Parto cesareo: leggero calo in Italia

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 28/01/2015 Aggiornato il 28/01/2015

Migliora la media nazionale dei cesarei in ospedale, ma con nette differenze tra regioni del Nord e del Sud 

Parto cesareo: leggero calo in Italia

Diminuisce, se pur a piccoli passi, il ricorso al parto cesareo in Italia. A rilevarlo è l’edizione 2014 del Programma nazionale esiti (Pne) sviluppato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Arenas) per conto del Ministero della Salute. I numeri segnano un calo per il parto cesareo, che è passato dal 29% del 2008 al 26% del 2013, anche se rimane ancora molto evidente le differenze tra le regioni del nord Italia, con valori intorno al 20%, e le regioni del sud con valori prossimi al 40% e che, nel caso della Campania, arrivano al 50%.

I maggiori rischi del parto cesareo

L’Organizzazione mondiale della sanità sin dal 1985 afferma che una proporzione di cesarei superiori al 15% non è giustificata. Il parto cesareo rispetto a quello naturale comporta, infatti, maggiori rischi per la donna e il bambino e dovrebbe essere effettuato solo in presenza di indicazioni specifiche. Il regolamento del Ministero della Salute sugli standard quantitativi e qualitativi dell’assistenza ospedaliera fissa al 25% la quota massima di cesarei primari per le maternità con più di mille parti e 15% per le maternità con meno di mille parti.

Meno di 500 parti all’anno

Per quanto riguarda i punti nascita, dal Pne emerge che su un totale di 521 ospedali presi in considerazione, sono ben 133 quelli che fanno nascere meno di 500 bambini all’anno, un dato che dovrebbe far riflettere dal momento che il regolamento del ministero della Salute sugli standard quantitativi e qualitativi dell’assistenza ospedaliera rimanda all’accordo Stato Regioni che, già nel 2010, prevedeva la chiusura dei reparti maternità con meno di 500 parti annui. Le evidenze scientifiche sull’associazione tra volumi di parti ed esiti di salute materno-infantile mostrano, infatti, un’associazione tra bassi volumi ed esiti negativi.

Delle 133 strutture con meno di 500 nascite l’anno, 20 si trovano in Campania, 18 in Sicilia, 12 nel Lazio, 10 in Sardegna, 9 in Puglia, Veneto e Toscana, 8 in Emilia Romagna e Lombardia, 6 in Piemonte e Umbria, 4 in Abruzzo, nella provincia di Trento e nella provincia di Bolzano, 3 in Friuli, 2 in Basilicata e 1 in Calabria, Marche e Molise.

 

 

In breve

MAGLIA NERA ALLA CAMPANIA

Nel computo dei parti cesarei ci sono ancora grandi differenze tra una regione e l’altra e soprattutto tra Nord e Sud. Si passa, infatti, dal 20% di interventi al nordo al 40% al sud, con picchi del 50% in Campania.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Bimba di 4 mesi e mezzo che non sorride mai: può trattarsi di autismo?

30/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

In effetti a 4 mesi e mezzo di vita i bambini, se tutto va bene, sorridono. Tuttavia per stabilire se la mancanza di questo segnale "sociale" può essere espressione di un disturbo dello spettro autistivo è necessario valutare anche altri comportamenti.   »

Beta h-CG che aumentano poco in 8^ settimana: proseguirà la gravidanza?

28/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Una volta visualizzati con l'ecografia l'embrione e il battito del cuoricino non ha più senso continuare a dosare le beta nel sangue, perché il loro andamento a questo punto della gravidanza non è predittivo di nulla.   »

Si può rimanere incinta dopo un unico rapporto?

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

In linea teorica, è certamente possibile avviare la gravidanza dopo un unico tentativo, tuttavia va messo in conto che ci voglia più tempo visto che, secondo le statistiche, le probabilità di concepire per ciclo mestruale non sono moltissime.   »

Bimba di tre anni che vuole mangiare solo dolci, pane e latte: che fare?

21/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Le abitudini alimentari si acquisiscono in famiglia: se ai bambini vengono proposti cibi poco sani, come lo sono quelli ricchi di zuccheri, ci si deve aspettare che poi li reclamino. Per aggiustare il tiro, occorre apportare cambiamenti a cui anche i genitori si dovrebbero adeguare.   »

Fai la tua domanda agli specialisti