Basta tacere: la campagna contro il parto troppo medicalizzato!

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 02/09/2016 Aggiornato il 02/09/2016

Un parto medicalizzato con "violenza ostetrica" può causare molti danni, anche permanenti, come l’incontinenza urinaria o la depressione. Dalle donne che l’hanno subito, una campagna e un organismo per limitare il più possibile questa pratica

Basta tacere: la campagna contro il parto troppo medicalizzato!

I parti sono sempre più medicalizzati con episiotomia, infusioni di ossitocina e manovre invasive. È la denuncia della campagna “Basta tacere”, per mezzo della quale le donne hanno raccontato la loro esperienza negativa rispetto a un evento, il parto, che dovrebbe essere positivo. I rischi per la salute di un parto troppo medicalizzato erano comunque già stati evidenziati in più occasioni dall’Istituto Superiore di Sanità e da molte organizzazioni internazionali. Ma ora qualcosa si muove per limitarlo.

#bastatacere

La campagna #BastaTacere è stata lanciata nei social qualche mese fa da Elena Skoko e Alessandra Battisti del Network internazionale “Human rights in childbirth” (Diritti umani alla nascita), dove si invitavano le donne che avevano subito “violenza ostetrica” a raccontare la loro storia. È nato poi l’OVOItalia, l’Osservatorio sulla Violenza ostetrica in Italia, organismo multidisciplinare per monitorare l’incidenza delle pratiche che costituiscono questo tipo di violenza ai danni delle donne nel loro percorso di maternità. Per continuare a raccogliere le testimonianze di violenza ostetrica in modo sistematico, OVOItalia ha predisposto un questionario sulla violenza ostetrica, che si può compilare on line. I dati provenienti dal questionario saranno resi pubblici tramite report periodici curati da OVOItalia.

La nascita non è più un fatto naturale

Il parto spesso non è vissuto negli ospedali come un evento fisiologico e molte donne subiscono trattamenti non richiesti come la Kristeller (la spinta del medico sulla pancia per far uscire il bambino), l’episiotomia (il taglio della vagina per favorire l’uscita del piccolo) o l’induzione con l’ossitocina. Questi interventi sulla donna possono provocare danni permanenti tra i quali incontinenza urinaria, problemi al pavimento pelvico e depressione. Lo hanno denunciato migliaia di donne con la campagna “Basta tacere”.

Già la gravidanza è troppo medicalizzata

 “È documentato l’eccesso di ecografie in gravidanza, l’assenza di possibilità di movimento per la donna che sta partorendo, l’induzione del travaglio, l’episiotomia in quasi la metà dei casi”. A parlare è Michele Gandolfo, epidemiologo, ex dirigente di ricerca dell’Iss, tra gli ideatori del Pomi, Progetto obiettivo materno infantile che ha riorganizzato il percorso nascita e i consultori, in gran part, però, rimasto inapplicato. Dal 1996, diversi studi hanno mostrato questa situazione disfunzionale come il rapporto ISTISAN del 2011.

allattamento compromesso

“Quando il bambino nasce, si raccomandano il contatto pelle-pelle e l’attacco al seno entro la mezz’ora eppure questo capita solo al 50% delle donne – spiega ancora Gandolfo -. È vietata la prescrizione del latte artificiale alla dimissione, ma accade ancora nel 20% dei casi con un effetto deleterio sull’allattamento al seno”.

Non migliora la qualità delle cure

“Queste conoscenze scientifiche – continua Gandolfo – sono consolidate da trenta anni, ma in Italia non sono seguite. È legittimo ritenere che medicalizzando aumenti la qualità delle cure e la sicurezza, ma questo non si è dimostrato veritiero, anzi ci sono degli effetti dannosi. Bisogna comprendere la fisiologia del travaglio, tutto ciò che può determinare stress va evitato. Le procedure salvavita come il cesareo (Il parto cesareo rende i bambini più vulnerabili) – conclude l’esperto – se non indicate creano problemi”. 

Le linee guida ci sono, ma disattese

In Italia ci sono le linee guida nazionali sul parto fisiologico che prendono le mosse dalle raccomandazioni internazionali: non gestire il travaglio con monitoraggi continui del battito fetale che aumentano i falsi positivi e inducono a pensare che ci sia un problema, non indurre il parto con ossitocina a meno di problemi medici e consentire che le donne possano muoversi liberamente. “Parlare solo di umanizzazione del parto non è corretto – spiega Enrico Vizza, segretario nazionale della Sigo (Società Italiana di ginecologia e ostetricia) – bisogna assicurare alla donna un parto naturale, umano e i requisiti minimi di sicurezza, che oggi non ci sono”.

 

 

 
 
 

DA SAPERE

 

PROPOSTE DI LEGGE

Per cambiare la situazione, sono state presentate alla Camera diverse proposte di legge. Si vorrebbe valorizzare il parto fisiologico, affidandolo alle ostetriche e non ai ginecologi. Inoltre, le promotrici di “Basta Tacere” hanno chiesto l’introduzione del reato di violenza ostetrica.  

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Si può dare l’acqua ai piccolissimi?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Ad allattamento ben avviato, quindi più o meno dopo le prime settimane di vita, se ragionevolmente si ritiene che il bebè possa avere sete (o se si notano segni di disidratazione, come il pannolino asciutto per molte ore) gli si possono offrire piccole quantità d'acqua. Se fa numerose poppate nell'arco...  »

Coppia con bisnonni in comune: ci sono rischi per i figli?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il grado di parentela dovuto a bisnonni in comune non aumenta la probabilità di concepire figli con malattie ereditarie. A meno che vi siano persone malate o disabili tra i consanguinei in comune,   »

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti