L’alcol è dannoso per il feto, anche quando è poco. Meglio rinunciare

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 13/11/2020 Aggiornato il 13/11/2020

Non è vero che in gravidanza un bicchiere di vino fa bene, anzi. L’alcol è dannoso per il feto, anche in piccole quantità, quindi è opportuno evitarlo

L’alcol è dannoso per il feto, anche quando è poco. Meglio rinunciare

Fino a qualche anno fa, un po’ di alcol (un bicchiere di vino o uno di birra ai pasti) era quasi visto con benevolenza anche in gravidanza. In effetti, il vino rosso fornisce antiossidanti, mentre la birra apporta minerali e vitamine. Tuttavia, oggi è certo che si deve proprio rinunciare anche alle piccole dosi dell’uno e dell’altra. È, infatti, stato scoperto che l’alcol è dannoso per il feto sempre, anche in piccole quantità.

I risultati di un ampio studio

Sono giunti a questa conclusione gli esperti australiani del Matilda Centre for Research in Mental Health and Substance Use dell’università di Sidney, in uno studio che è stato pubblicato sull’American Journal of Psychiatry. I ricercatori hanno condotto un’indagine su quasi 10mila bambini di età compresa tra i 9 e gli 11 anni, basandosi su test a mamme e figli, esami medici, risonanze magnetiche e prove cognitive. Si è scoperto che oltre un quarto dei piccoli era stato sottoposto, durante la gravidanza, a quantità di alcolici più o meno abbondanti. I livelli di alcol rilevati nello studio andavano da una quantità pari a zero fino a una dose equivalente a 90 bicchieri nelle 40 settimane di gravidanza (poco più di 2 bicchieri alla settimana). La maggior parte degli alcolici era stata consumata nelle prime sei-sette settimane, prima ancora quindi che le donne sapessero di essere incinte.

Effetti sempre nocivi

La conclusione è appunto che, anche in piccole dosi e ogni tanto, l’alcol è dannoso per il feto, anche quando si tratta solo di un paio di bicchieri alla settimana. Si possono verificare, infatti, forme di ansia, disturbi depressivi, alterazioni psicologiche e del comportamento magari invisibili nei primi anni di vita, ma che possono emergere più avanti.

L’ampio ventaglio delle conseguenze

Lo studio è riuscito ad associare l’esposizione a livelli di alcol anche bassi a una maggior frequenza di problemi comportamentali e a disturbi dell’umore nei bambini/ragazzi. Al contrario, i bambini le cui mamme non avevano assunto alcun tipo di alcolico presentavano un’incidenza molto inferiore di questi disturbi. Per questa ragione è essenziale che una donna in età fertile prenda consapevolezza dei danni che gli alcolici provocano e che, se sta pensando a una gravidanza, eviti il più possibile di assumerli.

Più a rischio le prime settimane

L’alcol è dannoso per il feto soprattutto nelle prime settimane, quando l’organismo è in formazione e le delicate cellule del sistema nervoso si stanno differenziando rispetto agli altri tessuti. È, però, importante evitare vino, birra, liquori e superalcolici sempre, in qualunque fase della gravidanza, per proteggere il proprio figlio da disturbi comportamentali e psicologici, che possono danneggiare il resto della vita causando difficoltà nell’interazione sociale, nelle amicizie, nello studio, lavoro e perfino con la giustizia. Purtroppo la consapevolezza dei rischi ai quali si espone un bambino manca ancora. Tant’è che oltre il 10 per cento delle donne anche nel nostro Paese consumi alcolici in gravidanza, non rendendosi conto o non pensando ai problemi che potrà avere il figlio.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Sarebbe opportuno evitare l’alcol anche durante l’allattamento e il divieto riguarda anche la birra, della quale un tempo si diceva che aumentasse la produzione di latte. L’alcol modifica l’aroma del latte materno e, secondo recenti studi, induce il piccolo a succhiare più vigorosamente ma a stancarsi in fretta, quindi ad assumere meno nutrienti.

Fonti / Bibliografia

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