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Il fumo in gravidanza può avere conseguenze anche gravi sullo sviluppo del bambino. Si sapeva che provoca un maggior rischio di basso peso alla nascita, aborto spontaneo e complicazioni durante la gravidanza. Ora si sa anche di un ritardo nello sviluppo del sistema nervoso. La nicotina, passando la placenta, influisce proprio sul suo sistema nervoso in formazione, mentre il monossido di carbonio riduce l’apporto di ossigeno.
Si muove di più (ma non è un bene)
Secondo uno studio della Durham University (Regno Unito), una “traccia” degli effetti nocivi del fumo sulla salute del nascituro è data dai movimenti fetali nel pancione. I ricercatori, sottoponendo a ecografia in 4 D diverse future mamme in visita presso un ospedale inglese, hanno scoperto che i figli delle donne che fumavano in media 14 sigarette al giorno si muovevano più degli altri.
Minore controllo sui movimenti
Il motivo, secondo gli scienziati, potrebbe essere un ritardo nello sviluppo del sistema nervoso centrale causato dall’esposizione al fumo, che rallenterebbe l’acquisizione della capacità di controllo del bambino sui propri movimenti. In attesa di conferme (è necessario uno studio più ampio per capire gli effetti specifici del fumo sul feto), gli esperti ribadiscono che il fumo in gravidanza può avere conseguenze anche gravi sullo sviluppo del bambino.
Non fumare nemmeno una volta nato il bimbo
Ma è pericoloso anche mentre si allatta, perché influisce sulla produzione e sulla qualità del latte materno. Nei primi anni di vita del bambino, il fumo passivo è associato a: infezioni polmonari, irritazioni a occhi, tosse e disturbi respiratori, aumento del rischio di crisi di asma e otiti.
E quando si decide di avere un figlio
Il fumo in gravidanza può avere conseguenze anche gravi sullo sviluppo del bambino, ma ha un effetto negativo anche in fase di concepimento: nelle donne può danneggiare le ovaie, ridurre la fertilità o essere causa di menopausa precoce. Nell’uomo incide sulla motilità degli spermatozoi e quindi sulla fertilità del liquido seminale.
Se si smette il rischio si annulla
Tuttavia, se una donna smette di fumare appena si accorge di essere incinta, il nascituro ha la stessa probabilità di nascere sano del figlio di una donna che non ha mai avuto il vizio delle sigarette. Da un’indagine condotta dall’Istituto superiore di sanità nel 2009, emerge che circa il 70% delle fumatrici ha smesso durante la gestazione, portando al 7% la prevalenza stimata di donne in dolce attesa dipendenti dalla sigaretta.