Terzo mese di gravidanza

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L’utero inizia a crescere

Al terzo mese di gravidanza, l’utero si è già ben ingrossato, ha ormai riempito le pelvi (cioè la zona del bacino) e comincia a crescere verso l’alto nell’addome. È possibile cominciare ad avvertirlo alla palpazione nella parte bassa del ventre, tra l’osso pubico e l’ombelico. Può anche iniziare a comparire un accenno di arrotondamento all’addome.

L’aumento di peso

Si tratta di un fattore molto variabile da donna a donna: alcune, infatti, potrebbero trovarsi alla fine del terzo mese con un paio di chili in più rispetto a prima; altre, soprattutto se soffrono di nausea persistente e di vomito, potrebbero pesare come prima o, addirittura, essere dimagrite, come conseguenza della difficoltà ad alimentarsi e a trattenere il cibo.

La pelle è più luminosa e sensibile

Gli ormoni della gravidanza regalano, in genere, alla futura mamma un incarnato luminoso. Talvolta, però, possono provocare pelle lucida, brufoli e acne, come conseguenza di un’eccessiva reazione della pelle agli stessi ormoni: gli estrogeni e il progesterone.
Questi, infatti, agiscono anche sulle ghiandole sebacee (incaricate di produrre il sebo, cioè il grasso) e possono far aumentare eccessivamente la formazione di sebo, rendendo la pelle grassa e favorendo la comparsa dell’acne.
Possono sopraggiungere anche altri fattori, come l’aumentata irritabilità della cute. In gravidanza, infatti, è facile che la pelle diventi ipersensibile e soggetta a reazioni di intolleranza, anche nei confronti di sostanze che in precedenza non creavano alcun problema.

Bellezza: i consigli per il viso

  • Osservare i cambiamenti della cute e adattare le creme e i detergenti normalmente usati per il viso alla reali condizioni della propria pelle (in alcune future mamme la tempesta ormonale della gravidanza può determinare un cambiamento del tipo di pelle, rendendola più secca o, al contrario, un po’ più grassa);
  • provare una piccola quantità di prodotto sulla pelle, prima di applicarlo per la prima volta, e verificare se compaiono reazioni;
  • controllare sulla confezione che il prodotto sia “ipoallergenico” (ovvero sottoposto a test di laboratorio che ne assicurano la tolleranza anche alle pelli più sensibili).

Compaiono linee azzurre sul seno

Sul seno della futura mamma si possono notare delle linee azzurre, visibili sotto la pelle: si tratta di modificazioni normali dovute al fatto che il reticolo venoso si espande per trasportare un maggior volume di sangue circolante all’interno dell’organismo della gestante.
Si percepiscono più facilmente a partire dal terzo-quarto mese di gravidanza, quando il seno aumenta decisamente di volume e le vene superficiali diventano sempre più evidenti, anche a causa della diminuzione dello strato adiposo sottocutaneo.
Tuttavia, in alcune donne il reticolo venoso può non essere visibile in parte o anche del tutto. I capezzoli e l’areola si scuriscono sempre più a causa dell’accentuata pigmentazione della pelle prodotta dalla gravidanza.

Rendere partecipe il partner

Fin dall’inizio della gravidanza, la futura mamma è sicuramente la più coinvolta dai cambiamenti indotti dal nuovo stato: questo perché, a causa delle modificazioni del corpo e dei piccoli disturbi che possono comparire, non può fare a meno di pensare, giorno dopo giorno, a quello che sta succedendo dentro di lei e al fatto che presto diventerà mamma.
Non altrettanto avviene per il compagno, che quindi può sentirsi, talvolta, estromesso dall’evento e in secondo piano rispetto alla coppia mamma-bambino.
Perché questo non avvenga, è importante l’atteggiamento di entrambi i partner: da un lato, la futura mamma dovrà cercare di coinvolgerlo fin dall’inizio, evitando di fargli percepire la sensazione di essere solo lei ad aspettare il bambino, ma condividendo con il partner tutte le nuove emozioni.
Dall’altro lato, anche il futuro papà dovrà essere più partecipe, per esempio offrendosi, quando possibile, di andare insieme alla propria compagna alle visite periodiche dal ginecologo.

Una domanda al ginecologo

Il ginecologo mi ha detto che dovrò effettuare il cerchiaggio: di che cosa si tratta?
Il cerchiaggio consiste in un piccolo intervento chirurgico che si effettua per rafforzare la tenuta del collo (la parte inferiore) dell’utero nel caso in cui inizi a dilatarsi precocemente. Prima della 38a settimana di gravidanza, infatti, il collo uterino dovrebbe rimanere ben chiuso: diversamente, il medico può decidere di sottoporre la futura mamma a un piccolo intervento per evitare il rischio di un parto prematuro.
Il cerchiaggio uterino si esegue in ospedale, in anestesia generale o locale, non prima della 12a settimana e, in genere, non oltre la 24a settimana. L’intervento è semplice e dura circa 15 minuti: lo specialista “infila” una fettuccia della larghezza di circa 5 mm in più punti attraverso lo spessore delle pareti del collo dell’utero e poi la stringe per impedire che la dilatazione proceda.
La fettuccia viene rimossa, sempre dal ginecologo (ma senza ricovero né anestesia) un paio di settimane prima della data presunta del parto. Il cerchiaggio dovrebbe garantire la perfetta tenuta del collo dell’utero e consentire alla futura mamma di condurre una vita normale. Dopo la rimozione della fettuccia, invece, di norma il ginecologo richiede un periodo di riposo per non correre rischi.

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