Avere il bacino stretto rende più difficile il parto?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 29/07/2013 Aggiornato il 29/07/2013

Molte donne si chiedono se avere il bacino stretto possa rendere più difficile il parto. La risposta è: non necessariamente

Avere il bacino stretto rende più difficile il parto?

Se la mamma ha il bacino stretto non è necessariamente detto che il parto sarà più difficoltoso. Infatti, è tutta una questione di proporzioni tra le dimensioni del bacino della donna e quelle della testa del piccolo. Solo se il capo del bimbo è troppo grande rispetto alla pelvi della partoriente, allora possono nascere complicazioni durante il parto.

Le convinzioni da smentire

Esistono alcune false convinzioni che, complice il passaparola tra mamme, si sono diffuse negli anni causando confusione. Meglio, dunque, fare un po’ di chiarezza. Innanzitutto, non è vero che le donne con il bacino stretto non possono partorire naturalmente e devono optare sempre e comunque per il parto cesareo. In secondo luogo, non è detto che una donna magra e longilinea abbia un bacino stretto al punto da ostacolare la discesa del piccolo durante il parto. Infine, non sempre il bacino è stretto come sembra: si tratta di una struttura anatomica complessa, con un’architettura interna altrettanto articolata, fatta da ossa, ma anche da cavità e cartilagini. Proprio queste ultime, che congiungono le ossa, sono più adattabili e flessibili di quanto si creda.

Se le difficoltà impongono il cesareo

Se durante il travaglio, il piccolo non riesce a scendere attraverso il canale del parto a causa della pelvi troppo stretta, per evitare rischi, solitamente si opta per il parto cesareo. Il parto cesareo, quindi, è un’opzione possibile in caso di bacino stretto, ma non una conseguenza necessaria. L’unica circostanza in cui il parto cesareo non si può evitare è rappresentata dalla sproporzione cefalo-pelvica. Si tratta di un’eventualità rara che si verifica quando la testa del bimbo è troppo larga rispetto al bacino della mamma e, di conseguenza, non riesce ad attraversarne la pelvi.

In breve

DIFFICILE DA SCOPRIRE IN ANTICIPO

Il ginecologo può verificare le dimensioni della pelvi della mamma attraverso l’ecografia e l’esplorazione vaginale, ma diagnosticare con largo anticipo le eventuali difficoltà durante il parto in caso di bacino stretto è difficile.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Rischio intermedio per trisomia 21: conviene fare altre indagini?

07/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Spetta alla coppia decidere, dopo aver ottenuto l'esito del Bi-test, se sottoporsi a indagini più approfondite sulla salute del feto e tra queste quale scegliere tra la ricerca del DNA fetale nel sangue materno, l'amniocentesi o la villocentesi, più invasive.  »

Test di gravidanza positivo e, allo stesso tempo, comparsa delle mestruazioni

07/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

A inizio gravidanza può verificarsi un sanguinamento che non è una mestruazione vera e propria, ma conseguenza di una eventualità che non implica automaticamente l'aborto spontaneo.   »

Bimba di 20 mesi che vuole dormire solo in passeggino

30/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Se i genitori non sanno in che modo gestire una presa di posizione come quella di voler dormire solo nel passeggino, piuttosto che perdere ogni sera la "battaglia" è meglio che acconsentano, nella certezza che il bambino prima o poi capirà che è più comodo il suo letto.   »

Incinta di tre settimane: è tardi per prendere l’acido folico?

30/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

Per poter contare sulla piena efficacia nel ridurre il rischio di difetti del tubo neurale del feto, l'assunzione quotidiana di acido folico deve iniziare almeno un mese prima del concepimento.  »

Fai la tua domanda agli specialisti