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Se il parto è sempre più imminente, la mamma non deve per forza aspettare passivamente che il bimbo si decida a nascere. Al contrario: può fare molte cose, anche da sola, a casa. La preparazione al parto dovrebbe essere di tre tipologie: pratica, fisica e psicologica/emozionale.
La preparazione pratica
La prima cosa da fare, in tema di preparazione pratica al parto, è sistemare la cartella clinica della gravidanza, con tutte le ecografie, gli esami e le analisi effettuate durante i nove mesi. Da non dimenticare anche i documenti personali della donna: da quello d’identità alla tessera sanitaria, necessari per la registrazione in ospedale. Fondamentale anche la valigia per l’ospedale, che deve contenere il necessario per la degenza della futura mamma (camice da notte, vestaglia, beauty case, ciabatte), ma anche per il piccolo in arrivo (tutine, body, bavaglini, calzini). Ogni struttura ospedaliera stila una lista, con indicazioni specifiche in merito.
La preparazione fisica
La preparazione del corpo al parto dovrebbe cominciare fin dall’inizio della gestazione. Negli ultimi giorni, però, qualche esercizio di rilassamento e respirazione può essere davvero utile. In particolare, tra le tecniche ideali allo scopo ci sono lo yoga (che prevede posizione specifiche per la gestante, garanzia di relax e di allenamento per la respirazione), il rebirthing (tecnica di respirazione che si basa sul respiro circolare) e il training autogeno respiratorio (utile per gestire tensione e ansia pre-parto).
La preparazione psicologica ed emozionale
L’aspetto psicologico ed emozionale è il più complesso e personale. Ogni donna vive i giorni e le ore prima del parto a modo suo. Il consiglio è di condividere ogni emozione, positiva o negativa che sia, con il partner, con i parenti e gli amici più vicini. Parlarne e confrontarsi, infatti, aiuta.
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