Manicure in gravidanza: pro e contro e cosa è importante sapere

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 24/04/2023 Aggiornato il 24/04/2023

Unghie perfettamente curate anche durante l’attesa. Vediamo con l'esperto le precauzioni da adottare a casa e dall’estetista, gli smalti migliori da usare, quando è bene evitare la manicure semipermanente.

La tradizionale manicure in gravidanza si può fare ma servono particolari accorgimenti. È invece sconsigliata la semipermanente

Manicure in gravidanza? Sì, grazie. Non ci sono controindicazioni di nessun genere al sistemarsi le unghie durante l’attesa, se non quelle che si mettono in atto anche fuori dai nove mesi. Anche l’applicazione dello smalto è concessa, preferibilmente puntando sulle nuove formule green che risultano ancora più delicate perché prive di sostanze potenzialmente tossiche. In tema di smalto semipermanente, invece, pur non essendoci veri e propri divieti, meglio procedere con un po’ più di cautela. Vediamo quindi con l’aiuto dell’esperto tutto quello che è bene sapere in tema di manicure in gravidanza.

Le regole da seguire

Dall’estetista o in salone per la manicure in gravidanza, innanzitutto, è fondamentale controllare che gli strumenti utilizzati siano stati appena sterilizzati e chiedere al personale di non tagliare le cuticole: anche una piccola ferita all’attaccatura dell’unghia può comportare il rischio di infezioni da parte di germi e batteri. Lo smalto classico, incolore oppure colorato, può essere applicato con tranquillità, basta non aspirare gli eventuali odori che si sviluppano al momento della stesura.

Manicure in gravidanza fai da te 

Per avere mani sempre in ordine, è utile programmare una manicure a cadenza regolare, una volta ogni sette-dieci giorni. Un appuntamento che si può mantenere anche durante l’attesa dal momento che fare la manicure in gravidanza non ha preclusioni di nessun tipo. A patto, comunque, che si seguano alcune semplici regole che valgono sempre, non solo nei nove mesi. A consigliarle è Rosy Trindade, onicologa, titolare del Brazilian Beauty Center di Milano.

Niente forbici per regolare le unghie

In gravidanza le unghie, come i capelli, tendono a crescere più velocemente ma a volte diventano anche più fragili e a rischio di striature e rotture. Non andrebbero quindi mai tagliate con le forbici (a meno che non siano lunghissime) perché rischiano di sfaldarsi e rovinarsi.

Meglio evitare le lime di ferro 

Sempre per evitare rotture è bene regolare le unghie con una limetta tendendo conto però che una non vale l’altra. Le lime in ferro sono troppo aggressive soprattutto con le unghie già fragili. Via libera invece alle lime di cartone e a quelle di vetro: queste ultime costano un po’ di più ma hanno il vantaggio di essere igieniche perché si possono lavare dopo ogni utilizzo; inoltre hanno una grana sottile che lima con delicatezza e per finire durano a lungo.

Le cuticole vanno spinte, mai tagliate 

Le cuticole, quelle che comunemente si chiamano pellicine, hanno un ruolo chiave nel mantenere la salute dell’unghia; servono infatti a “sigillare” l’unghia in modo da tenere lontani dalla parte più vitale batteri e microbi. Tagliarle nel desiderio di dare una bella forma all’unghia, magari con strumenti appuntiti che possono provocare sanguinamenti, può compromettere la salute dell’unghia stessa, indebolirla e aprire la strada a possibili infezioni. Per evitare qualsiasi rischio, soprattutto in un periodo delicato come la gravidanza, meglio limitarsi a modellare le cuticole con un bastoncino di legno di arancio.

Le creme si usano ogni giorno

Per mantenere morbida sia la pelle delle mani che le cuticole è utile applicare ogni giorno una crema specifica per mani e unghie. La gravidanza è un periodo delicato durante il quale le variazioni ormonali possono accentuare la sensibilità dell’organismo. Per questa ragione si suggerisce di scegliere sempre prodotti di qualità, dermatologicamente testati  così da contenere il più possibile rischio di irritazioni e reazioni allergiche.

 

Manicure in gravidanza dall’estetista

Se si decide di fare la manicure da un’estetista è fondamentale scegliere un centro di fiducia che offra le massime garanzie di igiene. Gli strumenti per la manicure usati in modo inappropriato possono infatti provocare graffi e tagli, terreno fertile per germi e batteri che possono favorire la comparsa di infezioni e micosi. Senza contare che l’eventuale impiego di strumenti non sterilizzati, magari da parte di personale improvvisato in strutture non idonee, può rappresentare un potenziare veicolo di epatite. Fondamentale quindi verificare che gli strumenti utilizzati siano stati sterilizzati nell’autoclave e in mancanza di certezze in merito è opportuno portare da casa i propri strumenti che vanno comunque sempre passati con un batuffolo imbevuto di alcool o di una soluzione disinfettante prima e dopo l’uso.

Unghie: più forti o più deboli?

In genere durante la gravidanza le unghie tendono a crescere più velocemente, spesso anche più spesse e forti. In alcuni casi, però, la cheratina tende a indebolirsi e le unghie si rompono con maggior facilità rispetto al consueto. Anche in questo caso la manicure si può fare in gravidanza ma facendo attenzione a evitare lo smalto perché le unghie più sottili e poco resistenti potrebbero assorbirlo. In tutti i casi per evitare di respirare sostanze nocive, ogni volta che si fa la manicure sarebbe opportuno stare con la finestra leggermente aperta e arieggiare subito dopo il locale.

Semipermanente in gravidanza sì o no?

Qualche precauzione in più serve per la manicure semipermanente in gravidanza. Per questo tipo di trattamento estetico, che ha il vantaggio di durare a lungo (anche fino a tre, quattro settimane) vengono usati in genere gel semipermanenti fluidi che necessitano della luce di una lampada UV per indurire, attraverso una reazione di polimerizzazione. Diversamente dagli smalti classici, quindi, gli smalti semipermanenti non asciugano all’aria. Alcuni prodotti solidificano invece con l’emissione di lampade LED. Come spiega il professor Leonardo Celleno, dermatologo e presidente Aideco, Associazione italiana dermatologia e cosmetologia, «Bisogna tener presente che la lamina ungueale è una struttura praticamente impermeabile: l’applicazione degli smalti semipermanenti di per sé non ne determina l’assorbimento. Ciononostante, per massima prudenza evitare l’uso dello smalto semipermanente per le unghie in gravidanza ed allattamento sarebbe preferibile». Questo per scongiurare qualsiasi possibile rischio che può essere legato innanzitutto alle sostanze chimiche presenti nel colore, potenziali responsabili di reazioni irritative e allergiche più frequenti in attesa.

Ma il problema maggiore per lo smalto semipermanente in gravidanza è quello della sua rimozione. Mentre gli smalti tradizionali si tolgono con un comune solvente, preferibilmente senza acetone, quelli semi-permanenti vengono rimossi con un processo più lungo e laborioso: viene applicato un remover da lasciare in posa per circa 15 minuti e si procede poi a eliminare il colore con una lima particolare o con la fresa. Si tratta quindi di un procedimenti piuttosto aggressivo che può danneggiare le unghie, soprattutto quelle che in gravidanza sono diventate più fragili. In gravidanza meglio evitare anche la ricostruzione delle unghie, in gel e in acrilico, dal momento che questa tecnica prevede l’utilizzo di sostanze chimiche dall’odore molto forte che potrebbe infastidire.

Sia la manicure semipermanente e la ricostruzione delle unghie poi sono del tutto da bandire man mano che si avvicina la data del parto. Questo perché durante il travaglio e l’eventuale intervento per il taglio cesareo viene in genere applicato sul dito il saturimetro, lo strumento che permette di misurare la concentrazione di ossigeno nel sangue. Il gel della ricostruzione e gli smalti, in particolare quelli semipermanenti che sono molto spessi, ma anche quelli classici soprattutto se di colori molto scuri, impediscono la corretta rilevazione dai dati. Va ricordato inoltre che le unghie, in base al colore e all’eventuale presenza di macchie e striature, sono sempre lo specchio dello stato di salute dell’organismo: al momento del ricovero è opportuno quindi che il personale sanitario le possa osservare nella loro condizione “naturale”.

No alla ricostruzione

Se per manicure e semipermanente si può quindi trovare una soluzione, ciò non vale per la ricostruzione: durante l’attesa occorre sempre prepararsi ad affrontare una possibile emergenza in sala operatoria dove non sono ammessi orpelli di nessun genere, unghie finte comprese. 

Smalti in gravidanza: quali usare?

L’appuntamento con la manicure, anche in gravidanza, si conclude in genere con l’applicazione dello smalto.Ma quali smati usare in gravidanza? «(…)prima dello smalto andrebbe sempre applicata una base trasparente, prodotto chiave per una manicure perfetta» spiega l’onicologa. «Innanzitutto perché la base ha una formula trattante con vitamine e altre sostanze che si prendono cura di rinforzare la cheratina e poi perché uniformando e levigando la superficie dell’unghia migliora la stesura del colore che risulta più compatto, luminoso, a lunga tenuta». Le basi sono disponibili in formulazioni diverse che si possono scegliere secondo necessità: ci sono infatti basi illuminanti che aiutano a coprire le macchie, uniformanti che riempiono le piccole fessurazioni e levigano la superficie dell’unghia, rinforzanti, arricchite con vitamine, oligoelementi e cheratina per contrastare l’indebolimento. Queste ultime sono perfette per la manicure in gravidanza se le unghie tendono a sfaldarsi e rompersi con più facilità del solito. E gli smalti colorati? «Se è vero che si possono scegliere in base alle preferenze, alle occasioni, all’abbigliamento, è altrettanto vero che non si dovrebbe mai cedere alla tentazione di prodotti di scarsa qualità, magari in nome del risparmio; lo stesso vale per i solventi: l’acetone costa poco ma rovina le unghie e quindi meglio spendere qualcosa in più per un solvente a base oleosa, più delicato e rispettoso» commenta l’onicologa. 

Tra gli smalti da usare per la manicure in gravidanza si può optare poi per i cosiddetti “free”, lacche per unghie che escludono dalla formulazione ingredienti potenzialmente pericolosi (toluene, formaldeide, DBP). Le marche tra cui scegliere? Londontown con gli smalti Lakur arricchiti da un blend botanico rinforzante, Manucurist Green, Deborah Formula Pura, Fedua, Zoya, Orly, gli smalti Good Kind Pure di Sally Hansen, i Mini Bio Color’s + Silicium di Mavala, la gamma di smalti Toleriane La Roche-Posay. «Dopo aver steso lo smalto nella nuance scelta serve un top coat, uno smalto trasparente che fissa il colore e aiuta a mantenerlo integro e brillante a lungo» conclude l’onicologa.

 
 

In breve

La manicure in gravidanza non ha particolari preclusioni. Può essere fatta quindi in serenità, con la regolarità necessaria per avere le mani in ordine, seguendo alcune semplici regole che valgono anche al di fuori di nove mesi. Per concludere la manicure si può usare uno smalto colorato: in gravidanza meglio preferire le formule più delicate che escludono la presenza di sostanze potenzialmente tossiche. Maggiori precauzioni vanno adottate in gravidanza con la manicure semipermanente che è da bandire soprattutto in prossimità del parto perché potrebbe compromettere il funzionamento del saturimetro che si usa durante il ricovero per verificare il quantitativo di ossigeno presente nel sangue.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Gravidanza biochimica: che cos’è?

25/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La gravidanza biochimica non è altro che una gravidanza che inizia ed è testimoniata dal test positivo, quindi dalla presenza dell'ormone beta-hCG nel sangue o nelle urine, ma poi si spegne prima che sia rilevabile dall'ecografia.  »

Sintomi di cistite che non passano da mesi: cosa può essere?

25/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

A fronte di disturbi urinari importanti, per prima cosa si devono effettuare urinocoltura e tampone vaginale. Una volta esclusa la responsabilità di un agente infettivo, come per esempio la Clamidia, si può pensare alla cistite interstiziale.   »

Arrosticini e paura di aver contratto la toxoplasmosi

22/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

La carne può essere un veicolo di trasmissione del toxoplasma, ma questo vale solo se è poco cotta. Se viene cucinata a una temperatura superiore ai 70 gradi il rischio viene scongiurato.   »

Sanguinamento in 9^ settimana: serve il riposo assoluto?

20/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Il riposo assoluto nelle prime settimane di gravidanza, prescritto a fronte di un sanguinamento, non ha alcuna utilità e non influisce sull'andamento della gestazione.   »

Fai la tua domanda agli specialisti