Parti prematuri in aumento durante la pandemia da Covid-19

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 31/01/2022 Aggiornato il 31/01/2022

Il Covid-19 ha portato a un aumento dei parti prematuri e delle difficoltà di presa in carico e cura dei bambini nati prima del termine

Parti prematuri in aumento durante la pandemia da Covid-19

Ormai è stato ampiamente dimostrato: la pandemia di Covid-19 ha avuto tutta una serie di conseguenze negative indirette in aggiunta a quelle più conosciute e strettamente correlate all’infezione. Fra queste, anche un aumento sia dei parti prematuri sia delle difficoltà di presa in carico e cura dei bambini nati prima del termine. A dirlo la Società italiana di neonatologia (Sin).

I dati aggiornati

Secondo le stime ufficiali, in Italia ogni anno oltre 30mila bambini nascono prematuramente, ossia prima della 37a settimana di gravidanza. Ragionando in termini di percentuale, complessivamente, ogni anno il 6,9% dei nuovi nati è prematuro. Questa percentuale è aumentata durante la pandemia, arrivando addirittura all’11,2% nelle donne affette da Sars-Cov-2.

Che cosa è successo in questi due anni

La pandemia non ha causato solo un aumento nel numero dei parti prematuri, ma ha anche complicato la cura di questi neonati. Secondo l’Indagine nazionale sull’assistenza neonatale durante la pandemia condotta dalla Sin tra l’autunno del 2020 e il primo trimestre del 2021, i genitori hanno avuto più difficoltà a stare con i loro piccoli durante la pandemia: nel dettaglio, la durata e/o la frequenza degli accessi nelle terapie intensive neonatali hanno subito una riduzione nel 44% dei casi.

Mamma e papà, dunque, durante l’emergenza sanitaria non hanno potuto accudire i prematuri ricoverati e fornire loro le cure necessarie. Bisogna ricordare, infatti, che in queste situazioni i genitori non sono semplici visitatori, bensì sono “parte integrante delle cure e dobbiamo fare il possibile per promuovere il contatto con i loro piccoli” come ha spiegato anche Luigi Orfeo, presidente della Società Italiana di Neonatologia.

Meno latte donato

A queste difficoltà, se ne è aggiunta un’altra: una diminuzione del latte materno donato. Va ricordato che il latte materno rappresenta una vera e propria medicina per i prematuri. Infatti, fornisce loro una maggiore protezione contro le infezioni, riduce la comparsa di malattie a carico dell’intestino, stimola la crescita e lo sviluppo neurologico.

 

 
 
 

Da sapere!

Società scientifiche e neonatologi stanno combattendo da tempo una battaglia per favorire l’accesso dei genitori alle terapie intensive neonatali e per fare in modo che mamma e papà trascorrano il maggior tempo possibile con i figli nati prematuri.

 

Fonti / Bibliografia

  • SIN - Società italiana di Neonatologia | SIN Società Italiana di NeonatologiaLa SIN – Società Italiana di Neonatologia si propone di favorire e promuovere la ricerca, la didattica e l’assistenza nell’ambito della Neonatologia Il neonato al centro del futuro La SIN – Società Italiana di Neonatologia si propone di favorire e promuovere la ricerca, la didattica e l’assistenza nell’ambito della Neonatologia Il neonato al centro del […]
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Contraccezione: si deve usare a 50 anni?

23/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Eleonora Porcu

Dare inizio a una gravidanza in prossimità della menopausa è altamente improbabile, tuttavia in medicina non si può dire "mai" in maniera assoluta, quindi l'uso del profilattico anche a 50 anni (con mestruazioni ancora regolari) è consigliabile.   »

Prosciutto cotto in gravidanza: espone al rischio di toxoplasmosi?

23/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il prosciutto cotto è un salume consentito in gravidanza perché, appunto, come dice il suo nome, è cotto. Meglio comunque quando si ha il dubbio che un alimento sia pericoloso trovare la risposta prima di assumerlo perché dopo può essere tardi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti