nazionali, arrivando alla conclusione che questi farmaci in gravidanza  presi per il mal di test, non si associano a un aumentato rischio di diagnosi di sindrome da deficit di attenzione e iperattività nel nascituro. L’indagine, pubblicata sul network di Jama, è stata svolta sui dati di 10.167 figli unici di donne che avevano riferito di aver sofferto di emicrania prima o durante la gravidanza e che avevano assunto triptani. I risultati sono stati confrontati con quelli relativi ai bambini le cui mamme non avevano assunto questi farmaci in gravidanza per il mal di testa. I risultati hanno mostrato che i bambini esposti ai triptani non avevano un rischio aumentato di diagnosi di Adhd rispetto agli altri. Questo studio conferma la sicurezza dei triptani durante la gravidanza: assumerli quando necessario, dietro parere del medico, non influenza dunque la comparsa di disturbi neurocomportamentali nel bambino.

Che farmaci assumere per la cefalea in gravidanza?

In gravidanza, qualsiasi tipo di farmaco andrebbe evitato se non strettamente indispensabile. Nel caso della cefalea, sarebbe meglio ricorrere alle cure dolci: tecniche di rilassamento, agopuntura, riposo, moderata attività fisica. È anche utile allontanare possibili fonti che causano mal di testa, come odori (caffè, profumi sintetici), luci, rumori. Il paracetamolo rappresenta, nelle giuste dosi, la scelta più sicura. I Fans, ossia gli antinfiammatori non steroidei, come ibuprofene o aspirina, non vanno bene nell’ultimo trimestre perché possono causare disturbi della coagulazione nel feto. I triptani si assumono solo nei casi di cefalea seria dietro indicazione medica.

 

 

 
 
 
 

In sintesi

Perché in gravidanza si soffre di cefalea?

Durante i nove mesi di gestazione, spesso le crisi si riducono o scompaiono del tutto. Il miglioramento è attribuibile proprio alla scomparsa della variazione ormonale che caratterizza i giorni del flusso e all’aumento del livello di estrogeni che si verifica durante la gravidanza. Una piccola percentuale di donne invece accusa un peggioramento delle proprie crisi durante i mesi di gravidanza.

Che cos’è l’Adhd?

La sindrome da iperattività e deficit di attenzione non coincide con la normale vivacità, anche elevata, che caratterizza molti bambini. I bimbi con Adhd hanno incapacità nel cogliere i dettagli, compiono errori nelle attività, faticano a seguire le regole e le indicazioni, non riescono a organizzarsi in modo autonomo. Si tratta di una malattia vera e propria, non di un tratto del carattere. Occorre la diagnosi dello specialista in neuropsichiatria infantile.

 

 

 

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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