La scarlattina in gravidanza è pericolosa? Sintomi, cause e cura

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 17/02/2023 Aggiornato il 17/02/2023

Contrarre la scarlattina in gravidanza è un'evenienza abbastanza rara ma possibile. Cosa fare in caso di contagio? Ecco quali sono le conseguenze possibili e come fare per non correre rischi.

In caso di malattie autoimmuni in gravidanza occorrono controlli più ravvicinati dal medico

La scarlattina in gravidanza è causata dallo streptococco beta emolitico di tipo A, batterio che produce una sostanza, la tossina pirogenica, che entra in circolo nel sangue scatenando i sintomi tipici della malattia esantematica contagiosa. Questi sono gli stessi, che si prenda la scarlattina in gravidanza oppure durante l’infanzia, come di solito succede. Secondo gli esperti, è importante prestare attenzione a questa malattia, perché, come per altre infezioni esantematiche tipo il morbillo , si è verificato un aumento di casi.

Perché sono aumentati i casi di scarlattina?

“Durante questo inverno 2022-2023 che sta giungendo al termine si sono registrati molti più casi di scarlattina rispetto a quanto era avvenuto negli anni precedenti” esordisce la dottoressa Ilma Floriana Carbone, specialista in Ginecologia e ostetricia presso il Policlinico di Milano Mangiagalli Center. “L’Organizzazione mondiale della sanità e lo European Center for Disease Control and Prevention (Ecdc) hanno infatti isolato sia forme lievi, ma responsabili di tonsilliti, sia forme più serie e più aggressive. Gli studi effettuati non hanno identificato cambiamenti genetici dello Streptococco, quindi è probabile che la limitazione di casi nel periodo 2020-2021 fosse dovuta ai regolamenti imposti dalla pandemia di Covid-19”.

È possibile contrarre la scarlattina in gravidanza?

La scarlattina solitamente colpisce i bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni che hanno un sistema immunitario ancora immaturo, ma può verificarsi anche in adolescenza e in età adulta. “Seppure raramente, ci si può infettare di scarlattina in gravidanza, perché durante i nove mesi si verificano trasformazioni del sistema immunitario materno che rendono quindi più suscettibili all’infezione” avverte la dottoressa Carbone. Questo succede se la donna entra in contatto con un individuo con scarlattina, malattia esantematica contagiosa da circa 48 ore prima della comparsa dei sintomi fino a 24 ore dopo l’assunzione della prima dose di antibiotico.

Il contagio, anche in questo caso, avviene per contatto diretto quindi per inalazione di particelle di aerosol presenti nell’ambiente a causa di colpi di tosse e starnuti. Oppure la donna può contrarre la scarlattina in gravidanza per contatto indiretto, quindi attraverso manipolazione di oggetti contaminati come asciugamani, stoviglie e altri effetti personali del malato.

È pericoloso contrarre la scarlattina in gravidanza?

Se una donna si ammala di scarlattina in gravidanza non deve preoccuparsi eccessivamente, perché questa malattia fortunatamente non provoca malformazioni del feto . È anche molto difficile che si trasmetta al bambino: questo, secondo gli esperti, avviene in circa l’1% dei casi di scarlattina in gravidanza.

Si può curare la scarlattina in gravidanza?

Se viene diagnosticata la malattia, la donna può sottoporsi alla cura, che consiste nell’assumere per bocca un farmaco antibiotico a base di amoxicillina (un tipo di penicillina) e ha una durata di dieci giorni. È anzi molto importante non trascurare i sintomi della scarlattina, che sono esantema di colore scarlatto, desquamazione simile a forfora, lingua a fragola, mal di testa, dolori muscolari, nausea.

Cosa succede se si trascura l’infezione in gravidanza?

“La trasmissione dalla mamma al feto è rara” conferma la ginecologa. “Tuttavia, se lo Streptococco dà origine a una colonizzazione vaginale, esiste il rischio di andare incontro a una rottura prematura delle membrane e a un parto pretermine. Inoltre il batterio a livello vaginale potrebbe entrare in contatto con il feto durante il parto e contagiare il neonato”. Anche questa è un’evenienza rara, ma non impossibile, quindi è importante eseguire prima del parto un tampone vaginale per escludere la presenza dello Streptococco e quella eventuale di altri germi. La cura con gli antibiotici può essere somministrata anche al neonato senza particolari effetti collaterali.

Una donna che ha avuto la scarlattina durante l’infanzia si può ammalare in gravidanza?

La scarlattina si può ripetere perché esistono diversi ceppi di Streptococco e quindi non si contrae un’immunità permanente. È dunque possibile ammalarsi più volte, anche se non sempre compaiono i sintomi classici, ma solo mal di gola, lingua con aspetto “a fragola” e malessere.

Esiste un vaccino contro la scarlattina?

Non esiste un vaccino contro la scarlattina, proprio per questo l’unico modo per difendersi sono le norme igienico sanitarie, ossia:

• Evitare il contatto con una persona che presenta i sintomi o che è a propria volta entrata in contatto con un malato di scarlattina
• Non toccare oggetti che possono essere stati manipolati dal malato
• Evitare, se possibile, di frequentare scuole, asili e altri luoghi dedicati all’infanzia
• lavarsi spesso e con cura le mani

 

 
 
 

In sintesi

Come capire se si ha la scarlattina?

Spesso è sufficiente la diagnosi clinica, osservando l’esantema di colore rosso vivo e non pruriginoso, l’aspetto della lingua e gli altri sintomi di malessere. Il sospetto può essere confermato solo dal tampone che va alla ricerca del batterio. Si può eseguire il tampone rapido oppure il tampone faringeo colturale.

Quali sono le infezioni più a rischio per la gravidanza?

Le malattie più pericolose per la donna sono la rosolia, la varicella, la toxoplasmosi che possono causare malformazioni al feto. Contro questi rischi, la donna dovrebbe proteggersi con la vaccinazione oppure con norme igieniche osservate scrupolosamente.

 

Fonti / Bibliografia

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