Ictus in gravidanza: raro, ma i casi sono in aumento

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 06/08/2019 Aggiornato il 06/08/2019

Alcuni fattori di rischio specifici potrebbero aumentare il rischio di ictus in gravidanza in donne predisposte. Ecco cosa c’è da sapere

Ictus in gravidanza: raro, ma i casi sono in aumento

La gravidanza è un periodo delicato sotto tanti punti di vista: secondo alcuni studi, sembra predisporre le donne anche a un maggior rischio di eventi drammatici come l’ictus cerebrale, anche in forme piuttosto severe

Raro, ma grave

L’ictus ischemico e quello emorragico hanno comunque una bassa incidenza: “solo” 26 casi su 100.000 (dati dell’American Heart Association), ma il boom riscontrato nell’ultimo decennio, con un’impennata del 54%, desta molta preoccupazione nel mondo scientifico.

Secondo uno studio dell’Azienda Ospedaliera di Perugia/Università di Perugia, il rischio di emorragia intracranica associato alla gravidanza è di 12.2 su 100.000, ma è legato ad alto rischio di morte o invalidità permanente sia per la madre che per il feto.

Il terzo mese è il più a rischio

Il 90% delle emorragie cerebrali occorrono nel periodo gestazionale, con più del 50% nel terzo trimestre, mentre l’8% avvengono durante il puerperio e il 2% durante il travaglio: ciò perché durante la gravidanza la gittata cardiaca, cioè il volume di sangue espulso dal cuore durante un minuto, può aumentare anche del 60% dall’inizio del terzo trimestre fino al parto.

Attenzione a pressione alta e gestosi

Se poi l’emorragia risulta associata a ipertensione, gestosi o eclampsia, come spesso accade, il rischio aumenta del 24,7% e persiste per i 12 mesi successivi al parto. Aumentano ulteriormente i pericoli: l’abitudine al fumo della futura mamma, l’età sopra i 35 anni, la predisposizione a ipertensione, malattia vascolare e coagulopatie.

Nelle donne con specifici fattori di rischio, che possono essere accentuati dalla gravidanza, il rischio è più alto, ma è anche vero che esistono problemi specifici legati alla dolce attesa che possono far crescere il rischio come la preeclampsia, spesso asintomatica, che si verifica nel 2-8% delle gravidanze, e l’eclampsia.

Fondamentale la prevenzione

Complicata la gestione dell’ictus in gravidanza in quanto i farmaci potrebbero risultare tossici per il feto, quindi controindicati. Per questo è importante la prevenzione. Ciascuna donna futura mamma deve conoscere i propri fattori di rischio: peso, fumo, attività fisica, alimentazione. Per i problemi collegati a fattori non modificabili (come l’età, la storia familiare, la presenza di patologie note), è bene rivolgersi allo specialista.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Circa il 10% di tutte le ischemie colpisce anche sotto i 45 anni: le donne sono più a rischio.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Assenza di un rene scoperta dalla morfologica: che succederà alla nascita?

03/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

Un bimbo che nasce senza un rene, se non vi sono altre anomalie (malformazioni o patologie cromosomiche o genetiche), può contare su un'aspettativa e una qualità di vita sovrapponibili a quelle della popolazione generale.  »

Puntura di zanzara che lascia il segno più del solito

01/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Ci sono zanzare la cui puntura causa una risposta maggiore, in più verso la fine dell'estate la pelle dei bambini può reagire in maniera più importante all'attacco degli insetti.  »

Rischio di parto pretermine: può servire il pessario?

01/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Il pessario può evitare che il collo dell'utero si raccorci ulteriormente, un'alternativa più radicale è il cerchiaggio che consiste in una cucitura della cervice che ne impedisce l'apertura fino al parto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti