Parto in casa: secondo i ginecologi non è sicuro

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 02/07/2014 Aggiornato il 02/07/2014

Parto in casa: dopo la decisione della Regione Lazio, che ha approvato un rimborso di 800 euro per le donne che scelgono questa modalità, sono iniziate le polemiche

Parto in casa: secondo i ginecologi non è sicuro

Di recente la regione Lazio ha deciso di riconoscere a tutte quelle donne che scelgono il parto in casa un rimborso di 800 euro per le spese sostenute. E da allora si è acceso un ampio dibattito. Infatti, se per alcuni il parto in casa rappresenta un’ottima soluzione, per molti altri espone donna e bebè a troppi rischi.

La situazione attuale

Secondo il rapporto “Cedap” del ministero della Salute (il Cedap è il Certificato di assistenza al parto che l’ostetrica compila a ogni nascita e che viene spedito alla Regione di appartenenza), in Italia il parto in casa è scelto da pochissime donne. Il picco si registra in Friuli Venezia Giulia ed è pari solamente allo 0,4% dei parti totali (contro il 30% dell’Olanda, per esempio). Del resto, secondo molti ginecologi non si tratta di una modalità sicura. Infatti, una nascita rimane sempre e comunque un’incognita: qualsiasi parto fisiologico può complicarsi e richiedere un intervento di urgenza.

Che cosa dicono i ginecologi

L’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi), la Società italiana di ginecologia e ostetricia e la Società italiana di neonatologia si sono schierate a sfavore del parto in casa. Per quali ragioni? Innanzitutto perché è impossibile sapere cosa succederà durante il travaglio e la nascita e, quindi, escludere a priori eventuali complicanze. Inoltre “per tutta la durata del travaglio ci dovrebbe essere un’ambulanza ferma in attesa, e un posto letto libero in un ospedale, nelle condizioni di scarsità di personale che tutti conosciamo” ha spiegato Vito Trojano, presidente dell’Aogoi.

Chi è  favorevole

Eppure, secondo i sostenitori di questa metodica, i vantaggi superano di gran lunga i rischi. Secondo la loro esperienza, l’organizzazione dei network di soccorsi non è così complessa. E, in ogni caso, il trasferimento in ospedale non si rende quasi mai necessario. Infatti, le ostetriche sono appositamente formate e seguono tutta la gravidanza, dunque sono perfettamente in grado di verificare se esistono le condizioni ottimali per un parto fisiologico.

All’estero

Recentemente anche il Nice inglese, il National institute for health and care excellence (un’organizzazione indipendente responsabile della produzione di linee guida nazionali sulla promozione della salute), ha pubblicato un documento in cui incoraggia il parto in casa o in strutture con sole ostetriche per le donne in salute che hanno avuto una gravidanza senza problemi. 

In breve

NON PER TUTTE

Il parto a domicilio richiede un’accurata selezione, che si basa su protocolli e linee guida nazionali e internazionali. La donna deve essere in buona salute e non soffrire di alcuna malattia, come diabete, gestosi  o altre. Inoltre, la gravidanza deve seguire un iter fisiologico e anche durante il travaglio le condizioni devono essere ottimali.

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