Parto in casa: sicuro come quello in ospedale?

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 17/09/2019 Aggiornato il 17/09/2019

Secondo uno studio internazionale, la risposta è sì. Di diverso avviso gli specialisti italiani, che mettono in guardia dal parto in casa

Parto in casa: sicuro come quello in ospedale?

Divide ancora la comunità scientifica l’opportunità di partorire in casa. Secondo uno studio della McMaster University in Canada, pubblicato sulla rivista EClinicalMedicine, il parto in casa, nelle gravidanze a basso rischio, può garantire lo stesso livello di sicurezza di quello in ospedale, mentre di diverso avviso è la Sin (Società italiana di neonatologia), che invita alla cautela.

I parametri presi in considerazione

Confrontando circa 500 mila parti avvenuti in casa con altrettante nascite avvenute in ospedale in otto Paesi (Canada, Usa, Nuova Zelanda, Giappone, Inghilterra, Svezia, Australia e Olanda), è emerso che il livello di sicurezza delle due modalità (parto in casa o in ospedale) è sovrapponibile rispetto a parametri standard considerati per misurare la qualità e la sicurezza del parto: nessuna differenza stata rilevata per quanto concerne la mortalità durante il parto e decessi nelle prime quattro settimane di vita del bebè.

Contraria la Società italiana di neonatologia

La Società italiana di neonatologia tuttavia invita le donne a prendere questa decisione con molta cautela: una percentuale di rischio, in particolar modo nelle primipare, non può mai essere esclusa. Si possono verificare complicanze improvvise che richiedono un intervento del ginecologo e/o del pediatra-neonatologo, nonché l’ausilio di attrezzature e strumentazioni presenti solo in ospedale e non trasportabili a domicilio.

I controlli fondamentali

Anche in caso di parto fisiologico, come affrontare i controlli post-parto per la valutazione completa sullo stato di salute del neonato, che vengono eseguiti in équipe nei centri ospedalieri? Per esempio lo screening metabolico allargato, per le cardiopatie congenite, audiologico, il test del riflesso rosso, la valutazione e il monitoraggio dell’iperbilirubinemia e ipoglicemia, calo ponderale.

Sicurezza innanzitutto

La piccola percentuale di mamme che, nonostante tutto, decide di optare per il parto in casa deve quindi, secondo la Sin, essere ben informata sui rischi cui va incontro e sull’organizzazione del parto a domicilio nella propria città, per affrontare la nascita nelle condizioni di maggiore sicurezza possibile.
 

 

 

 
 
 

Da sapere!

La scelta di partorire in casa rappresenta lo 0.5-2% dei casi. In Italia si stimano circa 500 parti all’anno a domicilio o in casa maternità, quindi lo 0,1% dei circa 450.000 nati/anno.

 

Fonti / Bibliografia

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